Cesaro e il Giudice alla convention ad Ischia, il CSM apre un fascicolo
A 24 ore dall’avvio del can can mediatico nei suoi confronti, il giudice Giuseppe Cioffi non sposta di una virgola la posizione espressa il giorno prima. «Non mi asterrò dal processo che presiedo» ribadisce. Proprio mentre sui suoi eventuali rapporti con Forza Italia, partito dove è candidato Luigi Cesaro fratello di Aniello e Raffaele imputati al Tribunale Napoli nord, il Csm apre una pratica per incompatibilità ambientale. Una pratica sollecitata dai consiglieri togati napoletani Antonello Ardituro, Lucio Aschettino e Francesco Cananzi. Il Comitato di presidenza ha passato subito la patata bollente alla prima commissione presieduta da Antonio Leone. Sarà un’istruttoria lunga, destinata ad accertare se esistono situazioni di incompatibilità che giustifichino un trasferimento d’ufficio del giudice da Napoli, per evitare «il rischio di appannamento dell’immagine della magistratura».
Sotto i riflettori – anche degli ispettori che il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha annunciato di inviare al tribunale Napoli nord – presunti rapporti e simpatie politiche del giudice Cioffi con Forza Italia. Il magistrato presiede il processo per concorso esterno che ha per imputati i fratelli Cesaro. Un dibattimento iniziato a dicembre, che riprenderà a marzo. Un processo non a rischio di azzeramento, come tutti i processi per inchieste della Dda su cui gli atti sono sempre validi anche con mutamenti nei collegi giudicanti, che riceve uno scossone dalla foto scattata a Ischia che ritrae Cioffi insieme con altri tre uomini. Uno è il consigliere forzista della municipalità Chiaia a Napoli, il commercialista Francesco Salerno, amico di Cioffi. La foto risale all’ottobre scorso. Dietro le persone in primo piano, visibili le immagini della convention di Forza Italia tenuta a Ischia il 14 ottobre scorso.
Quasi nessuno tra i presenti a quella convention conferma di aver visto il giudice Cioffi parteciparvi. E l’interessato ha fornito la sua spiegazione, su quella foto: era a Ischia per il fine settimana e il giorno dopo la convention ha incontrato degli amici con cui ha preso un caffè nello stesso hotel dell’incontro politico, dove non erano ancora stati rimossi i simboli di partito. Ma a inguaiare Cioffi con ulteriori sospetti, che saranno al centro delle verifiche del Csm, ci sono le dichiarazioni del suo amico Francesco Salerno che, intervistato, ha parlato di un’ipotesi di candidatura del magistrato con Forza Italia, nel periodo in cui Nicola Cosentino era il vero dominus del partito in Campania.
Vicinanze politiche e simpatie in grado di condizionare la sentenza nel processo sui fratelli del candidato capolista al collegio di Campania 3, Luigi Cesaro? «L’ispettorato del ministero farà delle verifiche, con accertamenti preliminari chiesti da me a garanzia di tutti i soggetti coinvolti» dice il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Tra quei soggetti, chiedono serenità sul processo gli avvocati Vincenzo Maiello, Raffaele Quaranta e Paolo Trofino, difensori dei fratelli Cesaro detenuti da otto mesi. Dicono: «I nostri assistiti sono preoccupati per le polemiche che, loro malgrado, sono scoppiate a latere del processo che li riguarda. L’auspicio è che il processo si svolga in un clima di assoluta serenità, al riparo da ogni condizionamento esterno».
Ma i fari, per ora, non sono puntati su quel processo, che si occupa di presunti rapporti dei fratelli Cesaro con il clan Polverino di Marano per appalti inseriti nel piano di insediamento produttivo dell’area. Tutta l’attenzione è ora, invece, sul presidente Giuseppe Cioffi. Si fanno le pulci al suo profilo Facebook e si scoprono le amicizie in Rete con l’ex sottosegretario forzista, Nicola Cosentino attualmente condannate e detenuto, e con il consigliere regionale, sempre di Forza Italia, Ermanno Russo. Elementi che, uniti alla famosa foto ischitana e alle dichiarazioni di Francesco Salerno alimenterebbero i sospetti dei legami politici.
Giuseppe Cioffi rivendica il suo candore e la sua trasparenza. E dice ancora: «Non ho mai fatto politica e dal punto di vista del diritto mi sento a posto. Non so su quali basi il Csm intervenga. La norma del codice penale che parla di astensione dal processo prevede una casistica molto chiara e io non vi rientro, non avendo rapporti con i Cesaro o con i loro familiari». E ancora sull’amicizia, nel suo profilo Facebook, con Nicola Cosentino e Ermanno Russo: «Cosentino? Lo conobbi a Roma quando era sottosegretario, ma non l’ho mai frequentato così come non sono mai stato vicino a Forza Italia. Fu lui, oltre 10 anni fa, a chiedermi l’amicizia su Facebook, un social che peraltro uso pochissimo». E ancora, questa volta a chiarire i suoi rapporti con Ermanno Russo: «Non vedo che male ci sia, ho tra gli amici su Facebook anche Ermanno Russo con il quale uscivo fino ad alcuni anni fa».
Generico il comunicato della giunta distrettuale dell’Associazione magistrati cui Cioffi si era rivolto per chiedere tutela due giorni fa scrivendo, tra l’altro: «Il processo, per gravi fatti di camorra, è pervenuto al mio collegio circa tre mesi dopo il 15 ottobre e l’ho trattato e tratto con la massima tranquillità, non avendo alcun rapporto, contatto o relazione alcuna con le parti e i loro familiari».
Spiega il segretario dell’Anm distrettuale Livia Di Gennaro: «La giunta non ha preso posizione nel merito, non avendone competenza. Si tratta di una vicenda oggetto di approfondimenti. Abbiamo però ribadito, in generale, la necessità che tutti gli associati siano distanti dall’impegno politico diretto».
La palla, dunque, in attesa della prossima udienza del processo, passa alla prima commissione del Csm e agli ispettori ministeriali che arriveranno a Napoli nord. Mentre il presidente Cioffi annuncia azioni giudiziarie «a tutela dell’immagine». Gigi Di Fiore, Il Mattino