Come le ciliegie, con Francesco Sabbatino fruttifica la bontà

26 febbraio 2018 | 23:27
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Come le ciliegie, con Francesco Sabbatino fruttifica la bontà

Grande serata piena di belle persone, calore e sentimento in onore di Francesco Sabbatino e del suo ultimo libro, “Come le ciliegie”, sabato 24 febbraio, nella Sala Consiliare del Comune di Sant’Agnello, alla presenza dell’amato sindaco Piergiorgio Sagristani e di buona parte del Consiglio Comunale. Benchè la Penisola Sorrentina sia vessata in questi giorni da cattive condizioni meteo, pioggia e freddo non hanno fermato gli estimatori del benemerito educatore santanellese, perché, come dice lui, “lasciamo che il cuore ci parli, e un tenero calore ci inonderà a dispetto delle condizioni atmosferiche”. Francesco è un uomo semplice e mite che ha dedicato l’intera vita a portare ai giovani il messaggio evangelico. Salesiano dal 1996 al 2006, ha girato l’Italia col suo ruolo di educatore dei giovani nel nome di Don Bosco, e poi, tornato a Sant’Agnello e smesso il saio, ha continuato a prodigarsi nella sua missione, traducendo la sua esperienza anche in libri, di cui quello presentato è il terzo, confermando la massima che “i Salesiani non fanno figli ma fogli”. Approdato sui social, Francesco continua la sua opera di evangelizzazione anche su facebook, deliziando i suoi contatti con immagini positive e frasi di benevolenza, secondo il suo motto “facciamo girare il bene”. La presentazione del libro, introdotta e conclusa dal dottor Sagristani e moderata dal dottor Carlo Alfaro, si è avvalsa delle sentite testimonianze della professoressa Anna Maria Cioffi, che firma anche la prefazione e al cui nipotino Francesco è dedicato il libro, dell’infaticabile parroco della comunità di Marano a Sorrento, don Antonino Minieri, e del professor Roberto Persico. Le letture di piccole gemme del libro sono state estemporaneamente affidate alle voci di Nino Aversa, Nietta Ciampa e Marika Rinaldi, mentre per il reportage foto-filmico sono intervenuti Pietro Di Prisco, Lina e Michele De Angelis e Simona de la Feld. Commenta, a caldo, l’autore, visibilmente emozionato: “La serata appena trascorsa é stata a dir poco meravigliosa. Dopo giorni di tempesta, ecco che tu Signore, hai fatto arrivare il sole. Tante persone hai fatto arrivare. C’era quasi tutto il Consiglio comunale presente. Tanti fotografi e cineoperatori. Non commuoversi é stato difficile. La mia maglietta rossa, come le ciliegie, nascondeva il mio rossore. Tutti i relatori sono stati impeccabili. Che emozione sentire le mie storie, raccontate da altre persone. La cosa più bella, é stata che il bene é girato. A me ora non importa dove arriverà. Dio ci chiede di seminare. Non ci deve importare se, come, quando e, neanche a chi. Il bene é misterioso. Dio premierà la semina, non gli importa tutto il resto. Come le ciliegie, buone e dolci, dobbiamo esserlo tutti no. Grazie, Signore, protagonista di questo importante giorno. Buona vita a tutti voi! I libri fateli girare!”. Le storie del libro di Francesco effettivamente fanno breccia nei cuori. Semplici racconti, aneddoti, storie accadute, che invitano alla riflessione e a trovare il senso in ciò che accade. Con grande spirito di osservazione, Francesco racconta il mondo che ci circonda e le sue difficoltà, e cerca di fornire spunti utili alla crescita emotiva e spirituale di chi legge. Suo costante ispiratore, sin dall’infanzia, Don Giovanni Bosco, il fondatore dei Salesiani e delle Figlie di Maria Ausiliatrice, uno dei santi più amati e invocati, che fu dichiarato il 31 gennaio 1988 da Giovanni Paolo II “padre e maestro della gioventù” per la sua pedagogia, sintetizzabile nel “sistema preventivo”, che si basa su tre pilastri: religione, ragione e amorevolezza. Nato nel 1815 da una famiglia contadina in provincia di Asti, e rimasto orfano del padre a soli due anni, con un fratellastro che lo maltrattava, a nove anni, Giovanni fece un sogno che gli svelò la missione a cui lo chiamava il Signore. Già da allora Giovanni alla domenica, dopo i Vespri, riuniva i suoi coetanei sul prato davanti a casa intrattenendoli con giochi vari e con acrobazie che aveva imparato dai saltimbanchi delle fiere, poi ripeteva loro la predica che aveva ascoltato in chiesa e che, essendo dotato di una memoria eccezionale, ricordava perfettamente. Sin da ragazzino fu costretto a pagarsi la scuola facendo ogni sorta di mestieri, fino all’ingresso in seminario e, dopo l’ordinazione, l’inizio dell’apostolato tra i giovani, che lo portò a fondare la Congregazione Salesiana al servizio della gioventù, la quale avrebbe raggiunto uno sviluppo incredibile in Italia e all’estero. A Don Bosco Francesco Sabbatino si rivolge direttamente, alla fine del libro, con una lettera aperta, “Carissimo Don Bosco, come stai?”, in cui gli affida, con devozione totale, “tutti i suoi amici” di ogni età. Alla fine dell’incontro, siamo andati via dal Comune di Sant’Agnello tutti con un senso di benessere, nella declinazione del senso di amicizia, della luce e dell’armonia. Se esiste una chiave per accedere alla felicità, forse può passare anche dal leggere delle piccole, edificanti storie di vita scritte da un’anima buona. “I miei libri- ricorda timidamente l’autore- sono in vendita alla tipografia Petagna in via Reginaldo Giuliani a Sorrento da Azimut a Sant’Agnello”. Un invito a leggerli viene dalla grande artista e docente di yoga Lisa Foglia: “Come le ciliegie è una piccola raccolta di storie, scritte da un uomo dalla semplicità e modestia disarmanti. So che queste qualità non vanno a braccetto con il clamore… resta il fatto che le riflessioni a cui è invitato il lettore, meritano la giusta considerazione per il bene dei nostri figli. Grazie, Francesco Sabbatino”. (Carlo Alfaro)