“ A Cannarizia “ di Sigismondo Nastri, sulle usanze gastronomiche della Costa d’Amalfi., .
“ A Cannarizia “ di Sigismondo Nastri, sulle usanze gastronomiche della Costa d’Amalfi – Se è vero che la cultura comprende anche le tradizioni, gli usi e i costumi dei popoli, se è vero che la cucina è un’arte, se è vero che il cibo è stato sempre una grande fonte d’ispirazione per molti poeti, […]
“ A Cannarizia “ di Sigismondo Nastri, sulle usanze gastronomiche della Costa d’Amalfi – Se è vero che la cultura comprende anche le tradizioni, gli usi e i costumi dei popoli, se è vero che la cucina è un’arte, se è vero che il cibo è stato sempre una grande fonte d’ispirazione per molti poeti, di qualsiasi epoca, abbiamo la riprova di tutto ciò nel presente volume. E’ un libro singolare, piacevole, originale, perché contiene ricette non classiche né tradizionali, ma direi: “Casarecce “ della forse più antica tradizione culinaria della Costa d’Amalfi; raccolte dall’autore in vari anni attraverso ricerche storiche e, in particolare, da testimonianze da anziane signore nei vari paesi della costiera. L’autore ha voluto così fare un viaggio appassionato e tenace a ritroso nel tempo alla scoperta di materie prime semplici, sapori, profumi e aromi che oggi vanno scomparendo. E proprio nel timore di veder perduti per sempre i sapori che hanno spinto l’autore a raccoglierli in questo volume rappresentandoli in circa 90 ricette, per conservarle e tramandarli ai suoi paesani, ma anche ai giovani di oggi e di domani. Il poeta Sigismondo come un abile “cuoco “ in grado di amalgamare gli ingredienti più disparati estratti dalle sue esperienze emotive e sensoriali, ha realizzato questo libretto con precisione, scegliendo con oculatezza le ricette, attenendosi alla tradizione, e soprattutto raccontandone l’origine e i suoi ricordi personali a esse collegati. Non tralasciando di valorizzare altresì le materie prime “ povere” e comuni delle nostre zone. Nessuno sforzo però da parte dell’autore di esprimere in chiave moderna, come oggi fanno in molti, la cucina tipica della Costiera. L’avvento del turismo di massa, nella Costa D’Amalfi, ha portato non solo, come si sa , la speculazione edilizia ma anche a un appiattimento dell’offerta gastronomica, con relativa perdita di sapori, modi e tempi di dedicarsi all’arte della cucina. In questo periodo di scomparsa dei sapori attraverso la selvaggia globalizzazione, l’autore intende andare controcorrente, recuperando usi e fragranze culinarie che sin da bambino gli sono state tramandate in casa, e che non devono andare perduti perché parte integrante del patrimonio socio- culturale della popolazione della Costa d’Amalfi.
Il volume veramente bello e ben curato da SlowFoodCilento – con l’interessante prefazione di ErnestoD’Alessandro, stampato e allestito dalla Grafica Metelliana, inserito nell’Areablu edizioni di Cava dei Tirreni – al momento è fuori commercio, purtroppo! Chiunque sia interessato può contattare SlowFoodCilento o collegarsi al blog cibolento. org.
di Antonio Amato