Con il Movimento 5 Stelle al Governo, in arrivo il Ministero del Turismo.
Tale è la promessa, in vista delle prossime elezioni ,del Candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del M5S, Luigi Di Maio. Un nuovo Ministero con portafoglio, il cui potenziale ministro sarà presentato prima delle elezioni insieme a tutta la squadra di Governo e al piano strategico per il turismo. Per tante località turistiche,oltre che per […]
Tale è la promessa, in vista delle prossime elezioni ,del Candidato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri del M5S, Luigi Di Maio. Un nuovo Ministero con portafoglio, il cui potenziale ministro sarà presentato prima delle elezioni insieme a tutta la squadra di Governo e al piano strategico per il turismo. Per tante località turistiche,oltre che per gli imprenditori del settore,senz’altro anche un punto di riferimento per i lavoratori stagionali, da sempre trascurati e penalizzati dai precedenti governi.
L’occasione è stata il recente convegno ‘Turismo 2030’, organizzato a Milano. Dove il candidato premier Luigi di Maio, parlando agli imprenditori del settore, ha dichiarato che con un prossimo governo,targato M5S, verrà immediatamente ripristinato il Ministero del Turismo abrogato dal referendum radicale del 1993. In particolar modo modificando il titolo quinto della Costituzione e far tornare legislazione concorrente quello che da sempre viene definito il pilastro portante della nostra economia. Il turismo , per Luigi Di Maio,non è solo beni culturali, ma tanto altro della nostra industria creativa, del nostro Made in Italy. Due gli asset su cui l’Italia deve puntare nella prossima fase di Governo: il valore dello storytelling e soprattutto della programmazione a lungo termine. Bisogna essere in grado di attirare turisti non solo con la cultura, ma anche con l’artigianato, il design, la moda, e soprattutto mettendo le imprese in grado di aumentare la produttività. A tale scopo servono misure economiche immediate attingendo dalla spesa improduttiva nel bilancio dello Stato e dagli investimenti in deficit. Riuscire a superare alcuni atavici ostacoli che al momento condizionano fortemente il decollo in alto stile del turismo italiano a livello mondiale potrebbe essere uno dei primi passi che un governo pentastellato dovrebbe porsi come priorità.Uno per tutti la visione di una politica ormai inadeguata, che non vuole assolutamente rinnovarsi ma che altresì continua nella distruzione del territorio, favorendo grandi opere, industria fossile e senza debellare definitivamente l’abusivismo edilizio. Una situazione che si trascina ormai da decenni favorita dalle strategie dei vari governi che non hanno consentito al Turismo di assumere il ruolo che esso merita. Una assurda mancanza di sensibilità che ha portato finanche ad abolirne il Ministero.
Dedicarsi invece in modo concreto alla grande e variegata capacità di attrazione del nostro Paese puntando proprio su quell’immenso patrimonio, da troppo tempo trascurato e mortificato, rappresentato dal nostro prezioso territorio è l’obbiettivo ambizioso del Movimento 5 Stelle. Bisogna inoltre ricordare che oltre alle bellezze ambientali e paesaggistiche, l’Italia è il Paese che ha il maggior numero di beni e di attrattori culturali e paesaggistici del mondo.
Proprio i beni culturali rappresentano uno degli attrattori fondamentali e quindi una delle principali motivazioni che insieme alla industrie creative come la manifattura,la gastronomia, i sapori, i vini,tutto ciò che rappresentano le cosidette industrie creative spingono le persone di tutto il mondo anche di culture diverse a venire in Italia. Secondo gli esperti del M5S, tra gli indicatori che normalmente gli osservatori e i grandi studi come l’Organizzazione mondiale del Turismo e il World Economic Forum danno per interpretare che posizione ha il Turismo nella politica di uno Stato, c’è anche la priorità che quello Stato dà al Turismo rispetto a tutte le altre strategie che persegue. Da questo punto di vista occorre ammettere, almeno secondo il World Ecnomic Forum, che l’Italia è in una posizione non molto buona nelle priorità perché occupa un posto su 141 Paesi studiati intorno all’80esimo. Indispensabile pertanto la presenza del ministero che assumendo il ruolo di regista di una risorsa talmente capillare diventerebbe un incredibile motore di sviluppo,di occupazione e ricchezza. Senz’altro la istituzione del nuovo dicastero potrà essere un punto di riferimento oltre che per gli imprenditori del settore senz’altro anche per le centinaia di migliaia di lavoratori stagionali, che con la loro professionalità tengono alto il nome del turismo italiano nel mondo. Lavoratori che purtroppo a causa delle politiche scellerate degli ultimi governi continuano ad essere penalizzati a causa dell’ assurdo provvedimento Naspi, inserito nella riforma del lavoro (Job’s Act) varata dal governo Renzi,che prevede il dimezzamento del periodo di disoccupazione. A nulla sono valse, finora le proteste dei lavoratori, sostenuti in modo concreto tale battaglia soltanto dai parlamentari del Movimento 5 Stelle. Il Governo, non ha voluto modificare tale norma costringendo migliaia di lavoratori alla fame durante il periodo invernale. Anzi con l’ammissione da parte del Ministro del Lavoro della dimenTicanza di tale categoria di lavoratori nel varare il provvedimento si può dedurre l’attenzione e la considerazione che gli attuali governati pongono verso il turismo e di tutti gli operatori del settore. Pertanto l’istituzione del Ministero del Turismo,l’attenzione che il M5S ha da sempre posto a tale settore nonché un concreto coinvolgimento delle amministrazioni locali e delle associazioni del settore non potrà che migliorare in modo concreto anche tali situazioni.- 13 gennaio 2018 – salvatorecaccaviello.
fonte:M5S