Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno

31 agosto 2017 | 17:48
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Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno
Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno
Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno
Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno
Vico Equense. Istituto SS. Trinità e Paradiso, terra di nessuno

Vico Equense. E’ proprio terra di nessuno l’Istituto SS. Trinità e Paradiso. Abbandonato proprio da tutti, pure dalle istituzioni, chi ci entra fa quello che è abituato a fare nella vita: l’animale. Una struttura che potrebbe diventare un vanto per la città, dove organizzarci molte cose, ma sembra che a nessuno interessi, né allo stato […]

Vico Equense. E’ proprio terra di nessuno l’Istituto SS. Trinità e Paradiso. Abbandonato proprio da tutti, pure dalle istituzioni, chi ci entra fa quello che è abituato a fare nella vita: l’animale.

Una struttura che potrebbe diventare un vanto per la città, dove organizzarci molte cose, ma sembra che a nessuno interessi, né allo stato che ne è il proprietario tramite il MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e quindi il MEF Ministero dell’Economia e delle Finanze né al comune che dopo varie raccolte firme, non ha presentato un valido progetto di restauro che facesse cambiare direzione allo stato trasferendo questo patrimonio (perché di patrimonio si parla!) ai beni del comune.

Un grande edificio, di cui la maggior parte inutilizzato ed in cattive condizioni, si veda il primo piano ed alcune aule al piano terra come anche l’ex scuola materna e quindi la chiesa, molto bella architettonicamente, che dopo il terremoto dell’80, sembra che nessuno ci sia più entrato.

Cronologicamente parlando, il comune che dovrebbe pagare l’affitto oltre per la biblioteca, centro anziani, sala polifunzionale con annessi uffici comunali (SUAP, Turismo, Cultura e Ufficio Europa) e museo mineralogico e le ex scuole materne trasferite alle sconduci per pericolo caduta eternit dal tetto. Proprio le scuole, il comune che paga, le ha affidate con un comodato d’uso gratuito ad un’associazione privata di Massa Lubrense per l’università della gastronomia (sezione distaccata da Parma. E’ una scusa? C’è da chiedersi se l’Università di Parma è stata avvisata ed interpellata?!). Ma non era stata sgomberata la scuola per pericolo eternit? Verranno rimosse queste lastre? Quindi questa associazione avrà gratis i locali per poi guadagnarci con futuri studenti e vari corsi che faranno? Magari anche corsi che non hanno nulla a che fare con la gastronomia? Staremo a vedere. Sentiremo l’altra campana che ci potrà dire su questi validi interrogativi.

Ritornando al dunque, questa struttura è preda giornalmente di atti vandalici dai “buzzurri” di turno. Rubano, fanno danni e fanno di tutto. Ultimo in ordine di tempo, è che è stato fatto sparare un’estintore che ha “imbiancato” tutti i corridoi…non c’è limite alla pazzia!

Basta controllare le porte di ingresso, da ogni lato, tutte manomesse. Non servono soltanto le telecamere, che mancano, serve più controllo, magari un guardiano. La struttura è grande. Si dilunga per vico delle monache, corso Filangieri, viale Rimembranza e via San Ciro, giusto per farci un’idea. Un mese fa ho parlato del giardino che affaccia su viale Rimembranza, di proprietà però del comune, che è diventata meta di tossico-dipendenti, alcolisti e ogni tipo di attività che solo a pensarci viene da vomitare.

A quando è previsto un progetto serio di riqualificazione e magari un progetto da presentare in risposta al sottosegretario di stato per il MEF che in passato aveva presentato le sue perplessità sul trasferimento al comune, visto la mancanza di un progetto di recupero e delle risorse finanziarie disponibili per attuarlo. Rimango speranzoso per il futuro. Vietato smettere di sognare!