Castellammare. Nel filmato della Comunione non si vede la bambina mentre riceve l’ostia. Fotografo condannato

9 febbraio 2018 | 22:00
Castellammare. Nel filmato della Comunione non si vede la bambina mentre riceve l’ostia. Fotografo condannato

«Proprio mentre riceve l’Eucarestia il fotografo non riprende la bambina». Per questo è stato condannato a risarcire i danni a una famiglia stabiese. La sentenza è stata emessa dal giudice di pace di Torre Annunziata, Antonio Iannello, che ha chiuso così una controversia tra un fotografo di Castellammare e i genitori di una bambina che tre anni fa aveva ricevuto la Prima Comunione nella parrocchia del Carmine. Qualche settimana dopo la funzione la famiglia si era riunita e aveva visionato il filmino, scoprendo che non era affatto quello che avevano chiesto. Anzi, in una cerimonia con più bambini, la piccola non era protagonista e proprio nel momento dell’Eucarestia non era stata ripresa. Dunque, alla consegna del filmino erano iniziate le lamentele e le richieste di spiegazioni da parte dei genitori della bambina, che avevano chiesto il rimborso dei costi – 70 euro – e il risarcimento dei danni. Il fotografo, però, si era sempre difeso, accusando il parroco di avergli «limitato gli spostamenti sull’altare», causando così l’errore. Nel corso del processo il giudice ha ascoltato le parti, citato il sacerdote e poi acquisto e visionato il filmino incriminato, che effettivamente mancava del «momento più bello della funzione», sostituito da un fermo immagine. «Una grave e brutta sorpresa per una bambina di meno di 10 anni – recita la sentenza – che lede il diritto alla serenità per la piccola e per i suoi familiari. Inoltre, osserva il giudice, durante il filmato «si sente anche la voce del collaboratore che sottolinea l’errore», cioè che si erano persi il momento clou della cerimonia. Errore che il fotografo prova a rimediare in sede di montaggio aggiungendo un fermo immagine. «Il filmato così come consegnato – scrive il giudice – non risponde alle qualità medie». Dunque, ordina la «risoluzione del contratto per servizio fotografico e risarcimento dei danni per mancato esatto adempimento della prestazione richiesta». A parte la restituzione dei 70 euro, il risarcimento sarà di 1.500 euro per i genitori e altri 1.500 per la bambina, con le spese processuali a carico del fotografo maldestro. In quanto alla parrocchia del Carmine, citata in giudizio in un secondo momento perché chiamata in causa dal fotografo, è emerso che «non c’è prova che gli errori siano di responsabilità del parroco», che aveva imposto rigide regole, ma non tali da provocare quel tipo di mancanza. (Il Mattino)