Trenitalia, 5 milioni di multa per pratiche commerciali scorrette. Viaggi economici nascosti ai clienti
Stavolta non si tratta di un’accusa. Ma di una tesi accertata dopo mesi di indagini. Per l’autorità Antitrust Trenitalia «omette numerose soluzioni di viaggio con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle mostrate, alterando la scelta del consumatore». Il Garante per la Concorrenza ha multato ieri la società guidata da Barbara Morgante per […]
Stavolta non si tratta di un’accusa. Ma di una tesi accertata dopo mesi di indagini. Per l’autorità Antitrust Trenitalia «omette numerose soluzioni di viaggio con treni regionali, pur trattandosi di alternative sostituibili a quelle mostrate, alterando la scelta del consumatore». Il Garante per la Concorrenza ha multato ieri la società guidata da Barbara Morgante per cinque milioni di euro, «il massimo della pena» per pratiche commerciali scorrette. Le biglietterie self-service nelle stazioni. Il sito internet. L’applicazione accessibile da smartphone e tablet. Su tutti i sistemi di prenotazione Trenitalia nasconde al viaggiatore alcune soluzioni relative ai treni regionali «generalmente più economiche». Non è prevista neanche per le soluzioni che prevedono un cambio in stazione. L’opzione dei treni regionali non è mai inclusa nei risultati, se non spuntando la specifica ricerca sul sito. Non immediatamente visibile. Nascosta tra le pieghe del portale, che costringe il cliente a spendere di più per comprare un biglietto Intercity. L’authority, guidata da Giovanni Pitruzzella, ha anche imposto a Trenitalia di pubblicare una dichiarazione rettificativa per informare i consumatori sul proprio sito internet, sull’App e sulle emettitrici in stazione. L’istruttoria Antitrust, che si è avvalsa anche dei pareri dell’Authority di regolazione dei Trasporti e dell’Agcom, è partita da una segnalazione di Federconsumatori. Che ora canta vittoria, prendendo a riferimento anche la concorrente Deutsche Bahn, che espone correttamente, come prevede un regolamento europeo del 2007, «orari e condizioni della tariffa più bassa». Codacons va persino oltre e chiede che l’azienda indennizzi gli utenti raggirati «applicando sconti a tempo determinato sui prezzi dei biglietti, così da risarcire» i passeggeri. Trenitalia in serata ha diffuso una nota in cui difende il suo operato: «I nostri sistemi di vendita sono stati concepiti e sviluppati con lo scopo esclusivo di agevolare, per quanto più possibile, l’individuazione della soluzione di viaggio maggiormente confacente, senza alcun intento distorsivo del processo di scelta della clientela». Pertanto si riserva di fare ricorso al Tar del Lazio entro la fine di ottobre per ribaltare il giudizio. Nell’attesa, anche Nuovo Trasporto Viaggiatori è sotto la lente Antitrust per il suo servizio di call center. L’authority si esprimerà entro un mese. (Corriere della Sera)