Seiano (Vico Equense). Un tesoro nella “curva”

4 settembre 2017 | 19:29
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Seiano (Vico Equense). Un tesoro nella “curva”

Seiano (Vico Equense). Completato il restauro del prezioso altare ligneo del ‘700 nella Cappella del Santissimo Crocifisso e dell’Immacolata a Seiano. I tanti amanti della Costiera attraversano la “curva” di Seiano con il pensiero già rivolto alla meta finale. In realtà il territorio Seianese è estremamente vasto e variegato, ricco di cultura, umanità, spiagge ed arte. […]

Seiano (Vico Equense). Completato il restauro del prezioso altare ligneo del ‘700 nella Cappella del Santissimo Crocifisso e dell’Immacolata a Seiano.

I tanti amanti della Costiera attraversano la “curva” di Seiano con il pensiero già rivolto alla meta finale. In realtà il territorio Seianese è estremamente vasto e variegato, ricco di cultura, umanità, spiagge ed arte.

Ed è di Arte con la “A” maiuscola che parliamo poiché dopo alcuni mesi di lavoro si è concluso il restauro dell’altare ligneo, databile al XVIII Secolo sito nella Cappella del Santissimo Crocifisso e dell’Immacolata dell’Arciconfraternita “Morte e Orazione”.

L’opera di restauro, svolta secondo i dettami della Carta del restauro e delle metodologie tecniche dell’Istituto Superiore di Restauro di Roma, ha rivelato l’originale cromia restituendo la sua delicatezza ed armonia di colori, forme ed intagli, offuscate per molti anni da successivi interventi che, strato dopo strato, ne avevano appannato ed occultato le fattezze.

L’altare rappresenta un po’ un unicum nel suo genere, poiché tali manufatti lignei venivano realizzati come modellini, talvolta in scala, al fine di realizzare poi gli altari in marmo policromo, perdendo quindi le tracce del modello ligneo che spesso veniva distrutto o abbandonato. A Seiano una serie di eventi ha portato alla sopravvivenza del modello originale, che oltre al valore prettamente artistico resta a testimonianza storica dell’arte antica.

L’intervento ha riguardato anche un meraviglioso “Quarant’Ore” (così definito in memoria del tempo che Gesù stette nel Santo Sepolcro) che da uno stato di conservazione decisamente precario è emerso nella sua originaria bellezza ancora ricoperto dalla originale lamina argentea, ed andrà ad occupare il posto più elevato e centrale dell’altare nelle giornate dedicate all’adorazione eucaristica.

I lavori sono stati eseguiti da Federica Tartarini, sotto l’Alta Sorveglianza della Soprintendenza ai Beni Culturali di Napoli ad opera del Dr. Giovanni Barrella, nonché sotto l’attenta tutela ad opera di Don Pasquale Vanacore, Direttore dell’Ufficio Beni Culturali della Curia Arcivescovile di Sorrento-Castellammare di Stabia, ed infine grazie alla quotidiana attività di sostegno ad opera del Parroco di Seiano, Monsignor Angelo Castellano, del Priore della Confraternita Gianfranco Cilento e della Cittadinanza tutta.