Monte Faito si placa con l’ Ericksson S64 ma SCOPPIA NUOVO INCENDIO A POSITANO
Sotto aggiornamenti e video con l’incendio di Positano scoppiato sopra le montagne di Montepertuso in serata di chiara origine dolosa. Dopo le drammatiche ore degli ultimi giorni, quando le fiamme che da diverse settimane stanno devastando il Monte Faito e che in alcuni momenti hanno fatto registrare una vera e propria emergenza sui fronti di […]
Sotto aggiornamenti e video con l’incendio di Positano scoppiato sopra le montagne di Montepertuso in serata di chiara origine dolosa.
Dopo le drammatiche ore degli ultimi giorni, quando le fiamme che da diverse settimane stanno devastando il Monte Faito e che in alcuni momenti hanno fatto registrare una vera e propria emergenza sui fronti di Vico Equense, Pimonte, Agerola e Castellammare di Stabia, sembra finalmente sotto controllo e in fase di normalizzazione la situazione.
Al momento, appaiono infatti in via di risoluzione il fronte pimontese, dove restano altri 5-600 metri di fuoco in linea verticale dall’alto verso il basso e, nonostante sia più complesso ma non fortemente preoccupante, il fronte stabiese, su cui si stanno concentrando le attività di bonifica mentre, a inizio mattinata si è registrata anche la ripresa in vigore, ma prontamente domata, di un incendio che ieri aveva interessato la zona agerolese.
Sempre operativi sui diversi fronti le squadre della Comunità Montana coordinate dal responsabile Giuseppe Coppola, dei volontari dell’AVF Associazione Volontari Faito che agiscono sotto la guida del presidente e capo-squadra Aldo Buonocore e di diversi uomini della Protezione Civile di Pimonte, per un totale di una sessantina di volontari interforze, che lavorano con interventi coordinati per lo spegnimento dei diversi focolai e per la bonifica dei terreni immediatamente dopo il passaggio aereo dell’Elicottero L1 e del Canadair inviati dalla Regione Campania.
Dalle ore 09.45 e per tutta la mattinata finalmente è entrato in azione anche l’Ericksson S64 della Forestale, utile per una più incisiva azione di bonifica nelle aree più impervie e frastagliate della montagna, lì dove i soccorsi da terra sono impossibilitati ad operare.
Sono sempre operative anche le due vasche di rifornimento da 25.000 litri ciascuna ed allestite nel campo sportivo di Pimonte dalla Comunità Montana, utilizzate per ottimizzare l’attività dell’ elicottero il cui tempo di rotazione dell’intervento (cioè il tempo impiegato per caricare l’acqua, scaricarla sul fuoco e ritornare a caricarla) risulta così di soli 5 minuti, alla stregua del Canadair che naturalmente fa rifornimento in mare.
Di 15 minuti circa è stato il tempo di rotazione dell’Ericksson intervenuto, il cui serbatoio può caricare solo acqua dolce, che ha fatto andirivieni dalla cisterna di grandi dimensioni allestita a Salerno su richiesta e coordinamento organizzativo (sulla linea del precedente allestimento di una vasca nel piazzale delle Terme di Castellammare di Stabia) dell’Ente Parco.
“Finalmente sono state accolte le nostre istanze e possiamo tirare un sospiro di sollievo anche per l’arrivo imminente, stando alle previsioni, di un po’ di pioggia “, commenta il Presidente dell’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari Tristano Dello Joio che aggiunge: “Ora la priorità sia per tutti la bonifica dei terreni nell’ottica della prevenzione di una stagione invernale che già si annuncia difficile data la venuta meno di molte di quelle barriere naturali che prima facevano da argine a frane e smottamenti. Nei giorni scorsi, continua Dello Joio, nel corso di una riunione con i tecnici dipendenti Ente Parco, nelle persone di Antonella Guerriero e Domenico Longobardi e del direttore amministrativo Arch. Umberto Marchese, abbiamo analizzato la situazione del dissesto idrogeologico del Faito con particolare riferimento al cambiamento che il territorio ha subito a causa degli incendi di questi ultimi mesi. I geologi dell’Ente, fa sapere il presidente, hanno evidenziato come siano fondamentali i primi 10-20 minuti di precipitazioni quando, a seconda del tipo di pioggia, se quindi graduale/normale o abbondante e alla stregua di una “bomba d’acqua”o addirittura di un nubifragio, è possibile valutare la tenuta del terreno in termini di “assorbimento” o di “scivolamento e non assorbimento” perché, così come oggi è ricoperto di cenere, risulta pericolosamente “impermeabile” e quindi incapace di trattenere le piogge con conseguente scivolamento a valle di grandi flussi di acqua e masse detritiche. Nell’arco dei primi 50 minuti, conclude infine Tristano Dello Joio, gli Enti preposti devono mettere in campo tutte le azioni necessarie per l’incolumità delle persone e a tutela dei centri abitati nell’ottica di un contenimento dei possibili danni”.
AGGIORNAMENTO. PARLA DELLO IOIO
“Non ho parole per quello che sta accadendo e per quello che ci state facendo!! Il mio è un appello alle autorità della magistratura e dei militari… mentre le attenzioni erano per l’emergenza di Faito con volontari e protezione civile impegnati a lavorare per far rientrare almeno la criticità e la pericolosità….dei DELINQUENTI, nel tardo pomeriggio hanno dato origine a un incendio doloso sul versante POSITANO del sentiero degli dei ai piedi del Faito.
Si fronteggia sul luogo impegnato dalle fiamme e mentre sei alla fine dei lavori, ti umiliano di nuovo appiccando in altro posto… pagheremo tutti nella fase invernale questi atti delinquenziali con problemi durante le piogge!!”