Vico Equense. La città festeggia le Forze Armate
Vico Equense. Anche l’Amministrazione comunale di Vico Equense ha festeggiato il 4 novembre, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate, nel nome della memoria e di chi sacrificò la propria vita al servizio della patria. Deposte corone di alloro ad Arola, Moiano, Massaquano e Vico centro. Il Sindaco Andrea Buonocore, nel suo discorso, ha […]
Vico Equense. Anche l’Amministrazione comunale di Vico Equense ha festeggiato il 4 novembre, la Giornata dell’UnitàNazionale e delle Forze Armate, nel nome della memoria e di chi sacrificò la propria vita al servizio della patria. Deposte corone di alloro ad Arola, Moiano, Massaquano e Vico centro.
Il Sindaco Andrea Buonocore, nel suo discorso, ha ricordato l’importanza di non dimenticare il passato e quanti hanno sacrificato la propria vita o si sono distinti in particolari azioni di guerra con coraggio e spirito di servizio.
Presenti il Corpo della Polizia Municipale con il comandante Ferdinando De Martino, i Carabinieri della stazione di Vico Equense con il maresciallo Antonio Lezzi e l’Associazione Nazionale Carabinieri.
A Vico centro, in piazza Mercato, c’era una rappresentanza dell’istituto comprensivo “Costiero” con il dirigente scolastico Debora Adrianopoli. Dopo l’alzabandiera, il Primo cittadino ha posto una corona al monumento ai caduti di corso Filangieri (abbasc ‘o monument), poi il corteo si è poi recato presso le lapidi poste a piano terra, nel cortile del vecchio Municipio, in memoria dei caduti della Polizia.
Poste corone anche nella piazzetta di Massaquano (sopra ai parcheggi), a Moiano (presso il Bivio per il Faito) e nella Piazza di Arola (antistante la chiesa parrocchiale di Sant’Antonino Abate) con rappresentanze dell’IstitutoComprensivo Caulino delle sedi di Massaquano, Moiano ed Arola.
Questa data ricorda il giorno in cui nel 1918 entrò in vigore l’Armistizio di Villa Giusti, che però era stato firmato il giorno prima (quindi il 3 novembre 1918). Con questo Armistizio, l’Impero Austro-Ungarico riconosceva la sconfitta e concedeva all’Italia, tra le altre cose, i territori di Trento e Trieste. Questo trattato di fatto sancì la fine della Prima Guerra Mondiale per l’Italia.