SALERNITANA (3-5-2): Radunovic; Pucino, Mantovani, Vitale; Gatto (24′ st Kiyine), Minala, Signorelli, Ricci, Alex; Rossi (30′ st Rosina), Bocalon. A disp: Adamonis, Iliadis Asmah, Rizzo, Della Rocca, Zito, Odjer, Cicerelli, Di Roberto, Kadi. All: Alberto Bollini. BARI (3-5-2): Micai; Capradossi, Marrone (11′ pt Tonucci), Gyomber; Anderson, Tello, Petriccione, Busellato (10′ st Brienza), Improta; Galano, Cissè (31′ […]
SALERNITANA (3-5-2): Radunovic; Pucino, Mantovani, Vitale; Gatto (24′ st Kiyine), Minala, Signorelli, Ricci, Alex; Rossi (30′ st Rosina), Bocalon. A disp: Adamonis, Iliadis Asmah, Rizzo, Della Rocca, Zito, Odjer, Cicerelli, Di Roberto, Kadi. All: Alberto Bollini.
BARI (3-5-2): Micai; Capradossi, Marrone (11′ pt Tonucci), Gyomber; Anderson, Tello, Petriccione, Busellato (10′ st Brienza), Improta; Galano, Cissè (31′ st Floro Flores). A disp: Berardi, De Lucia, Kozak, Cassani, Salzano, Iocolano, Morleo, Nené, Fiamozzi. All: Fabio Grosso.
Arbitro: Sig. Ivano Pezzuto di Lecce (Muto/Vecchi); IV uomo: Fiorini.
NOTE. Marcatori: 5′ pt e 32′ st Galano (B), 14′ pt e 48′ pt Rossi (S); Ammoniti: Gatto, Vitale (S), Cissè (B); Angoli: 4-5; Recupero: 4′ pt – 3′ st; Spettatori: 16813.
Una gara ricca di emozioni in campo e sugli spalti. Salernitana-Bari termina 2-2 dopo aver regalato gol e ribaltamenti di risultato. Dopo che il Bari aveva trovato il vantaggio in avvio, la Salernitana aveva accarezzato il sogno della terza vittoria consecutiva con una doppietta di Rossi. I pugliesi hanno però qualità e contro le emergenze difensive degli uomini di Bollini trovano il pareggio ancora con Galano, complice anche un calo di intensità dei granata nella ripresa. Un punto e una prestazione che però confermano quanto di buono visto nelle ultime giornate, così come un posto in zona playoff.
LA CRONACA. Nel clima di festa tra le due tifoserie parte meglio il Bari che al primo affondo trova il vantaggio complice un’uscita avventata di Mantovani su Cissè che va via verso la porta, serve al centro Galano che da solo mette a segno l’ottava rete stagionale. Sono i granata però a giocare meglio e le emozioni del match iniziano a salire quando Alessandro Rossi guadagna palla sulla trequarti, si accentra e lascia partire un sinistro chirurgico che Micai può solo sfiorare prima che la sfera si insacchi alle sue spalle. Gli ospiti crescono intorno alla metà del primo tempo e complici le numerose assenze difensive vanno vicini al nuovo vantaggio, prima con un colpo di testa di Gyomber che si stampa sul palo, poi con Cissè che sfrutta un secondo errore di Mantovani, ma la sua conclusione è debole. Il gioco passa nuovamente in mano alla squadra di Bollini, ma questa volta è Bocalon a rendersi pericoloso prima con un pallonetto che non inquadra la porta, poi con un più pericoloso destro a giro deviato in angolo dalla difesa. Il protagonista di giornata è però Alessandro Rossi che al terzo minuto di recupero sul filo del fuorigioco fa esplodere l’Arechi con un diagonale al volo per il momentaneo 2-1.
I granata si compattano maggiormente ad inizio ripresa e si fanno vedere più volte dalle parti di Micai mettendo in apprensione la retroguardia pugliese. I brividi corrono però lungo la schiena dei tifosi di casa quando al 15’ Cissè fa sponda di testa per l’inserimento del neo entrato Brienza il cui diagonale fa la barba al palo. Gli uomini di Grosso prendono allora coraggio e costringono la Salernitana nella propria metà campo ma trovano solamente un colpo di testa di Galano di poco fuori. La stanchezza si fa sentire e il Bari cerca di affondare il colpo andando più volte al cross soprattutto dall’out mancino, ed è proprio da lì che arriva il pari: palla al centro di Improta e testa di Galano sul secondo palo per il 2-2. I galletti spingono fino all’ultimo minuto ma non ottengono altre gioie per il definitivo pareggio che accontenta entrambe le formazioni per quanto visto in campo
L’analisi di Salernitana-Bari: granata conservativi e in cattedra dal 30′, poi con Brienza e Floro…
Vien da dire “peccato”, ma anche “complimenti”. Nonostante le defezioni, ieri pomeriggio la Salernitana ha offerto una prestazione degna della cornice di pubblico e per una buona fetta di partita ha anche fatto sognare la tifoseria che guardava a quel temporaneo secondo posto. Al cospetto di un Bari, però, dotato di un tasso tecnico più elevato (soprattutto nelle soluzioni offensive) è arrivato un pareggio da prendere guardando il bicchiere mezzo pieno, viste anche le occasioni fallite dai galletti che avrebbero potuto incrementare il loro bottino.
Granata in campo con il 3-5-2, affidato all’undici che, nonostante le numerose defezioni nel reparto arretrato, è riuscito a conquistare la preziosissima vittoria interna contro l’Empoli. Il Bari si schiera a specchio ma con alcune novità rispetto alle premesse della vigilia, con Improta esterno intermedio sinistro, Tello mezzala di centrocampo e Cissè punta centrale. I primissimi minuti narrano il tentativo dei calciatori granata di sorprendere i blasonati avversari attaccando un paio di volte lo spazio (Ricci e Gatto). Una bozza di progetto tattico immediatamente cancellata dall’azione che regala al Bari il gol del vantaggio. E’ il minuto cinque quando Mantovani sbaglia la tempistica dell’anticipo su Cissè, consentendo all’attaccante africano di involarsi verso Radunovic, alzare la testa e servire un invitante assist a Galano che deposita agevolmente il pallone nella porta granata. Il vantaggio barese genera inquietudine tra le fila dei padroni di casa e infonde entusiasmo ai calciatori ospiti, i quali palesano tecnica e personalità, con Cissè e Galano abili a dettare il passaggio e a far salire la squadra; il primo con il fisco, il secondo con i movimenti senza palla e l’eleganza del suo piede mancino. Insomma, gara discretamente in salita e difficoltà granata a trovare un equilibrio tra il desiderio di pareggiarla in fretta e il timore di comprometterla completamente. Preoccupazioni che, complice la leggerezza di Gyomber, vengono spazzate via dalla rapacità di Rossi, abile a rubare il pallone al lezioso difensore slovacco, ad accentrarsi e lasciar partire un chirurgico tiro di interno sinistro che termina la sua corsa nell’angolo lontano della porta di Micai. Intanto il Bari, pochi minuti prima, aveva dovuto rinunciare all’infortunato Marrone, il cui posto veniva occupato da Tonucci. Bollini prova a non riconsegnare il controllo del centrocampo alla formazione pugliese, ordinando a Signorelli di portare pressing alto sulla prima costruzione di Petriccione. Però l’aggressività dell’ex empolese non è sempre supportata da quella degli altri compagni di reparto, per cui il primo filtro viene spesso eluso e non impedisce a Galano di ricevere il pallone nella trequarti. Agibilità che non viene arginata mai dalla difesa granata, che preferisce restare bloccata a cinque piuttosto che sguinzagliare uno dei tre marcatori centrali sulle piste del talentuoso attaccante biancorosso. Il pari non cambia le sorti del match, che resta nelle mani dei calciatori ospiti. Sono loro a condurre le danze, approfittando anche di qualche errore granata in fase di disimpegno (Vitale e Gatto) per accentuare la capacità di fare la partita. Il Bari crede maggiormente nella possibilità di colpire, sganciando spesso dalle retrovie l’intraprendente Gyomber, che alterna spunti interessanti ad incertezze da principiante. La Salernitana è troppo timorosa ed attendista, decide di giocare soprattutto una gara accorta sul piano difensivo e non si accorge che ha sufficienti mezzi, se solo si adoperasse a renderli palesi, per creare scompiglio nell’approssimativa fase difensiva barese. Il centrocampo di Bollini pressa a corrente alternata, consentendo ai palleggiatori baresi di avvicinarsi con frequenza nei pressi dell’area di rigore e mettere pressione a Mantovani e compagni. Prima Caprodossi timbra il palo sugli sviluppi di un corner, poi Cissè si libera di un frastornato Mantovani ma calcia debolmente tra le braccia di Radunovic, I calciatori di casa provano a reagire affidandosi ancora una volta ad un tentativo di pressing operato con maggiore convinzione e, soprattutto, eseguito di reparto dai tre centrocampisti. Tello e Petriccione, che si avvalgono anche degli sganciamenti dei difensori centrali, riescono però ad eluderlo e ad attivare comunque Galano, sempre abile a procacciarsi lo spazio tra le linee granata e a dare ai compagni la possibilità di distendersi in avanti; la Salernitana soffre ma non concede nitide occasioni da rete. La musica cambia a partire dal minuto trenta, quando finalmente la mediana granata acquista un po’ di coraggio e comprende che giocando il pallone con lucidità e attaccando lo spazio nei tempi giusti può togliere sicurezza all’impianto tattico barese. Gatto si accentra ma il suo tiro termina alto sulla traversa. Pochi minuti più tardi, al termine di una circolazione di palla essenziale e lineare che vede protagonisti Signorelli e Ricci, Bocalon detta la verticalizzazione ma si vede negare la gioia del gol con un tiro che viene deviato in corner dallo stinco di un difensore ospite. Protagonismo granata sublimato dalla pennellata di Signorelli che chiama in causa Rossi, abilissimo ad effettuare una giocata vincente e intrisa di reattività atletica e impressionante coordinazione. E’ il terzo minuto di recupero e la Salernitana, dopo aver ribaltato il risultato contro l’Empoli, porta a compimento un altro sorpasso.
La seconda frazione di gioco si apre con il Bari che stenta a rendersi pericoloso ed a mantenersi ordinato e compatto al cospetto delle ripartenze granata. Bocalon, Ricci e Gatto cincischiano troppo, potrebbero tentare la battuta a rete, ma sciupano tutto con un improbabile tentativo volto a cercare la deviazione di Minala a pochi metri da Micai. Rossi, ripartendo e guadagnando diverse punizioni, continua ad essere vivido e minaccioso, ed anche Minala potrebbe sfruttare meglio qualche inserimento. Dopo una decina di minuti, però, la musica cambia e il match ritorna a svolgerlo il Bari, che fino al termine esprimerà più argomenti tecnici della Salernitana. Il palleggio biancorosso ricomincia ad essere pressoché costante, con Gyomber che quasi smette i panni di stopper ed indossa quelli di centrocampista aggiunto. Superiorità pugliese rafforzata dall’ingresso in campo di Brienza in luogo della quantità di Busellato. Adesso per la Salernitana diventa complicato togliere l’iniziativa ad una trequarti ospite composta da Tello, Petriccione, Galano e Brienza, ai quali si aggiungono i centrali difensivi che accompagnano costantemente l’azione offensiva della squadra e operano da terzini di spinta. Anche perché la retroguardia di Bollini si abbassa troppo mentre l’attacco, ad eccezione di qualche punizione guadagnata da Rossi, non riparte più ed offre un contributo modesto in fase di non possesso. Ne consegue che i tre centrocampisti granata sono quasi lasciati in balia della qualitativa circolazione di palla barese, costretti a dissipare tante energia nel vano tentativo di arginare la manovra rivale e non smembrare la necessaria densità creata sinergicamente con il reparto difensivo. Dispendio energetico che, ovviamente, toglie lucidità anche in fase di possesso e non consente di impensierire il Bari fino al punto di limitarne l’iniziativa. La Salernitana è una sorta di pugile messo alle corde, di quelli che subiscono a lungo e che potrebbero subire il colpo del ko da un momento all’altro. Scomoda condizione che non viene modificata nemmeno con l’ingresso in campo di Kiyine (Gatto) e Rosina (Rossi), i quali dovrebbero garantire qualche soluzione in più in fase di riproposizione del gioco ed invece diventano una sorta di intralcio anche all’interno di un progetto tattico prettamente conservativo. La strategia di Bollini, sostanzialmente, è anche condivisibile, perché saggio appare preoccuparsi dell’attento presidio degli ultimi venticinque metri invece di abbozzare un infruttuoso pressing che sarebbe eluso senza difficoltà dalla personalità dei centrocampisti biancorossi, con la conseguenza di far giocare spesso a palla scoperta la linea difensiva. La pressione ospite diventa però continua e produce un gran numero di corner e punizioni decentrate, oltre a diverse possibilità di cross procurate dal giropalla. La squadra granata lotta con ardore ma rischia di capitolare su un colpo di testa di Cissè, lasciato incredibilmente solo in area. Prima di veder violata la propria porta, quando Vitale pecca di reattività e non legge tempestivamente il taglio centrale di Galano, cinico nel non lasciare scampo a Radunovic con un preciso colpo di testa. Gol meritato ed anche sfiorato in precedenza da Brienza che, lanciato verso la porta granata da un’ottima spizzata di Cissé, calcia incredibilmente a lato. Il Bari avrebbe anche il tempo di vincere addirittura la gara ma, pur continuando a conservare il controllo del gioco, non crea altre nitide occasioni da rete. La Salernitana? Troppo incerottata per continuare a fare miracoli difensivi, poco aiutata dagli innesti in corsa, alla fine non è riuscita a contenere il pressing offensivo di una squadra di valore come quella pugliese. Un pari che, considerato l’andamento complessivo del match, non può lasciare grossi rimpianti nella mente di Vitale e compagni. Un punto che muove ancora la classifica e permette alla squadra di Bollini di lavorare in tranquillità in vista della trasferta di Cesena. Restare sul pezzo, continuare a stupire, muovere sempre la graduatoria, in attesa del recupero degli infortunati e della finestra di mercato di gennaio, quando si capirà la reale consistenza dei propositi ambiziosi di Lotito e Mezzaroma.