Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sui materiali e sui futuri imprevedibili nubifragi.

19 gennaio 2018 | 18:10
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Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sui materiali e sui futuri imprevedibili nubifragi.
Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sui materiali e sui futuri imprevedibili nubifragi.
Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sui materiali e sui futuri imprevedibili nubifragi.
Sorrento, restyling Corso Italia, dubbi sui materiali e sui futuri imprevedibili nubifragi.

Dopo un primo momento di euforia da parte della cittadinanza, dovuto al nuovo look che sta caratterizzando il Corso Italia ,con il prosieguo dei lavori iniziano però a sorgere vari interrogativi sia sulla qualità del materiale che sul sistema smaltimento delle acque piovane. Sorrento – Dopo la pausa natalizia sono ripresi e proseguono di buona […]

Dopo un primo momento di euforia da parte della cittadinanza, dovuto al nuovo look che sta caratterizzando il Corso Italia ,con il prosieguo dei lavori iniziano però a sorgere vari interrogativi sia sulla qualità del materiale che sul sistema smaltimento delle acque piovane.

Sorrento – Dopo la pausa natalizia sono ripresi e proseguono di buona lena i lavori di restyling del Corso Italia nel tratto Piazza Tasso-Ospedale. Il ritmo impresso dalla Ditta Parlato Costruzioni fa ben sperare al completamento dell’opera per l’inizio della prossima stagione turistica. Nel frattempo la cittadinanza può già constatare da vicino la fattura dei lavori, poiché alcuni varchi sono aperti lungo il cantiere per permettere il passaggio dei pedoni. Dopo un primo momento di entusiasmo, dovuto al passeggiare su di una nuova pavimentazione e senza l’assillo del traffico, sono iniziati i primi dubbi circa la qualità del materiale usato e la concreta efficienza del sistema di smaltimento della acque piovane. Molti cittadini lamentano infatti che le basole usate per la pavimentazione, in particolar modo lungo la sede stradale, non rispettino appieno quanto stabilito sia nel contratto di appalto che nel capitolato di gara. Sarebbe pertanto opportuno analizzare, se la Direzione dei Lavori ,affidata all’Ufficio Tecnico Comunale, abbia effettuato le dovute indagini circa le relative certificazioni, il nome della cava di provenienza (autorizzata), la sua affidabilità nonché i tempi di consegna dei materiali usati per la pavimentazione.  Dal contratto di appalto e dal capitolato di gara, in relazione alla pavimentazione della sede stradale, è stato stabilito che: “Il basolato sarà realizzato in pietra lavica con pezzature di dimensioni 40 cm x 80 cm e spessore di circa 15 cm. Le basole saranno posizionate “ a spina di pesce” con una pendenza dal centro stradale verso la zanella (area di raccolta acque con caditoie) concava non inferiore ai 2.5 cm. I basoli a contorno della stessa pezzatura e sempre di pietra lavica , dovranno essere lavorati a puntillo nella faccia calpestabile”.Da quanto si può constatare nel primo tratto completato del percorso, sia la pezzatura che la disposizione a “spina di pesce” non sia stata rispettata. Infatti, oltre ad una immagine meno attraente, è evidente che la pezzatura è inferiore di quanto stabilito. Pertanto, ai fini pratici, c’è da chiedersi se le attuali basole resisteranno al transito degli automezzi e la preoccupazione che tale percorso diventi sconnesso, come alcuni vicoli del centro storico dopo i lavori di metanizzazione, è abbastanza concreta.
Con il prosieguo dei lavori, affinché anche la cittadinanza sia consapevole circa la qualità dei materiali usati e la loro disposizione, andiamo ancora una volta ad analizzare cosa prevedono in merito alle altre parti dell’opera, il capitolato di gara ed il contratto di appalto:
Zona arcuata: posta all’inizio della pavimentazione in Piazza Tasso ed zona Ospedale, sarà composta da basole in pietra lavica sagomata e lavorata a puntillo in superficie.
-Cordolo: delimitante la sede stradale, anch’esso in pietra lavica lavorata a bocciarda in superficie e di dimensioni 25 cm di lunghezza a correre.
-Zanella (delimitante la sede stradale): sarà realizzata in pietra lavica di dimensioni 40cm x 80cm e di spessore 10cm, lungo la quale saranno posizionate la caditoie in ghisa per la raccolta delle acque superficiali e meteoriche.
Lastre pedonali (marciapiedi): tale pavimentazione dovrà essere realizzata con l’impiego di lastre regolari di pietra lavica (Etnea) con assetto tagliato e squadrato su tutte le facce e nastrino levigato nei lati. La dimensioni devono essere di 30 cm x 60 cm circa e di spessore 4.5 cm. Le lastre dovranno essere lavorate da appositi macchinari per ottenere, nella faccia calpestabile, una bocciardatura doppia e saranno posizionate: 4 file a correre parallele al cordolo delimitante la sede stradale a cui vanno aggiunte altre 4 a queste ultime perpendicolari. Purtroppo anche in questo caso sia le dimensioni, la qualità, il posizionamento, nonchè bocciardatura non sembra rispettare quanto previsto.
Lastre di porfido: (da inserire nella pavimentazione del marciapiede) di dimensioni 20cm x 40cm e di spessore di circa 5 cm a loro volta dovranno pervenire esclusivamente dalle Cave di Valcamonica per il loro colore rosso-bruno.
Attraversamenti pedonali: saranno delimitati da basole in pietra lavica, con lavorazione a puntillo profondo,di dimensioni di 40cm x 80cm e di spessore 15 cm. La strisce pedonali saranno realizzate con basole di pietra lavica di dimensioni 40cm x 80cm e di spessore 15 cm, alternate da pietra calcarea di colore bianco e dimensioni 40cm x 50cm e di spessore 15 cm. Anche il tipo si basole finora posizionato per tale scopo non rispecchia quanto previsto.
Rampette antiscivolo: anch’esse realizzate in pietra lavica con scanalature antiscivolo e di dimensioni 80cm x 5cm. A quanto sembra non previste dalla seconda e contraddittoria versione della Soprintendenza.
Aree di sosta: saranno pavimentate con basole in pietra lavica, di dimensioni 40cm x 80cm e di spessore 18 cm circa. Anch’esse lavorate in superficie a scalpello leggero e posizionate perpendicolarmente alla sede stradale.
Per quanto riguarda invece lo smaltimento delle acque piovane, analizzando la parte del Corso già completata, molti sono i dubbi e le preoccupazioni da parte di molti cittadini.  Risalta in maniera evidente, come dopo i lavori, innumerevoli esercizi commerciali siano ora quasi a livello della nuova pavimentazione. Gli scalini, che tra l’altro fungevano da difesa contro i forti acquazzoni, ora in molti casi sono quasi del tutto scomparsi. Infatti, con l’evidente sollevamento della pavimentazione, la totale eliminazione dei marciapiedi e quindi la mancanza di una efficace pendenza , quella che finora era una difesa, contro un eventuale allagamento, ora è venuta a mancare. Affidando lo smaltimento delle acque, che spesso, si ribadisce essere di grossa portata, alla efficacia tutta da collaudare del nuovo sistema di fogne realizzato prima della nuova pavimentazione. In attesa che sia madre natura a dare il benestare,come descritto ,al momento evidenti sono le anomalie che una parte della cittadinanza, più accorta a come vengono spesi i soldi della comunità, sta rilevando. Nello sperare che i tecnici preposti abbiano provveduto ad analizzare e porre rimedio a quelle che al momento appaiono come concreti dubbi e preoccupazioni, l’augurio rimane che l’intero progetto venga portato a termine nei migliori modi possibili. Affinché la nostra città, con una successiva ottimale gestione da parte dell’Amministrazione comunale, possa usufruire senza problemi di tale importante opera che, senza ombra di dubbio, rappresenta quell’importante passo, considerato di vitale importanza, che la ricollochi tra le località turistiche più importanti al mondo. – 19 gennaio 2018 – salvatorecaccaviello.