Ischia. Psicosi meningite, da oggi la campagna vaccini, 600 dosi distribuite in tre ambulatori

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Ischia. Meningite, arriva la risposta contro la psicosi: è il momento della vaccinazione collettiva per gli ischitani, in un clima trasversale di tensioni, rassicurazioni istituzionali, polemiche social e risvolti giudiziari, in attesa dell’autopsia che dovrà essere eseguita sul corpo di Lino Maltese, il 28enne operaio morto venerdì scorso. E’ scattata questa mattina la campagna vaccinale straordinaria, volontaria e gratuita, secondo i protocolli della Regione, organizzata dall’Asl Napoli 2 Nord con 600 dosi di vaccino e una task force composta da un medico e due infermieri in supporto al personale che già lavora sull’isola. Sono tre gli ambulatori aperti. Il primo, per adulti, curato dalla dottoressa Teresa Coppola, responsabile dell’Epidemiologia dell’Asl, è in funzione nella sede del dipartimento di prevenzione di Villa Romana a Ischia Porto dalle 9 alle 11 di oggi e giovedì. Quello per i minori di 18 anni e di età superiore ai 12 mesi sarà aperto tutti i giorni a Casamicciola, nel plesso del servizio materno infantile al Rione De Gasperi, dalle 9 alle 13. Poi una terza struttura straordinaria è operativa da questo pomeriggio nella sede del Comune di Serrara Fontana, su disposizione del direttore generale dell’Asl Antonio D’Amore: qui le vaccinazioni proseguiranno domani e giovedì dalle 9 alle 12. L’Asl valuterà l’eventualità di prolungare l’apertura, tenendo conto della risposta della comunità. Tra le misure consigliate dai medici si sottolinea come sottoporsi alla vaccinazione sia «un atto di libera scelta», mentre l’utilizzo di antibiotici è consigliato a titolo di profilassi solo per quanti possono essere venuti a contatto diretto con soggetti che presentano i sintomi della malattia. Consigli precauzionali che quasi nessuno ha rispettato nel weekend, quando le farmacie sono state prese d’assalto fino all’esaurimento delle scorte di medicinali. In prospettiva, non mancano le valutazioni preoccupate del consigliere regionale dei Verdi e componente della Commissione sanità, Francesco Emilio Borrelli, che ha attaccato i no vax in una nota: «Sono venuti fuori coloro che contestano i vaccini e c’è il rischio che la campagna straordinaria di vaccinazione – ha scritto – non ottenga il risultato auspicato per paure senza fondamento». In ogni caso, proprio per sostenere le esigenze dei cittadini e supportare le famiglie sottoposte a profilassi e a sorveglianza sanitaria, la Salute mentale ha attivato un servizio di accoglienza e ascolto gestito da psicologi e psichiatri. Nulla è lasciato al caso, dunque, proprio mentre riemerge il dramma dalla famiglia Maltese, colpita per due volte, nell’arco di 40 giorni, da una tragica fatalità: la morte di Vittoria (di appena 12 mesi) e dello zio Lino (28 anni), uccisi dallo stesso ceppo di meningococco, individuato con la sigla «W135», che rientra tra quelli che si combattono con il vaccino. Una famiglia che ha bisogno di solidarietà concreta e di supporto e che, dopo la morte – in un primo momento inspiegabile – del giovane operaio, si è rivolta all’autorità giudiziaria per fare luce sulla vicenda. «Dopo l’esecuzione dell’autopsia sulla salma del povero Lino renderemo pubblici i dubbi che abbiamo sollevato sull’iter medico, durante il ricovero all’ospedale Rizzoli; e, soprattutto, ci riserviamo di sporgere querela per le false notizie diffuse», spiegano i familiari. Intanto la mamma di Lino ha pubblicato su Facebook un messaggio chiaro che solleva, con la forza della denuncia, il velo dell’ipocrisia diffusa sui social: «Dimostrazioni di affetto, foto e dediche ma solo virtuali in una realtà glaciale. Siamo trattati – aggiunge – come degli appestati e su mio figlio ne stanno dicendo di tutti i colori, inventandosi di tutto. Che vergogna sguazzare nel dolore. Che cosa significa scrivere “ti sono vicino” se poi si ha paura di alzare una cornetta telefonica? Siamo gente sana, quello che è capitato a noi poteva e potrebbe capitare a chiunque e non lo auguro. Chiedo solo di rispettare il mio dolore e quello di tutta la mia famiglia, ma in modo particolare di rispettare la memoria di Lino». Parole che svelano la violenza che corre nella rete. Anche per questo, «per fare chiarezza», il sindaco di Serrara Fontana, Rosario Caruso, ha organizzato per domani alle 16, nel centro polifunzionale di Fontana, un incontro con gli specialisti: i professori Carlo Tascini, direttore dell’Uoc Malattie infettive a indirizzo neurologico, e Fiorentino Fraganza, direttore dell’Uoc di Rianimazione; Vittorio Attanasio, infettivologo, tutti dell’ospedale Cotugno. Con loro Teresa Coppola, dirigente di Epidemiologia dell’Asl, e il pediatra Pietro Buono. (Ciro Cenatiempo – Il Mattino)

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