Dai viticoltori di Ischia ai contadini volanti di Amalfi, al via il censimento dell’agricoltura eroica

La vendemmia di D’Ambra in un vigneto dei Frassinelli a ISchia (Foto- Enzo Rando) Il Ministero per le Politiche Agricole tende una mano alle imprese che operano in zone complesse, uno dei modelli sviluppati anche in Campania La Repubblica-PASQUALE RAICALDO 22 Gennaio 2018 Ci sono i viticoltori dell’isola d’Ischia, che hanno imparato – attraversando i […]

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La vendemmia di D’Ambra in un vigneto dei Frassinelli a ISchia (Foto- Enzo Rando)
Il Ministero per le Politiche Agricole tende una mano alle imprese che operano in zone complesse, uno dei modelli sviluppati anche in Campania
La Repubblica-PASQUALE RAICALDO
22 Gennaio 2018

Ci sono i viticoltori dell’isola d’Ischia, che hanno imparato – attraversando i millenni -a coltivare i pendii scoscesi dell’Epomeo, mitigando con i terrazzamenti e i muri a secco le asprezze di una terra geologicamente complessa. E ci sono i contadini volanti di Amalfi: li chiamano così perché volano mostrano doti da equilibristi muovendosi, con solo apparente precarietà, tra negli agrumeti che producono i limoni più pregiati al mondo.

C’è un’agricoltura eroica verso la quale tende finalmente la mano il ministero per le Politiche Agricole, con l’obiettivo di sostenere le storie più incredibili della fertile terra italiana. Imprese spesso anti-economiche, in particolare sulle piccole isole.

Ed è per questo che il primo Censimento dell’Agricoltura eroica, che consente alle imprese con i giusti requisiti di presentare la propria candidatura, costituisce una ghiotta opportunità per la Campania. Del resto, il progetto – come spiega lo stesso ministero – è propedeutico “all’elaborazione di proposte normative che portino ad una maggiore tutela dell’agricoltura eroica”. Un tassello importante in un mosaico complesso, che va componendosi al termine della legislatura e che è volto a tutelare figure spesso epiche, come i coltivatori del fagiolo zampognaro sui terrazzamenti di Campagnano, a Ischia, volti arsi dal sole, che qui picchia sempre, anche d’inverno. Un riconoscimento ufficiale premierebbe così il ruolo di chi non si è lasciato intimidire dall’handicap di terre apparentemente ostili, come Pantelleria e Ponza, dove occuparsi di viticoltura richiede fatica e sprezzo del pericolo, o come alla Cinque Terre.

L’idea, come ha spiegato il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina, è quella di sostenere “un patrimonio culturale, ancor prima che economico, del modello agricolo italiano, che unisce il saper fare spesso tradizionale con paesaggi difficili, complessi, che richiedono ancora una cura strettamente manuale”.

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