Sorrento, tra “tenuità” ed “eseguità” sull’occupazione di suolo pubblico ennesima palla corta del Dirigente.
Provvedimenti totalmente diversi quelli utilizzati, per la medesima infrazione, tra due attività del centro e l’edicola del bar di Capo di Sorrento(attività chiusa per cinque giorni). Continua in modo singolare e molto discutibile l’interpretazione del Regolamento. Sorrento – Se durante l’ultima stagione rimane senz’altro da elogiare l’operato della Polizia Municipale nel contrastare l’occupazione abusiva di […]
Provvedimenti totalmente diversi quelli utilizzati, per la medesima infrazione, tra due attività del centro e l’edicola del bar di Capo di Sorrento(attività chiusa per cinque giorni). Continua in modo singolare e molto discutibile l’interpretazione del Regolamento.
Sorrento – Se durante l’ultima stagione rimane senz’altro da elogiare l’operato della Polizia Municipale nel contrastare l’occupazione abusiva di suolo pubblico la stessa cosa non si può dire per gli Uffici comunali preposti. I quali proprio a seguito dei verbali rilevati dagli Agenti, in alcuni casi nell’applicare il Regolamento, continuano ad adottare provvedimenti diversi ed in taluni addirittura a prendere delle madornali cantonate. Come il recente caso di un bar in via degli aranci che occupando una parte di marciapiede veniva prima sanzionato (con cinque giorni di chiusura) per poi essere graziato in seguito alla esibizione da parte dei proprietari di una sentenza del Giudice di Pace che dimostrava che l’area era privata, ottenendo in tal modo l’annullamento dell’Ordinanza di chiusura. Nel frattempo un provvidenziale intervento delle Associazioni contro le illegalità proprio sulle pagine di Positanonews metteva in discussione quest’ultimo provvedimento, (probabilmente varato con troppa fretta per non incorrere in un eventuale richiesta di risarcimento danni),evidenziando il comma 3 dellart. 18 del Regolamento per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche che sottopone in ogni caso il pagamento di un canone all’attività che espone strutture al pubblico anche su suolo privato. Oltre alla magra figura non si è riusciti tuttavia a risolvere l’ inghippo che tuttora vede una situazione irrisolta ed affidata (ancora una volta) per una soluzione definitiva all’Avvocato del Comune, Maurizio Pasetto. Niente affatto imbarazzato di tale vicenda dopo qualche settimana il Dirigente fuori dotazione organico, Donato Sarno ,titolare ad interim del IV dipartimento (suap,tributi,attività produttive e commercio) replicava varando un ulteriore provvedimento che ha suscitato di nuovo forti discussioni in città. Causate dal modo alquanto superficiale nell’applicare ancora una volta il Regolamento che in alcuni casi tende a favorire mentre in altri a castigare irrimediabilmente attività responsabili della medesima infrazione. Infatti può capitare che lungo il Corso Italia, la Polizia Municipale rilevi per due attività commerciale un’occupazione abusiva di suolo pubblico causata dalla presenza di alcuni espositori di merce lungo il marciapiede. Ora chi si aspettava che tali attività venissero sanzionate, come avvenuto in precedenza quando lo stesso Dirigente multò con la chiusura di cinque giorni il bar diCapo di Sorrento (la cui edicola fu multata per aver occupato una piccola porzione di suolo pubblico con un espositore di cartoline), è rimasto ,per usare un eufemismo, “sorpreso”. Infatti nonostante che il verbale della Polizia Municipale parlasse chiaro, il Dirigente Donato Sarno, non ha provveduto a sanzionare con lo stesso metodo le attività in questione, poiché si è ritenuto che :la palese “tenuità” del fatto alla luce della “eseguità” della superficie occupata , nonché in considerazione della pronta rimozione riscontrata, non si ritiene di adottare alcun provvedimento (Comune di Sorrento – prot.46217 del 17/10/2017). Al di là che il Regolamento anche in questo caso è molto chiaro, in quanto sempre l’ormai famoso art. 18, al comma 2 stabilisce che: l’occupazione, sia permanente che temporanea, anche ad ore, di strade, aree e relativi spazi soprastanti e sottostanti, appartenenti al demanio ed al patrimonio indisponibile del Comune, comprese le aree destinate a mercati, costituisce presupposto per il pagamento di un canone in base a tariffa” è evidente che il Dirigente Sarno nell’applicare tali norme continua ad usare due pesi e due misure. Infatti la palese tenuità e la eseguità della superficie occupata sebbene rilevate dalla Polizia Municipale ed in netto contrasto con il regolamento sembrerebbero avere diversa valenza tra il centro città e la frazione di Capo di Sorrento. Dove per tali leggerezze si continua però ad essere sanzionati con la chiusura di cinque giorni… – 26 ottobre 2017 – salvatorecaccaviello.