Bollini, sabato già gara da dentro o fuori: in caso di sconfitta dirigenza pronta a valutare esonero

11 settembre 2017 | 15:09
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Bollini, sabato già gara da dentro o fuori: in caso di sconfitta dirigenza pronta a valutare esonero

Duecentosettanta minuti e tutto è già in discussione. Alberto Bollini è costretto a vincere sabato, contro il temibile Pescara di Zdenek Zeman, altrimenti le nubi cariche di pioggia che s’intravedono all’orizzonte potrebbero scatenare un fortissimo temporale. Così, senza troppi giri di parole. Lo spettro dell’esonero aleggia già nei pressi dello stadio Arechi. Ora toccherà alla […]

Duecentosettanta minuti e tutto è già in discussione. Alberto Bollini è costretto a vincere sabato, contro il temibile Pescara di Zdenek Zeman, altrimenti le nubi cariche di pioggia che s’intravedono all’orizzonte potrebbero scatenare un fortissimo temporale. Così, senza troppi giri di parole. Lo spettro dell’esonero aleggia già nei pressi dello stadio Arechi. Ora toccherà alla squadra reagire con forza ed orgoglio, dare un segnale, già dopo le prime tre uscite stagionali. Che il rapporto tra il diesse e l’allenatore non sia tutto rose e fiori questo è chiaro anche al manto erboso dell’impianto di via Allende, soprattutto dopo le parole proferite dal tecnico a poche ore dalla gara di Venezia ed a mercato ancora aperto. “In difesa ed a centrocampo siamo abbastanza coperti – affermò Bollini – Tuttavia in attacco ci sono tanti giovani e tante scommesse”. 

Al netto dell’ingaggio di Rodriguez, che tra l’altro ieri s’è divorato una clamorosa palla gol che se trasformata avrebbe rimesso la partita sul binario giusto, le cose non sono poi cambiate molto. “Le parole di Bollini? Nella vita non si può fare sia l’allenatore che l’opinionista”, s’affrettò a rispondere il ds Fabiani pochi giorni dopo. Lo stesso Fabiani che ieri sera ha già avuto modo di confrontarsi con i vertici societari, i quali (specialmente Claudio Lotito, ndr) vorrebbero attendere ancora qualche settimana per capire se si tratti soltanto di una falsa partenza o se invece ci sia già bisogno di dare un segnale forte ai calciatori. In ogni caso, però, la sensazione è che se dovesse arrivare una nuova sconfitta Bollini sarebbe costretto a fare le valigie. Nonostante ciò, mettere in evidenza ora possibili candidati alla panchina in caso di siluramento sarebbe prematuro. Tenendo però ben a mente che, passasse la linea Lotito, Fabio Liverani avrebbe parecchie chance di approdare all’ombra dell’Arechi…

Lotito, saette su Bollini: “Squadra forte, ma gioca col modulo sbagliato. Rossi è una prima punta

Fulmini e saette, da Roma a Salerno. C’entra poco in questo caso l’allerta meteo che sta caratterizzando in tutto lo Stivale. Pesantissime nubi già si addensano sul capo del tecnico della Salernitana Alberto Bollini. Due punti nelle prime tre uscite di campionato, proprietà e dirigenza non hanno gradito. E ci mancherebbe. Sotto (pesante) accusa finisce anche la gestione tecnica complessiva del trainer di Poggio Rusco, finito nel tritacarne dopo appena 270 minuti. Stavolta non c’entra la pressione del pubblico e la stampa “cattivona”. A delegittimare di fatto il tecnico granata ci pensa Claudio Lotito in prima persona. Neanche il roboante successo della Lazio contro il Milan contribuisce a placare i bollenti spiriti dell’Imperatore Claudio. In un’intervista concessa al collega Eugenio Marotta per l’odierna edizione del quotidiano Il Mattino, Lotito smonta ogni alibi e punta l’indice contro Bollini: “È una fregnaccia il discorso ridimensionamento. Abbiamo speso un sacco di soldi, di più rispetto al passato. La squadra bisogna pure saperla usare. Avete presente la politica dei talenti? In attacco abbiamo Bocalon, Rossi e Rodriguez… Ma Rossi deve giocare PRIMA PUNTA (urla, nda)”. Lotito individua il problema: “Se giochiamo con calciatori impiegati in ruoli diversi si rischiano questi risultati. La Salernitana può giocare con più moduli: penso al 4-4-2, al 3-5-2 e anche ad altro. Io dico che se proprio devi giocare con tre riferimenti offensivi non si può certo giocare con gli esterni visti a Carpi. A quel punto devi far giocare Sprocati, ma non certo Rossi che ha sempre fatto caterve di gol da punta centrale nella Lazio Primavera. Lo ripeto: questa squadra è allestita per fare principalmente il 3-5-2 o il 4-4-2. Con Rossi che al massimo può affiancare Bocalon, ma in un attacco con due punte. Rossi l’ho voluto io a Salerno e lo conosco benissimo, ne saprò qualcosa no? Mica è un obbligo giocare con il tridente. Fabiani ha potere di decidere ed ha ragione: la squadra c’è. Se non portano risultati prenderemo provvedimenti. Le possibili alternative? Saluti, ho da fare…”.

fonte solosalerno.it