Avviso di conclusione indagini a carico di 45 pescatori, quasi tutti di Cetara, coinvolti in un’inchiesta della Procura di Salerno, in quantoaccusati di aver destinato ad altri scopi le somme stanziate dall’Unione Europea per la riconversione delle loro attività. Gli inquirenti hanno emesso per tutti un avviso di conclusione delle indagini con l’ipotesi di malversazione, […]
Avviso di conclusione indagini a carico di 45 pescatori, quasi tutti di Cetara, coinvolti in un’inchiesta della Procura di Salerno, in quantoaccusati di aver destinato ad altri scopi le somme stanziate dall’Unione Europea per la riconversione delle loro attività.
Gli inquirenti hanno emesso per tutti un avviso di conclusione delle indagini con l’ipotesi di malversazione, per non aver investito in nuove attività imprenditoriali i 40mila euro provenienti dal Fondo europeo per la pesca 2007/2013. Complessivamente si tratta di fondi per un ammontare di 1 milione e 800mila euro.
Il finanziamento era stato disposto come compensazione per la cancellazione dal registro dei pescatori marittimi, per consentire a chi abbandonava il settore, a causa della crisi, l’avvio di nuove imprese.
I beneficiari di questi fondi in Campania risultano essere in 300, ma secondo le verifiche della Guardia di Finanza sarebbero in pochissimi ad aver impiegato i fondi pubblici per lo scopo a cui erano destinati. Oltre che sulla Costa Amalfitana l’attenzione della magistratura salernitana è anche sul Cilento, dove l’indagine è ancora in corso.
In parallelo ai procedimenti penali è scattata inoltre un’inchiesta della Procura regionale della Corte dei conti, che tra l’area salernitana e quella napoletana ipotizza un danno erariale di circa 8 milioni.
Il danno non è solo ai danni dell’Unione europea, perché i fondi per un 40% erano a carico del Governo italiano e il restante 10% della Regione.
Ora i 45 pescatori indagati hanno venti giorni di tempo per provare a chiarire la loro posizione, chiedendo di essere interrogati o presentando memorie difensive.
Pino D’Elia RadioAlfa