Salernitana. Colantuono imbufalito dopo il 2-2 con la Ternana: «Sono due punti buttati. Ci manca il salto di qualità»
Imbufalito. Stefano Colantuono ne ha per tutti dopo il pareggio subito a Terni all’ultimo respiro. «Abbiamo buttato un’occasione, gettando due punti. Nel finale avremmo dovuto tenere palla e gestirla e invece abbiamo sbagliato tutti, dal sottoscritto al magazziniere. Così non si fa il salto di qualità. Rischio contraccolpi psicologici? No no, nessun rischio perché ci sono io. E sono sinceramente incazzato per un ultimo minuto da cancellare»: basterebbe questo per descrivere la rabbia del trainer granata al Liberati, con tanto di toni coloriti. «Se avessimo vinto avremmo dato una scossa alla classifica e mi dà molto fastidio tornare solo con un pareggio – rincara la dose Colantuono – Eravamo in pieno controllo del match, la Ternana non aveva creato nulla, anche se aveva fatto più possesso nel secondo tempo. E invece ci siamo complicati la vita da soli: avevamo palla nella bandierina dell’angolo, l’abbiamo persa e non ci siamo schierati bene per evitare che l’avversario si avvicinasse. Questi momenti vanno gestiti in maniera diversa. Non me la prendo certo con i singoli, perché ai ragazzi non posso globalmente rimproverare nulla». La Salernitana è rimasta compatta, al netto del paio di disattenzioni costate il pari. Dal 2-2 di Terni emerge però un aspetto su cui il trainer dovrà lavorare. Più che tattico, è psicologico. «Abbiamo sempre questa paura, non capisco. Ci siamo abbassati troppo nel secondo tempo, serve acquisire più consapevolezza delle nostre qualità ma anche dei nostri difetti e quindi migliorare – dice Colantuono – Terni è un campo difficile e sono molto contento della prestazione. Ripeto, avevamo in mano la partita, l’avevo preparata esattamente così come l’ho vista, giocando alle spalle dei loro difensori. Il centrocampo? Bene tutti. Minala ha fatto la miglior partita da quando sono qui. M’è piaciuto anche lo spirito di sacrificio degli attaccanti che hanno capito che bisogna difendere se si vuol giocare con tre punte. Casasola? Avevo bisogno dei suoi centimetri, era arrivato da poco e ha fatto una discreta gara, per essere l’esordio». Ora, il rush finale di mercato. Colantuono si tiene alla larga da argomenti scottanti. «Dopo questa mancata vittoria non mi interessa parlarne. La società è vigile, ha già messo a disposizione due nuovi giocatori, vedremo cosa accadrà. Di certo il gruppo si impegna e lavora sodo, nonostante l’emergenza continua. Obiettivo playoff? Solo il tempo dirà se saremo in grado di centrarlo». A proposito di nuovi. Sufficiente la prima di Casasola. «Dispiace che la partita ci sia scivolata di mano nel finale, avremmo meritato di vincere – afferma l’argentino a fine gara – Bisogna fare più attenzione, credo che abbia sbagliato tutta la squadra: occorreva stare più stretti nel recupero e non far girare Montalto in mezzo all’area. Ma è successo, guardiamo avanti per migliorare e vincere più partite possibili. Il gol di Signori? Anche lì siamo stati disattenti ma è anche stata brava la Ternana. Rivedremo il video per correggere gli errori». Esordio lampo per l’ex Alessandria, subito catapultato dal 1’ in difesa. «Il gruppo mi ha fatto subito sentire parte integrante, mi sono inserito bene nonostante i pochi allenamenti – dice il neogranata – Posso fare il centrale nella retroguardia a tre o anche il quinto a destra o sinistra. Posso dire che darò il massimo per questa maglia. Sono venuto qui con obiettivi chiari in una piazza importante, con una tifoseria tra le più prestigiose della B: è stato bellissimo sentire il calore di tutti quei sostenitori sugli spalti, non vedo l’ora di vederli anche in casa». Capitan Schiavi non si capacita. «Ci vuole più malizia», ammonisce il centrale, protagonista di una buona prova in marcatura su Montalto per 93’. Al 94’ la girata dell’ex, doccia fredda per tutti anche se in marcatura c’era il compagno Vitale. «Non è una questione di responsabilità, abbiamo sbagliato tutti nella gestione del risultato. In quei casi si perde tempo, si butta palla alta e lontana, si resta a terra. Cose che fanno parte del gioco, di “cazzimma”. E invece dobbiamo ancora lavorare: stiamo giocando e lavorando bene, possiamo giocarcela per qualcosa di importante ma evidentemente manca ancora qualcosa per diventare una grande. Forse, un po’ di furbizia in più», lo sfogo di Schiavi. Che si dice fiducioso per il prosieguo: «Possiamo dire la nostra in questo torneo, col nuovo mister la mentalità è cambiata. Ora sotto col Carpi». (Alfonso Maria Avagliano – Il Mattino)