È tornata l’ora solare, ma diventiamo più nervosi?
Primavera avanti, autunno indietro. In teoria non è difficile da ricordare, eppure ogni volta che dobbiamo spostare le lancette dell’orologio ce lo chiediamo con un pizzico di fastidio: avanti o indietro? Stanotte, con la fine del tempo legale e il ritorno di quello solare, ci abbiamo guadagnato in quanto a riposo. Lo scopo di […]
Primavera avanti, autunno indietro. In teoria non è difficile da ricordare, eppure ogni volta che dobbiamo spostare le lancette dell’orologio ce lo chiediamo con un pizzico di fastidio: avanti o indietro?
Stanotte, con la fine del tempo legale e il ritorno di quello solare, ci abbiamo guadagnato in quanto a riposo. Lo scopo di queste manovre è semplice: sfruttare meglio l’illuminazione naturale, riducendo quella artificiale. A farne le spese però è l’orologio circadiano, il meccanismo biologico che serve a sincronizzare l’organismo con i cicli luce-buio, celebrato quest’anno con il Nobel per la medicina.
La modernità porta vantaggi innegabili, ma i suoi ritmi, le sue luci, le sue convenzioni hanno anche dei contraccolpi. Secondo il New England Journal of Medicine, ad esempio, la deprivazione da sonno innescata dall’inizio dell’ora legale in primavera sarebbe sufficiente per aumentare il rischio di attacchi cardiaci. Senza contare gli studi che registrano un aumento di incidenti stradali, infortuni sul lavoro, persino flessioni della Borsa in coincidenza con questo mini jet lag. E chissà che l’idea stessa di vedere le nostre abitudini scombussolate per legge non contribuisca a renderci più nervosi del solito.
L’addio all’ora legale ci regalerà più luce di mattina, anche se di sera il sole tramonterà prima. Non soltanto le nostre abitudini, anche il fisico dovrà abituarsi al cambio dell’ora: l’orologio biologico che orchestra il nostro organismo dovrà ‘risintonizzarsi’. Non si esclude almeno nei primi giorni un’alterazione del ciclo sonno-veglia e qualche piccolo disturbo.
La luce, infatti, stimola l’ipotalamo, quella regione del cervello che controlla appetito, sonno e umore. Sarà normale allora provare nei primi giorni un senso di affaticamento e di stanchezza, difficoltà ad addormentarsi, cali di attenzione e un po’ di depressione o di irritabilità. Ma niente paura: è l’effetto simil jet-lag di questo cambiamento nell’orario.