Omicidio Ravello, colpo di scena: Giuseppe Lima opta per il rito abbreviato
Giuseppe Lima sceglie il rito abbreviato, dopo che la Procura di Salerno aveva chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di aver ucciso la 46enne compagna Patrizia Attruia, originaria di Scafati. La sentenza è prevista per il prossimo 21 novembre, ove ulteriori elementi integrati agli processuali, saranno esaminati dal giudice Maria Zambrano. Anche per Vincenza […]
Giuseppe Lima sceglie il rito abbreviato, dopo che la Procura di Salerno aveva chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di aver ucciso la 46enne compagna Patrizia Attruia, originaria di Scafati. La sentenza è prevista per il prossimo 21 novembre, ove ulteriori elementi integrati agli processuali, saranno esaminati dal giudice Maria Zambrano.
Anche per Vincenza Dipino ci sarà la sentenza: la difesa della donna condannata a 23 anni di reclusione, composta da Marcello Giani e Stefania Forlani, ha presentato appello sostenendo che la donna sarebbe più un testimone muto dell’omicidio, “vittima terrorizzata di quanto accadeva”. I giudici dell’Assise convergono sul fatto che il delitto sia stato commesso dalla Dipino insieme a Lima, con quest’ultimo che ha forse sferrato alla donna un pugno alla gola, un colpo mortale che ha tolto il fiato alla donna. La vittima aveva sorpreso i due aggressori in atteggiamenti intimi, motivo che ha portato all’aggressione culminata con la morte dell’Attruia. La Corte d’Assise ha delineato la situazione di quanto avveniva in quella casa di Ravello, in cui Lima avrebbe soggiogato le donne, imponendogli persino che gli lavassero i piedi al suo rientro a casa. Il 50enne si comportava in modo irascibile e violento, con frequente abuso di alcol. Il Gup si baserà su questi elementi il prossimo novembre, per emettere il proprio giudizio nella sentenza di primo grado.