Vico Equense. Via Sconduci, una strada…pericolosa #pt 2
Vico Equense. Via Sconduci, è una strada che dall’incrocio con via Giovanni Nicotera, cioè dalla famosa rotonda con l’alberello, passa per il plesso delle scuole elementari e materne “Giovanni Pascoli” dell’I.C. Costiero e arriva quasi alla frazione Pietrapiano. Su questa stradina, molto affollata nel tempo autunnale-primaverile per l’ingresso nelle scuole da parte dei vari scolari, insistono […]
Vico Equense. Via Sconduci, è una strada che dall’incrocio con via Giovanni Nicotera, cioè dalla famosa rotonda con l’alberello, passa per il plesso delle scuole elementari e materne “Giovanni Pascoli” dell’I.C. Costiero e arriva quasi alla frazione Pietrapiano.
Su questa stradina, molto affollata nel tempo autunnale-primaverile per l’ingresso nelle scuole da parte dei vari scolari, insistono dei lavori per un’autorimessa privata (box auto) poco dopo l’ingresso principale del plesso scolastico, che hanno ridotto questa piccola stradina in modo “pietoso”.
Una strada, quindi molto “trafficata”, che può diventare, anzi lo è, pericolosa per le tante buche e voragini presenti sull’asfalto. I cittadini di questa zona, non sono pochi, insistono molte abitazioni e palazzine, sono soprattutto anziani, scocciati per questo grosso problema che sembra a nessuno interessi.
Non è l’unica strada che si trova in questo stato, se saliamo dal lato opposto possiamo trovare via Nardiello, via Nocelle, via Bonea, via Madonnelle e tante altre. Non basta un articolo per parlarne.
E lo scandalo continua ieri sera intorno alle ore 20, quando alcuni residenti sono “rimasti in ostaggio di questi signori che decidono autonomamente quando interdire una strada ad intere famiglie”, spiegano alcuni della zona.
Sono state anche allertate le forze dell’ordine che poi non sono arrivate. Dopo un’accesa discussione con i residenti, si è liberata la strada.
E questo (come da foto) è quello che ne rimane: una distesa di brecce e sedimenti di cemento, tombini ostruiti. “Siamo arrabbiati”, continuano i residenti, “il tutto in barba ad un’ordinanza comunale che vieta i lavori dopo le 19:30″.