Costa d’Amalfi, incontro post-incendi: il punto della situazione dalla presidente Italia Nostra Salerno Di Leo
Nel secondo incontro di ieri sera alla Biblioteca Comunale di Amalfi tra le associazioni della Costiera Amalfitana, Penisola Sorrentina e Cava de’ Tirreni, si è lavorato per convergere sulle azioni da intraprendere nella gestione della situazione del dopo incendi, ponendo le basi per la redazione di un documento sulla spinosa vicenda estiva che ha mietuto […]
Nel secondo incontro di ieri sera alla Biblioteca Comunale di Amalfi tra le associazioni della Costiera Amalfitana, Penisola Sorrentina e Cava de’ Tirreni, si è lavorato per convergere sulle azioni da intraprendere nella gestione della situazione del dopo incendi, ponendo le basi per la redazione di un documento sulla spinosa vicenda estiva che ha mietuto il patrimonio ambientale costiero e campano.
Un saliente punto della situazione è fornito da Raffaella Di Leo, presidente di Italia Nostra Salerno e rappresentante delle istanze locali a livello nazionale, che in un intervista rilasciata al comitato Club Unesco per Amalfi (video) rileva l’importanza di fare rete, estendendo tale pratica verso altri temi e dibattiti. “L’incontro di oggi, qui ad Amalfi fra le associazioni relativamente agli incendi estivi è stato molto importante – rivela la Di Leo – ma soprattutto è un modello di azione delle associazioni e dei comitati che io ritengo che debba da tempo agire il più possibile a livello locale per poi tradursi a livello nazionale su tutte le tematiche, il confronto e innanzitutto le azioni, le proposte comuni sono l’unica forza che davvero può dal basso un attenzione ai veri problemi locali e nazionali”. Conclude a tono così il presidente di Italia Nostra Salerno: “quello che a noi interessa è di battere i problemi veri, come a livello politico noi troviamo delle alleanze nei momenti in cui ci sono delle convenienze importanti o c’è da spartirsi grandi risorse finanziarie, noi vogliamo che le nostre alleanze che sono al di fuori di ogni potere, di ogni interesse economico, si contrappongano con forza per poter collaborare per il bene collettivo”.
Queste le prime impressioni sull’incontro di ieri sera, in attesa di conoscere i punti su cui si è dibattuto e le questioni emerse dal confronto tra soggetti della società civile.
A scriverne E’ Costiera
“C’è un gigantesco movimento di soldi collegato al fenomeno degli incendi– ricorda Gioacchino Di Martino, vice presidente del Centro di Cultura e Storia amalfitana – un affare su cui molti esperti, anche istituzionali, hanno avanzato forti sospetti. Parliamo della gestione della flotta di stato, una delle più forti del mondo, Canadair, elicotteri pesanti Erickson, elicotteri leggeri affidata e pagati ad una multinazionale, dell’utilizzazione degli elicotteri regionali (circa 90) gestiti da società private e remunerati in relazione all’impiego, delle squadre di intervento a terra sempre retribuite in relazione all’attività svolta, di tutti gli interventi di bonifica, di messa in sicurezza, di restauro del territorio, resi necessari dalla devastazione del fuoco. Vogliamo dire che tutti questi soldi non si muoverebbero, perlomeno non in tale quantità, se non ci fossero gli incendi?“. Ed è questo il punto centrale: fare in modo che gli incendi non ci siano più. Ma come? Cercando di interrompere il perverso sistema collegato allo spegnimento (più incendi, più soldi a chi spegne) e favorendo invece la salvaguardia della protezione del territorio (incentivando volontari nel controllare le aree boschive). E poi l’importanza di fare rete tra le associazioni, come esorta in più occasioni Raffaella Di Leo, presidente Italia Nostra Salerno.
Un esempio di cittadinanza attiva è stata offerta dalla testimonianza di Rosanna De Rosa “Rete dei volontari dei cittadini volenterosi” di Cava de’ Tirreni: “Abbiamo costituito una rete di cittadini esperti, dotati di nuove tecnologie a supporto della Protezione Civile e delle altre forze attive. E’ stato entusiasmante, per certi aspetti, capire come gli incendi si spengono da terra e non dall’aria, e che solo i cittadini del posto possono dare davvero un aiuto concreto, h24 con chiamate in tempo reale. La nostra è stata un’esperienza importante che ci ha fatto crescere. Perché il futuro di questo territorio ci interessa e vogliamo essere protagonisti attivi“.
Non sono mancati poi gli spunti di approfondimento sullo stato del prima e dopo incendi anche in un’area come la Penisola sorrentina, il Monte Faito, il Vesuvio. A fornirli è stato Gaspare Adinolfi del WWF Terre del Tirreno e guida escursionista che conosce ogni singolo sentiero e biodiversità: “Purtroppo con gli incendi non si sono distrutti solo gli alberi e la vegetazione – ha spiegato Adinolfi – ma è andato in tilt tutto un sistema. L’escursionismo dovrebbe essere una rete di conoscenza, ma purtroppo nonostante ci sia stato un incremento di questo settore, non c’è stato una conseguente crescita di sensibilizzazione verso la montagna“. Il prossimo incontro sarà ora quello della presentazione del documento ufficiale siglato da tutti e che non passerà inosservato.
Vasta la documentazione video realizzata dal Club Unesco di Amalfi che in parte abbiamo raccolto anche su Positanonews TV