Cetara, truffa all’UE su fondi della pesca: si parla addirittura di 400 pescatori campani

7 ottobre 2017 | 12:52
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Cetara, truffa all’UE su fondi della pesca: si parla addirittura di 400 pescatori campani

Continua a far discutere l’inchiesta sul dirottamento dei fondi europei, che ha visto sotto accusa 45 pescatori di Cetara, la cui inchiesta è stata chiusa lo scorso settembre dalla Procura di Salerno. I pescatori in ballo sono complessivamente 75, ma stando alle ipotesi potrebbero essere 400 sul territorio campano ad aver attinto ai fondi senza […]

Continua a far discutere l’inchiesta sul dirottamento dei fondi europei, che ha visto sotto accusa 45 pescatori di Cetara, la cui inchiesta è stata chiusa lo scorso settembre dalla Procura di Salerno. I pescatori in ballo sono complessivamente 75, ma stando alle ipotesi potrebbero essere 400 sul territorio campano ad aver attinto ai fondi senza aprire alcuna attività imprenditoriale.

I fondi in questione sono quelli del 2007-2013, periodo in cui l’Unione Europea vara misure atte a tutelare l’ambiente marino, attivando la possibilità di accedere ad un contributo da 40mila euro in cambio della rinuncia all’iscrizione nel registro dei pescatori marittimi, con la possibilità della riscriversi dopo cinque anni, con l’esaurimento del fondo. I soldi del bando emesso dalla Regione Campania nel 2011 erano stati destinati ad altro uso, come viaggi, matrimoni e case, ma la cosa più eclatante è che hanno ottenuto il contributo persone con precedenti penali. Nonostante la cancellazione dal registro dei pescatori, alcuni sono stati beccati in nell’attività ittica al largo di Napoli, Pozzuoli e Torre Annunziata dalla Guardia di Finanza.

I fondi non utilizzati per la riconversione delle barche o per aprire aziende nell’ittiturismo, sono stati elargiti a beneficiari anche in età avanzata, segnalando anche una gestione negligente da parte delle istituzioni che devono monitorare tali progetti: il danno erariale calcolato dalla Corte dei Conti ammonta a circa 2 milioni di euro, constatando che a tali bandi contribuivano anche il Governo Italiano e la Regione.