Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte

23 settembre 2017 | 07:29
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Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte
Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte
Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte

Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte. Abbiamo partecipato, per l’associazione Posidonia, che da un quarto di secolo sostiene le stesse battaglie a “Work in progress: Turismo sostenibile” che si è tenuto il 21 settembre nello splendido scenario di Fornillo all’hotel Pupetto a Positano organizzato dall’associazione […]

Positano sostenibile, incontro Macchia Mediterranea: dal traffico al medico in spiaggia, la politica dia delle risposte. Abbiamo partecipato, per l’associazione Posidonia, che da un quarto di secolo sostiene le stesse battaglie a “Work in progress: Turismo sostenibile” che si è tenuto il 21 settembre nello splendido scenario di Fornillo all’hotel Pupetto a Positano organizzato dall’associazione Macchia Mediterranea. La politica era assente, maggioranza e opposizione del Comune di Positano. Daniele Esposito ci ha riferito che sia il sindaco di Positano Michele De Lucia, che l’assessore Giuseppe Guida (che è assessore all’ambiente), avevano degli impegni, specificandoci quale, ma mancavano tutti i rappresentanti politici di Positano in consiglio comunale di maggioranza ma anche di minoranza. Ma questo non significa che non possano e non debbano prendere in considerazione le problematiche emerse dall’incontro e oggi, grazie al web, rese intelligibili e pubbliche a tutti, soprattutto perché sono istanze sentite dalla stragrande maggioranza della popolazione che la politica dovrebbe rappresentare. Posidonia e Positanonews, che rappresentavo,  condivide tutti i problemi emersi. In particolare quello del traffico, è un’emergenza e occorre fare qualcosa; una delle proposte è adottare il numero chiuso come nelle “Cinque Terre” o comunque un contingentamento, sia via terra che via mare, ma anche per la montagna, per il sentiero degli dei. Limitare gli autobus turistici, eliminare totalmente i bus oltre i nove metri e quelli non a norma con le ultime disposizioni europee in tema di ambiente, ridurre drasticamente anche i minivan e minibus turistici all’interno del paese, che solo un’isola pedonale, utopistica, renderebbe vivibile e d’eccellenza. Posidonia ha portato questo contributo all’incontro che ha condiviso sulle tematiche. La Via per Remmese deve essere riaperta, un concreto segnale da parte del Comune di Positano dovrebbe essere quello di mettere in Bilancio le risorse per gli interventi per la riapertura, manutenzione e messa in sicurezza della passeggiata, in futuro tali risorse potrebbero venire dalla Tassa di Soggiorno, quella passeggiata è una delle più belle del mondo. Daniele Esposito e Macchia Mediterranea hanno avuto il merito di aver organizzato un evento in un luogo significativo in collaborazione con una manifestazione significativa che fa parte della nostra vera storia popolare come la “Festa del Pesce”, a far da contorno il Manifesto di Lazarote, un “manifesto” sottoscritto nelle Isole Canarie (Riserva Mab Unesco) che sottolinea che “le risorse sulle quali è basato il turismo sono limitate e che c’è una richiesta crescente per una migliore qualità dell’ambiente”. E che riconosce l’obiettivo di sviluppare un turismo che soddisfi le aspettative economiche e le esigenze ambientali, che “rispetti non solo la struttura fisica e sociale del paese ma anche le istanze delle popolazioni locali”.

Ma anche un manifesto che rappresenta l’antica facciata della Chiesa Madre di Positano Santa Maria Assunta, simbolo caro nell’immaginario collettivo dei positanesi, una mostra su Positano e il mare, con i nostri pescatori, simbolo dei positanesi sani, onesti e lavoratori. Tutto era studiato e curato, mirato a degli obiettivi che è impossibile non condividere se si ama il proprio paese. Fra l’altro frutto di battaglie decennali che anche noi abbiamo sostenuto, prima in Solaria, poi nei giornali, poi in altre associazioni, oggi con Posidonia e Positanonews. Sono dunque problemi incontestabili, da risolvere. E dunque queste iniziative, che sono fra l’altro elementari in certi casi per un paese civile. Parliamo della presenza di un medico in spiaggia, per esempio, che potrebbe salvare la vita non solo ai turisti, ma ai nostri figli e a noi stessi, sono assolutamente da realizzare.

Erano presenti le associazioni del territorio Macchia Mediterranea, Posidonia, Acarbio (che porta avanti il progetto per una riserva Mab Biosfera anche in Costa d’Amalfi come nel Cilento), Club per l’Unesco di Amalfi, il Parco Marino di Punta Campanella, il Fai Baia di Ieranto, la Croce Rossa, la GEA, i rappresentanti delle guide escursionistiche, e alcuni cittadini; tanti  positanesi, che poi su facebook si lamentano delle condizioni del loro paese, nella vita “reale” non erano presenti.

“I temi che ci stanno a cuore vertono tutti sulla sostenibilità di questo territorio e su un turismo più responsabile nei confronti del nostro patrimonio comune – spiega Daniele Esposito, presidente dell’associazione Macchia Mediterranea – partiamo dalla richieste di piccole cose come un’apertura di un sentiero come quello della strada Remmese (come da sentenza), ad avere un presidio di Croce Rossa semi-permanente sulla spiaggia Grande di Positano, ad una maggiore tutela del territorio con più controlli. Abbiamo sottoscritto petizioni e fatto incontri. Credo che bisogni dar seguito alle richieste fatte, confrontarci di più e domandarci più spesso cosa stiamo lasciando a chi arriverà dopo di noi”.

A moderare Gian Maria Talamo. I temi in cantiere erano tanti, cominciamo dal presidio sanitario in spiaggia, che proprio qui a Fornillo era previsto sul “Montone”, rimasto un monumento alla deficienza delle opere pubbliche, fra bagni e presidio non ci sta nulla, chissà che fine ha fatto quel progetto ed i soldi investiti in esso, ma questo è un altro discorso. Gli spazi in spiaggia sono stati tolti agli interventi sanitari, una volta c’era una stanza con un medico, oggi sono rimasti dei volontari della Croce Rossa, quando ci sono, grazie alla Croce Rossa, e un gazebo. E sono stati utilissimi, su cento interventi solo per 18 è stato necessario chiamare il 118 dell’ ASL, questo significa un risparmio di risorse per la Sanità Pubblica, 82 interventi in meno, non solo si salvano vite e si soccorrono persone, ma si risparmia, visto che ogni chiamata comporta lo spostamento di un’ambulanza con uno staff medico e paramedico.

“Si deve essere santi a vivere qui. Un soccorso già di per sé è difficile in un luogo come Positano proprio per la sua conformazione fisica – afferma Daniela Volpe responsabile della Croce Rossa, che è venuta appositamente e faticosamente da Portici per portare la sua testimonianza e sostegno per iniziative volte alla salute dei cittadini e va ringraziata – poi diventa molto più faticoso in presenza di folla eccessiva. Abbiamo presentato “Spiagge Sicure” nel 2014, ma ogni volta che dobbiamo montare anche solo il gazebo sulla spiaggia Grande troviamo le stesse difficoltà. Chiediamo che si programmi in tempo e non con l’arrivo dell’estate”.

Il problema comunque è sempre quello della mancanza di un medico in spiaggia, ne parlammo con Gino Esposito all’epoca. Se la Regione Campania e le istituzioni vengono meno, sarebbe il caso che gli imprenditori ci facciano un pensierino.

Intanto ringraziamo la Croce Rossa per il suo ausilio, ma l’ASL ha già tolto da fine agosto un presidio, e l’idroambulanza, messo già tardi a estate inoltrata, mentre a settembre ancora ci sono migliaia di persone che si riversano in spiaggia. Insomma dopo il 31 agosto si può pure morire per l’Asl.

Sul sentiero degli Dei da sottolineare l’intervento di Nino Buonocore, cartografo e profondo conoscitore della rete sentieristica dei Monti Lattari, che quest’anno ha visto alcuni tratti devastati dal fuoco che ha invaso ampie aree. Buonocore con la GEA ha fatto l’unico intervento per la sicurezza sanitaria con delle mattonelle che davano un riferimento della posizione dove ci si trova per interventi sanitari più rapidi e anche una app. Interventi anche di Lucia Ferrara, fra le guide più esperte e prudenti. Gli escursionisti sono troppi, gli incidenti all’ordine del giorno, solo quelli più gravi vengono evidenziati dalla stampa, ma non passa settimana che non ce ne sia uno. Molti partono da Agerola come degli sprovveduti pensando di fare una scampagnata, ma il Sentiero degli Dei presenta molti pericoli soprattutto per anziani e per persone che non sono attrezzate.

Non è semplice descrivere in breve le problematiche sollevate, sugli incendi si è parlato tanto, sono emerse delle considerazioni che abbiamo già sollevato ad Amalfi in un incontro fra tutte le associazioni della Costiera amalfitana in biblioteca comunale. Il disastro è stato provocato dalla deficienza della classe politica che ha smantellato la guardia forestale e si è sprovvista di sufficienti mezzi adeguati, per esempio Positanonews è stata sul Faito tutti i giorni; quello che fa l’Erickson in mezza giornata non fanno cento elicotteri col secchiello in una settimana. E di Erickson (un elicottero specializzato per lo spegnimento degli incendi) ce ne sono solo tre! Il coordinamento dei DOS non è andato bene né in provincia di Salerno né in quella di Napoli, la forestale con le sue competenze smembrata. Sono questi i motivi di questi incendi devastanti e prolungati dal Vesuvio a Positano, Vico Equense, Agerola, Ravello, Maiori e Tramonti.

Poi la prevenzione degli incendi, che fa il paio con la prevenzione del dissesto idrogeologico che ci sarà, fanno evidenziare le carenze enormi della protezione civile a livello nazionale, regionale e locale. Il tutto ha portato anche a problemi di balneazione e ai divieti, d’ora in poi necessari, perché ogni volta che piove a dirotto viene giù di tutto. Gianni Menichetti, custode del Vallone Porto, ha sottolineato come ancora oggi ci sia chi butta rifiuti nei Valloni, non solo da lui, anche sotto il campo di Montepertuso e su tutti i Valloni è una assurdità e intervenire per bonificare un’impresa titanica. E anche sulla balneazione si aperto un altro capitolo affrontato da Bruno Denise, sulle fogne bianche che esondano, su Laurito sulla quale l’ Arpac fa dei rilievi. Insomma discussioni aperte su varie problematiche, spesso all’ordine del giorno, sulle quali, presi anche dall’assillo della cronaca quotidiana, non siamo riusciti subito a fare un punto. Sono cose che sappiamo e abbiamo evidenziato e continuiamo a farlo. Ora sta alla politica, a tutti i livelli, dare delle risposte.