Chiunzi-Ravello: viabilità controllata durante i lavori. Ecco le soluzioni della Comunità Montana Monti Lattari
La strada Chiunzi-Ravello ha destato ultimamente molta attenzione, soprattutto con l’arrivo delle prime piogge nelle scorse settimane. Dopo l’annuncio del finanziamento dei lavori di bonifica montana e del bando da 5 milioni di euro da parte del Presidente della Comunità Montana Monti Lattari, Luigi Mansi, l’inizio dei lavori è ormai imminente e si attende il […]
La strada Chiunzi-Ravello ha destato ultimamente molta attenzione, soprattutto con l’arrivo delle prime piogge nelle scorse settimane. Dopo l’annuncio del finanziamento dei lavori di bonifica montana e del bando da 5 milioni di euro da parte del Presidente della Comunità Montana Monti Lattari, Luigi Mansi, l’inizio dei lavori è ormai imminente e si attende il conferimento delle attività che seguiranno all’esito del bando di gara, con scadenza il prossimo 13 ottobre.
Volendo comprendere quale sarà lo stato dei lavori, con particolare interesse alle modalità di funzionamento del sistema di viabilità controllata, ci siamo avvalsi dell’expertise del responsabile di progetto Gaetano Sorrentino: come c’è stato spiegato dal dirigente della Comunità Montana, il versante dall’elevata pendenza media, ha una particolare condizione geomorfologica ove su uno strato calcareo, poggiano pomici degli eventi eruttivi risalenti al 79 d.C. insieme a materiali prodotti dall’erosione delle rocce dall’acqua e dal vento e materiali terrigeni di copertura. Questi materiali sono instabili e mobilitati da eventi meteorologici di qualsiasi intensità, in funzione del carico idraulico danno luogo a forme di erosione accelerate lungo il versante, che di recente hanno raggiunto spesso la sede stradale sottostante.
I lavori prevedono lo sbancamento del materiale presente sulla SP1, la posa di barriere frangicolate sul sito e di sistemi di controllo, prima delle operazioni di disgaggio (ovvero la rimozione dei frammenti a rischio di caduta) che precederanno la bonifica montana, consistente in opere di ingegneria naturalistica e regimazione dello scorrimento delle acque.
Nel mentre, l’ente ha previsto un sistema del transito veicolare controllato, che consiste in semafori attivati in funzioni di allerta meteo o con l’ausilio di sensori nel terreno e il sussidio di stazioni pluviometriche: questa soluzione ha la duplice funzione di garantire la percorrenza della strada provinciale in sicurezza e controllare le condizioni della stabilità dei versanti, grazie al monitoraggio e l’acquisizione dei dati, che il CUGRI (Consorzio inter-Universitario per la previsione e la prevenzione dei Grandi Rischi, ndr) dell’Università di Salerno utilizzerà in via di sperimentale in un modello di calcolo idrologico e geotecnico, per stabilire le soglie di innesco di questi sistemi e il controllo dello della stabilità dei versanti nei valloni. La Comunità Montana Monti Lattari ha sposato soluzioni tecnologiche all’avanguardia, con la sfida che tale soluzione possa diventare un sistema di prevenzione e da eventi franosi, replicabile su tutto il territorio nazionale.