Tramonti, viticultura bio contro il cambiamento climatico

5 settembre 2017 | 17:40
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Tramonti, viticultura bio contro il cambiamento climatico

“I cambiamenti climatici sono un’evidenza, l’annata che stiamo vivendo è inusuale ma deve metterci sull’attenti. Oggi più che mai il biologico può essere un cuscinetto importante per affrontare impreviste avversità metereologiche. Siamo erroneamente abituati a guardare la pianta solo per quello che vediamo, ma c’è una parte di essa che sta sotto terra che ne […]

“I cambiamenti climatici sono un’evidenza, l’annata che stiamo vivendo è inusuale ma deve metterci sull’attenti. Oggi più che mai il biologico può essere un cuscinetto importante per affrontare impreviste avversità metereologiche. Siamo erroneamente abituati a guardare la pianta solo per quello che vediamo, ma c’è una parte di essa che sta sotto terra che ne rappresenta “la testa” e che governa. Il lavoro in vigna, prima che in cantina, è sempre più importante. La cura della pianta nella sua interezza e de suo ambiente ipogeo deve andare al di là della conduzione in bio. Una conduzione con senso, appunto, è diventata necessaria”. Queste sono le parole del vitienologo Sergio Pappalardo, che alla Gazzetta di Salerno, racconta che l’agricoltura biologica è una tecnica che consente di recuperare la fertilità della nostra terra.

L’operazione di Sergio Pappalardo che avvalla queste tecniche e la filosofia basata su un’agricoltura coraggiosa, predilige vigne coltivate e condotte in maniera bio e processi di vinificazione senza l’uso di solfiti: tra i vitigni seguiti da nord a sud della penisola, dalla Liguria alla Sicilia, si segnala in Costa d’Amalfi anche la giovane Cantina Tagliafierro di Tramonti, dai bianchi Pepella e Biancazita e gli immancabili rossi come l’Aglianico, il Tintore ed il Piedirosso. Seguendo il calendario biologico del Pappalardo, la raccolta terminerà proprio nel Polmone Verde, proprio con il Tintore e il Piedirosso.