Tramonti: dalla solidarietà all’intitolazione del campo sportivo, vive il nome de “Il Capitano” Franco Amato
La casa dello Sport Club Gioventù Tramonti 1985 cambierà volto e sarà intitolata a Franco Amato, noto a tutti come “Il Capitano”, scomparso nel lontano 2001 per un tumore e indimenticato per essere legato alla storia della formazione calcistica locale, ma soprattutto per la sua lealtà e correttezza in ambito sportivo. L’intitolazione del campo sportivo a […]
La casa dello Sport Club Gioventù Tramonti 1985 cambierà volto e sarà intitolata a Franco Amato, noto a tutti come “Il Capitano”, scomparso nel lontano 2001 per un tumore e indimenticato per essere legato alla storia della formazione calcistica locale, ma soprattutto per la sua lealtà e correttezza in ambito sportivo. L’intitolazione del campo sportivo a Franco Amato avviene anche sotto il segno della solidarietà, grazie all’Associazione che ha tenuto viva la fiamma del ricordo dello storico Capitano e costituita da chi si è unito per creare dei momenti con scopi benefici, utili al sostegno della ricerca per combattere mali terribili, dando impulso ad un importante iniziativa sociale di grande impatto su tutto il territorio della Costiera Amalfitana.
Un’avventura iniziata nel giugno del 2015, con l’organizzazione del primo memorial dedicato a Franco Amato e Gianluca Signorini, capitano e idolo della tifoseria del Genoa, scomparso a causa della SLA. Nel corso degli anni questo evento ha ricevuto l’attenzione del mondo calcistico, con importanti dediche dai giornalisti agli allenatori, con campioni come Javier Zanetti o l’ex commissario tecnico della Nazionale Italiana di Calcio, Antonio Conte ad incoraggiare queste iniziative. Nell’ultima edizione l’Associazione “Franco Amato: un uomo, un capitano”, ha raccolto tremila euro che ha destinato all’AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro) e la Fondazione Stefano Borgonovo, che si occupa della ricerca sulla SLA. L’Associazione di recente ha ricevuto una calorosa lettera di ringraziamento da parte di tutta l’AIRC, firmata dal Direttore Generale Niccolò Contucci: il gesto avvenuto nel nome di Franco Amato è un contributo morale e materiale a perseverare nella ricerca per sconfiggere tali malattie, ricordando a ognuno di noi quanto di buono si può raccogliere facendo una buona semina.