La Salernitana prepara la gara contro lo Spezia con l’imperativo dei 3 punti
Vincere per il morale, per la classifica e per spalmare della colla a presa rapida sulla panchina di Alberto Bollini. Contro lo Spezia sabato sarà già crocevia per la Salernitana all’Arechi. Solo di un punto migliore il rendimento rispetto a quello – non certo soddisfacente – della compagine allenata lo scorso anno da Sannino, che […]
Vincere per il morale, per la classifica e per spalmare della colla a presa rapida sulla panchina di Alberto Bollini. Contro lo Spezia sabato sarà già crocevia per la Salernitana all’Arechi. Solo di un punto migliore il rendimento rispetto a quello – non certo soddisfacente – della compagine allenata lo scorso anno da Sannino, che conquistò tre pareggi e due sconfitte nelle prime cinque gare di campionato. Il cavalluccio, per onestà, quest’anno avrebbe meritato di più, per quanto costruito (e dilapidato) dagli avanti. Ma il calcio è fatto di risultati e se “la classifica piange”, parola di Alberto Bollini, qualche motivo fondato ci sarà.
Quattro punti in cinque partite, quartultimo posto (grazie alla miglior differenza reti rispetto al Cesena, terzultimo) e media retrocessione assolutamente da invertire. Anche l’anno scorso alla sesta giornata capitò un match casalingo da dentro o fuori e i granata non fallirono la missione, stendendo il Trapani 2-0. Dovranno ripetersi quest’anno, possibilmente continuando su una scia di cambiamento, per tenere più alto il morale di una squadra che vorrebbe anche andare oltre per grinta e carattere, ma è costretta sempre a tornare sulla terra per via di qualche limite. Un po’ di sfortuna, pure. Ma quella lì sa sempre dove andare.
“Sono sereno”, dice Bollini. Ma in caso di mancata vittoria contro lo Spezia la società valuterebbe seriamente l’ipotesi di sostituire l’allenatore. Al netto delle dichiarazioni di rito, dirigenza e proprietà non sono contente dell’avvio di stagione ed alcune crepe venutesi a creare già in estate a causa di operazioni di mercato sgradite e/o non concluse hanno contribuito ad accelerare una certa insofferenza reciproca. Settimana delicata, decisamente ancor più di quella che aveva preceduto il 2-2 col Pescara con le dichiarazioni, un tantino affrettate, di Claudio Lotito a gettare benzina sul fuoco. Oggi, però, sembrano attualizzarsi pian piano. Ha ripetuto i concetti in sala stampa dopo la gara con gli abruzzesi, il co-patron, Bollini resta convinto delle sue soluzioni (ed è lui, fino a prova contraria, l’allenatore) per venir fuori dall’astinenza di vittorie: tempo al tempo ma… non è molto.
I candidati alla panchina granata sono già molti. Roberto Breda, ad esempio, sembrerebbe rappresentare la soluzione ideale, nell’eventualità: amatissimo dalla piazza e dal carattere fermo ma silenzioso, mai sopra le righe, avrebbe decisamente più tempo per poter carburare col suo lavoro. E poi Stellone, Bergodi, Marino, Di Carlo, tutti “a spasso” e alla ricerca di un contratto, di un ritorno in pista. Il ds Fabiani, sotto traccia, starebbe già lavorando sui sondaggi.
Bollini, dal canto suo, ha lavorato bene nella seconda metà della scorsa stagione. In estate ha svolto un ritiro precampionato con una squadra largamente incompleta e inadatta al suo credo, salvo poi ottenere, strada facendo, alcuni pezzi importanti. Non tutti si sono rivelati tali, altri sono rimasti in officina e molti ancora – pur desiderati – sono approdati altrove. Insoddisfazione, sì, ma anche tanta voglia di dimostrare comunque di poter raggiungere un obiettivo quantomeno simile a quello del campionato precedente. E poi un certo affetto della tifoseria, insieme alla fiducia incontrastata di Claudio Lotito, hanno portato il trainer di Poggio Rusco a scegliere di continuare l’avventura campana. Ma quella fiducia incontrastata, stando alle dichiarazioni del vulcanico imprenditore, potrebbe essersi sgretolata. Chissà perchè (così in fretta). L’unica medicina? I tre punti con indiscutibile concretezza.
fonte solosalerno.it