Penisola Sorrentina. Casette dell’acqua, erano indispensabili? Vicenda poco trasparente. Vas presentano interrogazione
Penisola Sorrentina. Le Casette dell’Acqua erano così indispensabili? Una vicenda poco chiara e trasparente. I Vas sollecitati dai cittadini hanno presentato una interrogazione parlamentare. Ne parla il prof. Franco Cuomo, coordinatore del Circolo Vas “Giovanni Esposito” di Vico Equense. “E’ certamente il caso di dire qualcosa su una vicenda nebulosa iniziata nel dicembre 2016. Sto […]
Penisola Sorrentina. Le Casette dell’Acqua erano così indispensabili? Una vicenda poco chiara e trasparente. I Vas sollecitati dai cittadini hanno presentato una interrogazione parlamentare. Ne parla il prof. Franco Cuomo, coordinatore del Circolo Vas “Giovanni Esposito” di Vico Equense.
“E’ certamente il caso di dire qualcosa su una vicenda nebulosa iniziata nel dicembre 2016. Sto parlando delle famose quanto inutili “casette dell’acqua” della Costiera ovvero, dei distributori della stessa acqua del rubinetto, che già paghiamo cara come utenti, con l’aggiunta di anidride carbonica. Casette che avrebbero dovuto frenare il consumo di acqua minerale in bottiglie di plastica. Ne ha parlato per primo Beniamino Cuomo questa estate sulla sua pagina Facebook, ma crediamo che debba essere ripresa per chiarire in modo definitivo alcuni punti molto importanti. Allora, i fatti: La Encon srl è una è una società specializzata in servizi di Ingegneria Ambientale operante nel settore dell’ambiente dall’anno 2009 con sede a S.Antimo, il cui Legale Rappresentante è l’ing. Raffale Cesaro (proprietario 50% delle azioni della società) figlio di Luigi Cesaro, il politico italiano deputato di Forza Italia e de Il Popolo della Libertà, dal 1996 e Presidente della Provincia di Napoli dal 2009 al 2012. ( Circostanza smentita a Positanonews si tratta solo di un caso di ominimia NDR )
La Encon, un solo dipendente nel 2016, ha vinto l’appalto con la Provincia per le casette dell’acqua in Costiera: dovrebbero essere quindici, di cui tre a Vico Equense (Moiano, ad Arola non funziona, a Via Mirto non è stata installata), tre a Meta, tre a Piano, una a S. Agnello e Termini, altre due a Sorrento che, sembra, non abbiano mai funzionato.
Per obbligo di capitolato la Encon è tenuta fare analisi chimiche e microbiologiche “almeno trimestrali”, per verificare la salubrità dell’acqua erogata dalle cosiddette casette, poiché, in particolare, essendo privata del cloro può essere soggetta a pericolose alterazioni biologiche.
La Encon ha incaricato in questi mesi per dette analisi il Centro Diagnostico Roselli s.a.s di Sperone (AV). La Roselli ha fatto sì le analisi ma, nel farle, ha utilizzato campioni di acqua prelevati direttamente dalla stessa Encon; infatti, come si legge nel rapporto di prova, alla voce campionamento effettuato da la Roselli scrive: a vs cura (a vostra cura); ovvero la Encon, che dovrebbe essere controllata, effettua essa stessa i rilevamenti.
Chiaramente questo procedimento non tutela in alcun modo l’interesse pubblico, ovvero la salute dei cittadini, suscitando forti dubbi e perplessità. Per dovere di informazione, il Fatto Quotidiano riferisce che la Roselli s.a.s fu attenzionata nel 2014 dalla DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA di Napoli, ovvero l’organo della Procura della Repubblica a cui viene demandata la competenza sui procedimenti relativi ai reati di stampo mafioso pubblico. Tutti i dubbi legittimi che debbono essere spazzati via. ( Questa circostanza è stata smentita a Positanonews dalla Rosselli che non ha nessun provvedimento antimafia , NDR)
Questi i fatti, ma, naturalmente questo è un discorso tutto politico/economico. In un paese normale, con problemi serissimi di fogne, acquedotti fatiscenti con dubbi potabilità dell’acqua, con scuole vecchie senza certificazioni antisismiche e senza l’agibilità da parte dei Vigili del Fuoco viene da chiedersi perché mai sono state appaltate per quasi 600.000 euro per 15 casette dell’acqua del rubinetto, cioè acqua che già beviamo e paghiamo, alla quale viene aggiunta anidride carbonica?
Un dato importante da sottolineare è che 88.000 euro di questo appalto sono stati destinati alla comunicazione ovvero, a nulla. Sicuramente è tutto fatturato, sicuramente è tutto in regola ma è debole anzi debolissima la risposta “ambientalista” si fa per dire, della riduzione del consumo di acqua in plastica, considerato che appena il 5% della popolazione beve l’acqua delle casette. Certo dicono che le casette servono a ridurre il consumo di acqua minerale imbottigliata, e il traffico camion in giro per trasportarla, però nessuno dice quello che invece andrebbe detto ed è molto più importante, ovvero: che l’acqua delle casette è priva di cloro e dunque, quando viene imbottigliata si dovrebbe consumare entro 36/48 ore, altrimenti può diventare patogena. In più, per come sono costruite e spesso anche per dove sono state ubicate (qualcuna vicino ai raccoglitori di indumenti usati o altro) nessuno può garantire che il beccuccio non sia inquinato da mani, da animali, da agenti atmosferici.
I Comuni per mesi hanno finta di non vedere, poi con forte ritardo, sentendosi incalzati, hanno iniziato a pubblicare sull’albo pretorio online i report messi prima alla meno peggio direttamente sulle casette dalla ENCON. Il Comune di Vico li ha pubblicati a fine agosto, mentre il primo report andava pubblicato a marzo; Piano di Sorrento con un mese di ritardo; da Meta si aspetta una risposta chiara, S.Agnello e Massalubrense al momento non si hanno notizie. Come mai? Per concludere, siamo certi che la Roselli ha da ACCREDIA l’accreditamento per tutte le analisi presenti nei report? Lo chiederemo agli esperti del settore”.
VAS – Circolo “Giovanni Esposito” –Vico Equense (NA)
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INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA PRESENTATA DALLA SENATRICE LOREDANA DE PETRIS, GRUPPO MISTO, PER CONTO E SU RICHIESTA DI VAS-NAZIONALE-PRESIDENTE SENATORE GUIDO POLLICE.
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministro di Grazia e Giustizia
A risposta scritta
Premesso che
la Encon srl è una è una società specializzata in servizi di Ingegneria Ambientale operante nel settore dall’anno 2009 con sede a S.Antimo, il cui Legale Rappresentante è l’ing. Raffale Cesaro (proprietario 50% delle azioni di questa società), figlio di Luigi Cesaro il politico italiano deputato di Forza Italia e de Il Popolo della Libertà, dal 1996 e Presidente della Provincia di Napoli dal 2009 al 2012;
considerato che
la Encon ha un solo dipendente e nel 2016, ha vinto l’appalto con la Provincia per le casette dell’acqua in Costiera;
verificato che
le casette dovrebbero essere quindici, di cui tre a Vico Equense (Moiano, ad Arola non funziona, a Via Mirto non è stata installata), tre a Meta, tre a Piano, una a S.Agnello e Termini, altre due a Sorrento che, sembra, non abbiano mai funzionato. Per obbligo di capitolato la Encon è tenuta fare analisi chimiche e microbiologiche “almeno trimestrali”, per verificare la salubrità dell’acqua erogata dalle cosiddette casette, poiché essendo privata del cloro può essere soggetta ad alterazioni biologiche. La Encon ha incaricato in questi mesi per dette analisi il Centro Diagnostico Roselli s.a.s di Sperone. La Roselli ha fatto sì le analisi, ma nel farle, ha utilizzato un campione di acqua prelevato direttamente dalla Encon stessa, poiché come si legge nel rapporto di prova, alla voce: campionamento effettuato da la Roselli scrive: a vs cura (a vostra cura); ovvero la Encon, che dovrebbe essere controllata effettua essa stessa i rilevamenti. Chiaramente questo procedimento non tutela in alcun modo l’interesse pubblico ,ovvero la salute dei cittadini,suscitando forti dubbi e perplessità;
per dovere di informazione si ricorda che
il Fatto Quotidiano ha riferito che la Roselli s.a.s fu attenzionata nel 2014 dalla DIREZIONE DISTRETTUALE ANTIMAFIA di Napoli, ovvero l’organo della Procura della Repubblica a cui viene demandata la competenza sui procedimenti relativi ai reati pubblici;
accertato che
in un paese normale, con problemi serissimi di fogne, acquedotti fatiscenti con dubbi potabilità dell’acqua, con scuole vecchie senza certificazioni antisismiche e senza l’agibilità da parte dei Vigili del Fuoco viene da chiedersi perché mai sono state appaltate per quasi 600.000 euro15 casette dell’acqua del rubinetto, cioè acqua che già beviamo e paghiamo, alla quale viene aggiunta anidride carbonica;
da sottolineare
un dato importante è quello relativo agli 88.000 euro destinati alla comunicazione Sicuramente è tutto fatturato, sicuramente è tutto in regola ma è debole anzi debolissima la risposta “ ambientalista” si fa per dire, della riduzione del consumo di acqua in plastica, considerato che appena il 5% della popolazione beve l’acqua delle casette. Certo dicono che le casette servono a ridurre il consumo di acqua minerale imbottigliata, e il traffico camion in giro per trasportarla, però nessuno dice quello che invece andrebbe detto ed è molto più importante, ovvero: che l’acqua delle casette è priva di cloro e dunque, quando viene imbottigliata si dovrebbe consumare entro 36/48 ore, altrimenti può diventare patogena. In più, per come sono costruite e spesso anche per dove sono state ubicate( qualcuna vicino ai raccoglitori di indumenti usati o altro) nessuno può garantire che il beccuccio non sia inquinato da mani, da animali, da agenti atmosferici. Per finire: come mai il 30 % di queste casette non è in funzione, oppure funzionano male?
per sapere
se i Signori Ministri intendono predisporre una verifica ed una inchiesta su quanto precedentemente illustrato.