Carcere per il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti

24 gennaio 2018 | 19:45
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Carcere per il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti

Carcere per il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti . Lo ha deciso la Cassazione. E’ stato respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex sindaco di Scafati che intorno alle 12 di oggi è stato trasferito nel carcere di Salerno-Fuorni. E’ quanto hanno deciso i giudici della Corte di Cassazione che, accogliendo la richiesta del procuratore […]

Carcere per il sindaco di Scafati Pasquale Aliberti . Lo ha deciso la Cassazione. E’ stato respinto il ricorso presentato dai difensori dell’ex sindaco di Scafati che intorno alle 12 di oggi è stato trasferito nel carcere di Salerno-Fuorni. E’ quanto hanno deciso i giudici della Corte di Cassazione che, accogliendo la richiesta del procuratore generale.
Aliberti è indagato per scambio di voto politico-mafioso per le amministrative del 2013 a Scafati e, assieme alla moglie Monica Paolino, per le Regionali del 2015, dove la Paolino fu eletta consigliere regionale. Accolte dalla Suprema Corte anche le richieste di misura cautelare per Luigi Ridosso (in carcere) e Gennaro Ridosso (ai domiciliari). Attualmente entrambi sono in carcere per altri reati.
Lo scorso 22 settembre il tribunale del Riesame di Salerno aveva accolto la richiesta d’arresto della procura Distrettuale Antimafia per Aliberti, indagato per violazione della legge elettorale, con l’aggravante del metodo mafioso e per scambio elettorale politico-mafioso, e Luigi e Gennaro Ridosso. Gli uomini della sezione operativa della Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, diretti dal colonnello Giulio Pini, alle 8,30 si sono presentati nell’abitazione dell’ex sindaco, che in quel momento era solo in casa, per eseguire l’arresto dopo che la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso presentato dai legali dell’ex primo cittadino scafatese contro la decisione di arresto emessa dal tribunale del riesame di Salerno lo scorso anno.

Le accuse

L’accusa è di scambio elettorale politico-mafioso,scaturisce da una complessa attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa della Dia di Salerno (operazione “Sarastra”), diretta e coordinata dalla Dda della Procura di Salerno, che è stato avviato a fronte di un attentato dinamitardo verificatosi nell’ottobre del 2014, ai danni di un componente di minoranza del Consiglio comunale di Scafati. L’atto intimidatorio in questione, infatti, è stato ritenuto, sin da subito, collegato alla significativa opposizione che il consigliere comunale aveva più volte manifestato, verso alcuni appalti e affidamenti di servizi, per la realizzazione di opere pubbliche, conferiti da quella Amministrazione comunale. Grazie alle indagini, sono emersi elementi utili all’emissione, nel 2015, di un decreto di perquisizione (esteso anche agli uffici del Comune di Scafati) e del contestuale sequestro di
documentazione nei confronti di 5 indagati (tra i quali anche Aliberti Angelo Pasqualino – Sindaco pro tempore di quel Comune e la coniuge Paolino Monica, attuale Consigliere regionale per la Campania), ritenuti a vario titolo responsabili di associazione di tipo mafioso finalizzata allo scambio elettorale politico-mafiosoabuso d’ufficio, concussione e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, tutto in relazione alla gestione di numerose gare di appalto per la realizzazione di opere pubbliche (tra le quali, quella per la realizzazione del polo scolastico di Scafati) ed a numerosi affidamenti diretti concessi dallo stesso Ente pubblico.

Gli accertamenti

L’analisi della documentazione acquisita (gare d’appalto, gestione delle società partecipate del Comune di Scafati, delibere di Consiglio e Giunta comunale, affidamento di servizi), le risultanze delle conseguenti attività tecniche e l’esito positivo di molteplici attività di perquisizione (locale, domiciliare e telematica) hanno consentito di documentare significativi legami tra alcuni amministratori del Comune di Scafati e i vertici del clan camorristico “Loreto-Ridosso”, operante in modo egemone a Scafati e nei Comuni limitrofi, nonchè di riscontare le dichiarazioni fornite, al riguardo, da collaboratori e testimoni di giustizia e accertare l’attuale operatività della consorteria criminale, mediante riscontri che hanno portato, nel luglio 2016, all’emissione di un provvedimento di fermo di indiziato di delitto nei confronti di 4 pregiudicati, affini al clan “Loreto-Ridosso”, accusati di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Al termine delle indagini, nel settembre del 2017, la Sezione del Riesame del Tribunale di Salerno, accogliendo l’appello del Pm ha emesso una ordinanza cautelare divenuta esecutiva a seguito del rigetto del ricorso (ex art. 311 c.p.p)  proposto degli ai difensori. La misura cautelare è stata eseguita stamattina.

Gli arresti

Dunque, l’ex sindaco Aliberti Angelo Pasqualino è stato condotto presso la Casa Circondariale di Salerno-Fuorni, mentre i Ridosso Lsono stati confermati presso i rispettivi istituti penitenziari, poiché già detenuti per un’altra causa.

Lo scioglimento del Comune

Va ricordato che, a seguito delle attività di indagine, il 21 marzo 2016 il Prefetto di Salerno – su delega del Ministro dell’interno – ha nominato una Commissione con il compito di svolgere mirati accertamenti diretti a verificare eventuali, possibili condizionamenti e infiltrazioni della criminalità organizzata di tipo mafioso nell’ambito dell’attività gestionale ed amministrativa del Comune di Scafati. A seguito della relazione della Commissione, inviata dal Prefetto di Salerno, per le determinazioni di competenza, al Ministro dell’interno,  il 27 gennaio 2017 e su conforme proposta del Ministro dell’interno, il Consiglio dei Ministri ha deliberato lo scioglimento per infiltrazioni da parte della criminalità organizzata del Consiglio comunale di Scafati: il 30 gennaio 2017 il Presidente della Repubblica ha nominato la Commissione Straordinaria per il Comune di Scafati che tuttora amministra quell’Ente locale.


Aliberti è stato condotto negli uffici della Dia del capoluogo per le formalità di rito. Successivamente è avvenuto il trasferimento in carcere. L’ex primo cittadino di Scafati è apparso emotivamente molto provato.