Sorrento, il Sindaco risponde, ma non chiarisce, sulla lettera circolante su facebook.
Circa l’attendibilità del documento che sarebbe stato inviato, oltre all’attenzione della Magistratura, anche al Sindaco Cuomo, il Primo Cittadino ribatte al nostro Direttore con due quesiti. Le cui risposte invece spetterebbero proprio ai vertici dell’Amministrazione fornire, a questo punto, alla cittadinanza. Sorrento – Senz’altro da apprezzare il pronto intervento del Sindaco, Giuseppe Cuomo circa il […]
Circa l’attendibilità del documento che sarebbe stato inviato, oltre all’attenzione della Magistratura, anche al Sindaco Cuomo, il Primo Cittadino ribatte al nostro Direttore con due quesiti. Le cui risposte invece spetterebbero proprio ai vertici dell’Amministrazione fornire, a questo punto, alla cittadinanza.
Sorrento – Senz’altro da apprezzare il pronto intervento del Sindaco, Giuseppe Cuomo circa il documento circolante su facebook ed evidenziato con un articolo dal nostro giornale ,molto seguito dalla cittadinanza con oltre 5 mila visite. Tuttavia ci dispiace che l’ articolo in questione abbia provocato altresì disappunto da parte del Primo Cittadino, sebbene non se ne riesce a capire il motivo. Il compito di un giornale on line, come Positanonews, che per la sua storia è stata sempre a fianco delle amministrazioni locali, elogiandone e talvolta criticandone il proprio operato con l’unico scopo, oltre di informare nel limite del possibile con chiarezza la cittadinanza, tutelare questo nostro prezioso territorio da qualsiasi sintomo di illegalità e soprattutto di corruzione. Bene sappiamo quanto il nostro territorio sia appetibile dalle organizzazioni malavitose che proprio nel turismo vedono dei nuovi obbiettivi su cui concentrarsi. Pertanto qualsiasi avvisaglia che possa identificarsi in tali fenomeni, non può non essere evidenziata. Anche una lettera circolante sui social network, firmata da due fantomatici cittadini, ed indirizzata all’attenzione della Magistratura (in cui si avanzano gravissime accuse a carico di amministratori e dirigenti comunali) oltre a rappresentare già di per sé una notizia, può essere interpretata in tal senso e pertanto non può non destare l’attenzione di un giornale che si prefigge di raccontare in concreto ed evidenziare anomalie che possano interessare il nostro territorio. Quindi è compito di un giornalista rilevare che su un social network circola una lettera, (la cui attendibilità non spetta certo al nostro giornale appurare, ma bensì a chi di dovere), con la quale si infanga l’operato di una delle amministrazioni più importanti della penisola sorrentina? Noi a differenza di una certa stampa locale, abituata ad andare dove soffia il vento, abbiamo sentito il dovere di evidenziarlo. Pertanto non ce ne voglia il Sindaco se abbiamo fatto soltanto il nostro dovere, sebbene poi vi sia stato un goffo tentativo di rimuovere l’articolo da Facebook (ed anche tale vicenda avrebbe tutto il diritto di avere una spiegazione). Piuttosto rileviamo che proprio il Primo Cittadino, nel tentativo forse di ripigliare il nostro Direttore, risponde con ulteriori domande tra le quali:
-Il documento esiste o no?
-E’ stato appurato che i firmatari siano persone reali e non nomi di fantasia?
Ora sulla reale esistenza del documento oltre ad una foto circolante su fb in cui si leggono chiaramente i destinatari del documento (che si ribadisce si è ritenuto opportuno evidenziare visto le gravi accuse mosse all’amministrazione), altro no si sa! Pertanto la domanda mossa dal Sindaco va rivolta a lui stesso. Ossia:
– Il Sindaco di Sorrento ha mai ricevuto tale missiva?
In caso di risposta negativa abbiamo risolto il dilemma! Si tratta di una lettera falsa e messa in circolazione con il solo obbiettivo di portare scompiglio nel Palazzo di Piazza Sant’Antonino (come si è ben sottolineato nell’articolo di non gradimento)e pertanto giusto che le Autorità preposte indaghino circa la provenienza e lo scopo di tale scritto.
In caso affermativo significa che il documento è reale ed è in circolazione. Pertanto saranno le Autorità ed Enti istituzionali preposti, a cui è anche indirizzato il documento, indagare in merito allo scritto.
In relazione alla veridicità del contenuto della lettera e della reale esistenza dei firmatari, non spetta certo , come ribadito,ad un giornale constatarne la veridicità. Piuttosto, nel limitarsi ad evidenziare l’episodio senza entrare nel merito (a differenza di altra stampa), ha portato a conoscenza dell’Amministrazione che sull’immensa platea di facebook circola un documento non proprio lusinghiero circa il suo operato. Infine non si riesce a capire quali sarebbero i toni da criticare avanzati dal Sindaco, quando nell’articolo è evidente, usando proprio il condizionale, lo scetticismo dell’autore quando scrive: “nutrendo forti dubbi in proposito” oppure “Prendendo chiaramente con le molle tale scritto e sperando nella non veridicità di tale missiva, augurandosi che determinate realtà rimangano sempre lontane dal nostro territorio, purtroppo anche in questo caso bisogna fare i conti i social network, che come è noto ampliano e diffondono in brevissimo tempo le notizie”.
Ora certamente non ci aspettiamo assolutamente riconoscenza dall’Amministrazione sorrentina, ma nel frattempo che il Sindaco risponda chiaramente al quesito circa l’esistenza in Comune del documento, si vuole sottolineare in maniera concreta che si continuerà, sebbene spesso criticandola (e semmai motivandola) a stare, in maniera reale, con misura, equilibrio e lucidità, a fianco della nostra Amministrazione comunale. Il nostro sarà, come lo è stato in passato, un impegno lontano da qualsiasi gioco di potere, come altresì in molti vorrebbero far credere, evidenziando e casomai segnalando, senza fare sconti e continuando a metterci la faccia, qualsiasi fenomeno di illegalità e corruzione che possa compromettere la vivibilità, il futuro e l’economia del nostro territorio e della nostra beneamata Città. – 14 novembre 2017 – salvatorecaccaviello.
“Siamo giornalisti, non postini”: fu questa la formidabile risposta che Enzo Biagi fornì, da direttore del telegiornale, a una precisa richiesta dell’allora presidente del Consiglio, Amintore Fanfani.