Sorrento. D’Ambra e le sue verità. Riceviamo e pubblichiamo

6 dicembre 2017 | 09:26
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Sorrento. D’Ambra e le sue verità. Riceviamo e pubblichiamo

    Premetto che faccio il Chirurgo ortopedico da oltre 30 anni ed ho sempre lavorato con molta serenità ed onestà ed ho sempre creduto nella Sanità Pubblica. La mia attività, sia ospedaliera che libero professionale, è sempre stata molto trasparente e sotto gli occhi di tutti. Ho sempre svolto la mia libera professione indipendentemente […]

Premetto che faccio il Chirurgo ortopedico da oltre 30 anni ed ho sempre lavorato con molta serenità ed onestà ed ho sempre creduto nella Sanità Pubblica. La mia attività, sia ospedaliera che libero professionale, è sempre stata molto trasparente e sotto gli occhi di tutti.

Ho sempre svolto la mia libera professione indipendentemente dal reparto Ospedaliero dove lavoravo,prima al Cardarelli per 25 anni eppoi qui a Sorrento, favorendo  e incentivando il  flusso dei miei pazienti  verso l’Ospedale Pubblico.

Quando giunsi nel 2003 in Sorrento per dirigere l’Ortopedia, trovai in un piccolo reparto accorpato con la Chirurgia ,una sola paziente ricoverata  e da oltre un  1 mese nessuno riusciva a risolvere il suo problema. Si effettuavano a mala pena  200 interventi all’anno di piccola traumatologia, ma il dato importante è che  prima del mio arrivo vi era una proverbiale fuga di pazienti verso altre strutture,  la fiducia dei cittadini verso l’Ortopedia era pressocchè zero. Al  mio arrivo portammo a 750 il numero di interventi al primo  anno.

E’ facile immaginare le lotte che ho dovuto sostenere  e gli ostacoli che ho dovuto superare ( soprattutto all’interno dell’ospedale stesso )per rendere  funzionale  prima, ed  accogliente poi, un reparto completamente inesistente! E’ evidente che quando vuoi mettere ordine  nella Pubblica Amministrazione ti fai più nemici che amici, ti scontri con le solite mele marce che ti ostacolano in tutti i modo, celandosi dietro i ma, i se i non si può per questo e per quello. Con il tempo l’Ospedale di Sorrento delle mele marce se ne è liberato, fortunatamente, ma sulla mia pelle giacchè nessuno dei Dirigenti di allora ha mai avuto il coraggio di uscire allo scoperto, assumersi le proprie responsabilità,  e mettere in condizioni di lavorare chi credeva veramente nel proprio lavoro,   e mandar via coloro che pensavano di venire a Sorrento a  “lavorare” da vacanzieri spensierati , ma che altro non erano che dei fannulloni a caccia solo di stipendio!

Pensate che nel reparto affidatomi nel 2003 vi erano  letti e suppellettili vecchi ed arrugginiti che nemmeno negli ospedali del Benin si trovano più! Dovemmo organizzare nel 2006 uno spettacolo di beneficenza ,con l’aiuto del Dott. Giuseppe Vittoria e con l’impegno economico degli imprenditori di Sorrento e anche  grazie alla cittadinanza tutta, per raccogliere fondi serviti per comprare i letti,i comodini ,gli armadietti,TV etc.etc.

Vi dico di più,in sala operatoria vi era uno strumentario chirurgico da museo storico , dovetti  fornire di strumentari  di mia proprietà per poter iniziare l’attività chirurgica, usufruendo anche della disponibilità di molte aziende che ci supportarono in questo inizio difficile di attività! L’amministrazione comunale da me sollecitata dovette fare interventi di estrema urgenza strutturali perché nelle scale dell’ospedale quando pioveva si saliva con gli ombrelli aperti!! Bagni impraticabili !!!

L’origine di tutta questa triste vicenda nasce nel 2007 epoca in cui  io e alcuni anestesisti ( guarda caso quelli più impegnati, disponibili e dediti al lavoro ospedaliero) ,  fummo oggetto di una indagine della PS senza che ci fosse mai stata alcuna denuncia da parte di pazienti ( contrariamente a quanto purtroppo sempre riportato dalla stampa ) le indagini sono partite da “ voci confidenziali anonime intranee all’ospedale, anestesisti, infermieri, amministrativi”.

  • Sono stato accusato di aver chiesto compensi a 2 pazienti per scavalcare la liste di attesa: con molta serenità tengo a precisare ed è tutto controllabile, nel mio reparto non è mai esistita una lista di attesa per  la traumatologia e l’emergenza! Dirò di più che la stessa ASL  nei suoi controlli statistici di routine, ha rilevato che nella UOC da me diretta i tempi medi di attesa dal momento del ricovero sino all’intervento, sono di 2,5 gg.( nessun reparto Ospedaliero Ortopedico Campano credo abbia una media così bassa ! )

Quindi  con queste accuse, che la stampa ha riportato, si è voluto trasformare una trasparente attività di intramoenia effettuata come in tutti gli Ospedali d’Italia, con regolare emissione di fatture e fuori dall’orario di servizio, in una attività occulta e fraudolenta. Un dato che può interessare è che su circa 4000 interventi effettuati fino al 2007, sono stati eseguiti  appena 10 interventi in intramoenia e tutti su richiesta esplicita dei pazienti!!

Inoltre  pensate a quanti pazienti stranieri  transitano in Ortopedia a Sorrento sui quali facilmente si sarebbe potuto speculare proponendo interventi in regime privato; non è mai stato operato un solo paziente straniero in regime privato da quando l’ortopedia di Sorrento è passata sotto la  mia Direzione!!!

  • Quella sporadica attività chirurgica svolta in intramoenia ( 10 su 4000 )è stata sempre regolarmente fatturata, così come deve essere, e l’ASL ha percepito fino all’ultimo centesimo di euro!

Infatti  all’uff. Gestione Economica Finanziaria dalle verifiche fatte, non risulta alcun ammanco!

  • Ho pagato molto caramente e sulla mia pelle l’impegno profuso per trasformare un reparto indecente, in una UOC di Ortopedia degna di questo nome, dove si sono fermati pazienti di ogni nazionalità  e di ogni regione d’Italia, che hanno mostrato fiducia nel nostro operato e che ancora ci inviano mail in cui  ringraziano per l’accoglienza e la professionalità ricevuta  e  si complimentano Specialisti di ogni parte del mondo ( Canada, Brasile, Inghilterra, Germania etc. ) per gli eccellenti interventi effettuati.
  • E’ certamente stridente l’accostamento dell’immagine di un professionista che ha sempre creduto nella sanità pubblica, che ha profuso tutto il suo impegno affinchè  la struttura pubblica migliorasse sempre più, indipendentemente dalle energie governative, ma basandosi intanto sulle energie proprie e dei suoi collaboratori, con l’immagine di un truffaldino come  si vuol far passare
  • Ma io ho sempre creduto nel mio lavoro che ho svolto con serenità ed onestà, e sono sicuro che nonostante tutti i danni di immagine e professionali subiti, la verità presto verrà fuori, difatti  ho profonda fiducia nella Magistratura che finalmente farà chiarezza su questa triste vicenda.