Mazara del Vallo, peschereccio italiano sequestrato da militari tunisini

16 settembre 2017 | 09:56
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Mazara del Vallo, peschereccio italiano sequestrato da militari tunisini

Il peschereccio mazarese «Anna Madre» è stato sequestrato nella notte da una motovedetta tunisina mentre si trovava in acque internazionali, a sud di Lampedusa. A bordo dell’imbarcazione sono saliti cinque militari tunisini armati che hanno rinchiuso in una cabina il comandante, Giacomo Giacalone, hanno assunto il comando e invertendo la rotta si stanno dirigendo verso […]

Il peschereccio mazarese «Anna Madre» è stato sequestrato nella notte da una motovedetta tunisina mentre si trovava in acque internazionali, a sud di Lampedusa. A bordo dell’imbarcazione sono saliti cinque militari tunisini armati che hanno rinchiuso in una cabina il comandante, Giacomo Giacalone, hanno assunto il comando e invertendo la rotta si stanno dirigendo verso il porto di Sfax, dove dovrebbero giungere fra circa cinque ore. A dare la notizia è Giampiero Giacalone, uno degli armatori dell’imbarcazione che appartiene alla società «Pesca giovane srl».

Il peschereccio era già sfuggito a un tentativo di sequestro, sempre ad opera di militari tunisini, lo scorso 2 agosto, mentre si trovava sempre in acque internazionali. «Ho appreso la notizia del sequestro dell’Anna Madre dalla Capitaneria di porto – riferisce Giampiero Giacalone -. Dalle notizie in nostro possesso sono intervenuti sia la nave della Marina militare italiana che si trovava a una quindicina di miglia dal nostro natante sia un elicottero sempre della Marina militare italiana. Sappiamo inoltre, che i cinque militari tunisini saliti a bordo erano armati». Per l’armatore quello che è accaduto: «È un fatto anomalo, che stiamo valutando. Va anche evidenziato che a bordo il nostro peschereccio non ha pesce fresco, ma soltanto congelato. Nella stiva ci sono all’incirca tre tonnellate di gamberi e cento chilogrammi di pesce misto. Si tratta di specie di pesci che non si pescano nelle acque tunisine. Al momento attendiamo di avere notizie dalle fonti diplomatiche interessate».

IL MATTINO