New York, preso un secondo uomo. Il killer: «Ho scelto Halloween per uccidere di più»
L’Fbi ha rintracciato il secondo cittadino uzbeko collegato all’attacco di New York. Lo afferma l’agente William Sweeney nel corso della conferenza stampa in cui sono presentate le accuse ufficiali contro Sayfullo Saipov, il killer di New York. L’uomo martedì è piombato con una furgone su una pista cilcabile a Manhattan e ha ucciso 8 persone. […]
L’Fbi ha rintracciato il secondo cittadino uzbeko collegato all’attacco di New York. Lo afferma l’agente William Sweeney nel corso della conferenza stampa in cui sono presentate le accuse ufficiali contro Sayfullo Saipov, il killer di New York. L’uomo martedì è piombato con una furgone su una pista cilcabile a Manhattan e ha ucciso 8 persone. Il 29enne di origine uzbeka negli Stati Uniti dal marzo del 2010, contro cui ieri sono state formalizzate accuse per terrorismo per l’attentato di New York di martedì
Saipov è comparso nel tribunale federale di Manhattan su una sedia a rotella. Dieci pagine per dettagliare le accuse contro di lui. La polizia e l’Fbi presentano due capi d’accusa: «sostegno a organizzazioni terroristiche internazionali» e «violenza e distruzione di un veicolo». Nella ricostruzione delle autorità si parla di 90 video rinvenuti sul cellulare del killer legati alla propaganda Isis, inclusi alcuni che mostrano l’uccisione di prigionieri da parte di militanti, decapitazioni e istruzioni per costruire una bomba in casa.
Saipov voleva continuare a uccidere sulla pista ciclabile: puntava infatti ad arrivare da Tribeca al ponte di Brooklyn,
compiendo un percorso di diversi chilometri. È quanto emerge dai documenti depositati in tribunale con cui le autorità lo accusano di terrorismo. Saipov ha spiegato agli investigatori – sempre secondo i documenti depositati – di aver scelto di colpire a Halloween perché «ci sarebbe stata più gente in giro» e quindi per uccidere un maggior numero di persone.
L’altro uzbeko si chiama Mukhammadzoir Kadirov ed era ricercato nel quadro dell’inchiesta sull’attentato. Il procuratore del distretto meridionale di New York Joon Kim ha spiegato che Saipov ha pianificato l’attentato per due mesi e aveva in precedenza preso a noleggio un mezzo per provare la strada per arrivare al suo obiettivo. Uber ha ammesso che aveva lavorato come autista per sei mesi, periodo nel quale aveva offerto 1400 passaggi.
Saipov, che ha ammesso di essere l’autore dell’attentato e di essere stato ispirato a farlo da video dell’Is scaricati sul suo smartphone, è ricoverato in ospedale ma è comparso ieri dieci minuti in tribunale, in sedia a rotelle e ammanettato, per la formalizzazione delle accuse a suo carico.
«Il terrorista di NY era soddisfatto e ha chiesto che nella sua stanza di ospedale sia esposta la bandiera dell’Is. Ha ucciso otto persone e ne ha ferite gravemente 12. Dovrebbe essere condannato a morte», ha scritto Trump, usando le maiuscole per evidenziare l’ultima frase del suo tweet.
Il presidente americano Donald Trump sollecita intanto la condanna alla pena di morte per Saipov. Trump ieri aveva criticato il «diversity visa» (la green card per lotteria) emesso dal dipartimento di stato, il permesso concesso a Saipov e chiesto il rafforzamento dei controlli degli stranieri negli Stati Uniti.
IL MATTINO