Ravello, depuratori: non solo lavori. Processo anche all’ex sindaco Vuilleumier
Al dissequestro degli impianti di depurazione a Ravello per dar inizio ai lavori di risanamento, ieri ha seguito il rinvio a giudizio di nove persone, su richiesta della Procura. Il giudice dell’udienza preliminare Maria Zambrano ha infatti rinviato a giudizio l’ex sindaco ravellese Paolo Vuilleumier, il presidente Ausino, Mariano Agrusta, il suo predecessore Matilde Milite […]
Al dissequestro degli impianti di depurazione a Ravello per dar inizio ai lavori di risanamento, ieri ha seguito il rinvio a giudizio di nove persone, su richiesta della Procura. Il giudice dell’udienza preliminare Maria Zambrano ha infatti rinviato a giudizio l’ex sindaco ravellese Paolo Vuilleumier, il presidente Ausino, Mariano Agrusta, il suo predecessore Matilde Milite e i tecnici Giuseppe Vitagliano, Massimo Martucciello, Jolanda Giuliano, Domenico Bevilacqua, Francesco Vaccaro e Rosa Zeccato. Le accuse sono di inquinamento dei mari della Costa d’Amalfi e danneggiamento ambientale. Analogamente al caso di Cetara, risulta anche l’omissione di atti d’ufficio da parte degli amministratori, accusati di non aver vigilato sulla correttezza del servizio di depurazione.
Il Nucleo Carabinieri del Noe, ritorna in Costiera Amalfitana per togliere quei sigilli per i sequestri eseguiti nel maggio 2016 da Praiano a Cetara, con l’aiuto della Guardia Costiera. Mentre i tre impianti ubicati nelle località di Sambuco, Cigliano e Marmorata sono inseriti nel piano progettuale di “Risanamento ambientale dei corpi idrici superficiali della provincia di Salerno”, la precedente amministrazione del comune di Ravello dovrà rispondere alle accuse in sede processuale nel prossimo gennaio.