La Coldiretti vota la colatura di alici. Il condimento tipico di Cetara inserito tra le migliori specialità italiane
La colatura di alici di Cetara è uno dei piatti legati alla tradizione più amati e conosciuti della Costiera Amalfitana. La Coldiretti, che ha passato al setaccio il patrimonio enogastronomico italiano, ha inserito la colatura di alici tra le migliori specialità del Bel paese. Coldiretti ha valutato tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, […]
La colatura di alici di Cetara è uno dei piatti legati alla tradizione più amati e conosciuti della Costiera Amalfitana. La Coldiretti, che ha passato al setaccio il patrimonio enogastronomico italiano, ha inserito la colatura di alici tra le migliori specialità del Bel paese. Coldiretti ha valutato tutti i diversi tipi di pane, pasta, formaggi, salumi, conserve, frutta e verdura, dolci e liquori tradizionali che compongono il patrimonio enogastronomico nazionale, classificati per regione e tipologia. «Per quanto riguarda le varie categorie si tratta – spiega la Coldiretti – di 1.521 diversi tipi di pane, pasta e biscotti, seguiti da 1.424 verdure fresche e lavorate, 791 salami, prosciutti, carni fresche e insaccati di diverso genere, 497 formaggi, 253 piatti composti o prodotti della gastronomia, 147 bevande tra analcoliche, birra, liquori e distillati, 167 prodotti di origine animale (miele, lattiero-caseari escluso il burro, ecc.) e 159 preparazioni di pesci, molluschi, crostacei». Per la Costiera Amalfitana la colatura di alici non è solo un piatto di tradizione e grande successo, ma rappresenta l’anima del territorio. A Cetara ogni anno arrivano migliaia di turisti incuriositi non solo dalla bellezza del paese, ma anche per gustare la colatura. Tradizione, gusto, passione, sapore e amore, sono queste le caratteristiche principali della preparazione, inserita a ragion veduta tra le migliori specialità d’Italia. Per certificare e dare la giusta rilevanza alla colatura di alici, in Costiera si lavora da tempo per ottenere la denominazione Dop. Lo scorso anno è stata costituita un’associazione, della quale fanno parte alcuni produttori e ristoratori di Cetara, con l’intento di valorizzazione il pregiato intingolo prodotto nel borgo marinaro della Divina. Nelle scorse settimane, inoltre, è stata presentata presso la Regione Campania una voluminosa istanza di registrazione, si tratta del primo vero passo verso la Denominazione di Origine Protetta. Come detto la colatura di alici di Cetara non è solo una preparazione dal profumo e sapore inconfondibile, ma rappresenta la tradizione marinara di questa terra. Della spillatura del pregiato intingolo di Catara si parla addirittura in un testo del 1818 custodito presso la biblioteca provinciale di Salerno e scritto da un frate napoletano: padre Nicola Columella Onorati. (Salvatore Serio – La Città)