Sant’Agnello, la lezione di Connie Cafiero Sagristani a differenza della Pisacane. Ma i sindaci ne escono male
Sant’Agnello, la lezione di Connie Cafiero Sagristani, che differenza con la Pisacane. Ma i sindaci ne escono male. Il posto della Vessella Pisacane poteva essere della moglie di Piergiorgio Sagristani, sicuramente una scelta più accettabile per i vertici e più vicina al territorio , visto che la Vessella non avrebbe molti consensi personali e dovrebbe puntare sopratutto sul partito secondo gli esperti. Che Connie fosse corteggiata dai partiti per la “quota rosa” lo ha rivelato lo stesso Piergiorgio Sagristani, lui il politico più noto della penisola per i ruoli ricoperti, in passato assessore provinciale al turismo, e già in procinto di candidarsi, la moglie insegnante moglie e madre , benvoluta da tutti “Una logica che non accettiamo – dice Sagristani -, poi mi hanno pregato di mettere anche qualche donna del consiglio comunale, la Accardi, la De Martino, tutte donne serie, la donna in politica non è una quota rosa”. Quindi spazio alla moglie di Michele Pisacane ad Agerola, con uno schiaffo a Luca Mascolo che al collegio sicuramente perso col PD ha detto di no. Dopo tutto quello che ha fatto per il partito candidarsi per perdere proprio con Pisacane sarebbe stato un affronto incredibile. I sindaci sono stati fatti fuori e così il territorio non ha contato niente, il sindaco di Sorrento Giuseppe Cuomo è amareggiato, Peppe Tito rassegnato, ci ha provato fino all’ultimo il sindaco di Meta in vista di un possibile rinvio a giudizio, ma un rinvio che ancora non ha , mentre altri candidati del PD si, un altro affronto al territorio da Napoli e Roma. A dimostrare ancora che qui è una corsa che parte da Roma dove la penisola non ha nessun aggancio. Giovanna Staiano vicesindaco di Massa Lubrense, lo ha detto a Positanonews “Lo sbaglio è stato anche questo , purtroppo le logiche dei partiti sono altre, fatte di rapporti e relazioni che non si creano all’ultimo momento”. Flora Beneduce da Vico Equense è stata paracadutata nel collegio sicuro di Cesaro, Gennaro Cinque ha mostrato i muscoli sul territorio raccogliendo 750 voti , ma oltre no. L’unico legato in qualche modo al territorio, e candidato sul territorio, è il presidente dello Juve Stabia Manniello, anche lui parte svantaggiato col centro destra dato per favorito, ma se la gioca. Ma per tutti i politici locali, per gli amministratori dei comuni, è stata una doccia fredda dopo un sogno dal quale si sono svegliati solo pochi giorni fa.