Tensione Usa-Cuba, gran parte del personale dell’ambasciata americana rientra in patria
30/09/2017 – Gli Stati Uniti hanno deciso di ritirare gran parte del personale dell’ambasciata dell’Avana, circa il 60 per cento, a seguito degli “attacchi sonori” subiti da alcuni funzionari della missione diplomatica. La decisione, della quale ha riferito per prima l’emittente Cbs, giunge tre giorni dopo l’incontro tra il segretario di Stato Rex Tillerson e il […]
30/09/2017 – Gli Stati Uniti hanno deciso di ritirare gran parte del personale dell’ambasciata dell’Avana, circa il 60 per cento, a seguito degli “attacchi sonori” subiti da alcuni funzionari della missione diplomatica. La decisione, della quale ha riferito per prima l’emittente Cbs, giunge tre giorni dopo l’incontro tra il segretario di Stato Rex Tillerson e il ministro degli Esteri cubano, Bruno Eduardo Rodríguez Parrilla. Una fonte Usa ha riferito che nel corso dell’incontro Tillerson ha ritenuto di non avere ottenuto rassicurazioni convincenti da parte cubana riguardo alla sicurezza del personale dell’ambasciata.Il Dipartimento di Stato inviterà anche gli americani a non visitare Cuba, poiché alcuni degli attacchi sonori si sono verificati all’interno degli alberghi. Nell’ambasciata dell’Avana rimarrà solamente il “personale di emergenza”, mentre tutto il personale non essenziale e le loro famiglie, verranno rimpatriati. Inoltre, gli Stati Uniti hanno sospeso tutte le operazioni di rilascio visti fino a nuovo ordine. “Fino a quando il governo cubano non potrà assicurarci la sicurezza del nostro staff, ridurremo il personale ai casi di emergenza”, ha chiarito il dipartimento di Stato. Sono 21 i funzionari di ambasciata che hanno riportato danni alla salute a causa dei presunti attacchi sonori. L’Avana ha negato qualsiasi coinvolgimento.