Domenica mattina si dormirà un’ora in più. Nella notte tra oggi e domani, infatti, allo scoccare delle 3, termina l’ora legale iniziata lo scorso 25 marzo e si torna all’ora solare. Cosa si deve fare, in concreto? Tutti coloro che non hanno un orologio digitale o un cellulare dell’ultimo modello, che correggono automaticamente l’orario, dovranno […]
Domenica mattina si dormirà un’ora in più. Nella notte tra oggi e domani, infatti, allo scoccare delle 3, termina l’ora legale iniziata lo scorso 25 marzo e si torna all’ora solare.
Cosa si deve fare, in concreto?
Tutti coloro che non hanno un orologio digitale o un cellulare dell’ultimo modello, che correggono automaticamente l’orario, dovranno spostare indietro di un’ora le lancette.
Ma da quando esiste l’ora legale, in Italia?
In Italia l’impiego dell’ora legale risale al 1916: venne utilizzata a intermittenza fino al 1966, quando entrò in pianta stabile nelle abitudini degli italiani (Qui una breve storia, da Franklin all’Ue).
Perché ogni anno cambia in una data diversa?
In realtà, dal 1981, le scadenze dell’ora legale sono rimaste invariate: si estende per sette mesi dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.
Quali sono gli effetti?
Gli effetti del passaggio dall’ora legale a quella solare (e viceversa) sono stati analizzati in diversi studi (leggi qui l’articolo di Corriere Salute). I principali riguardano l’alterazione per alcuni soggetti del ciclo del sonno. Uno studio dell’Università della Pennsylvania pubblicato su Journal of Experimental Criminology ha riscontrato che in alcune città degli Stati Uniti rispetto al lunedì precedente le aggressioni diminuiscono del 2,9% quando si dorme un’ora in meno (passaggio dall’ora solare a quella legale), mentre aumentano del 2,8% il giorno dopo il ritorno all’ora solare. Altri studi hanno trovato invece che l’ora in meno di sonno causa un aumento degli incidenti stradali, degli infortuni sul lavoro e crolli in borsa.