Maccheronara o lasagna a Montemarano è festa grande

15 febbraio 2018 | 09:44
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Maccheronara o lasagna a Montemarano è festa grande

Giulio D’Andrea, Il Mattino
Lasagna o maccaronara, cavatelli o ravioli. Ma una cosa è certa a Montemarano: il vino non deve mai mancare, soprattutto a Carnevale. Giornate ricche di sapori ed eventi, domenica 11 e 18 febbraio in particolare. Per la sua posizione e per i boschi che lo circondano, il paese della Tarantella è al tempo stesso cuore e polmone d’Irpinia. Qui la tradizione a tavola non subisce particolari influenze da altri territori. Come dire, Irpinia al cento per cento. E del resto, come amano ripetere da queste parti, Montemarano è un popolo. Così tra i primi piatti regna la maccaronara, pasta lunga simile allo spaghetto alla chitarra anche se in provincia di Avellino si traccia un confine netto tra i due formati, ottenuti con strumenti diversi. Ogni paese del circondario tende a rivendicarne origine e primato nel gusto, da Castelvetere a Castelfranci. Ma nelle case, in questi giorni, vince comunque la lasagna. Che potrà essere presentata in modo diverso a seconda di preferenze e cuochi, con o senza uova ad esempio. Ma che generalmente viene preparata in modo semplice. Macinato, sugo, mozzarella e formaggio: in una sfoglia con acqua e farina. I ristoranti sono già all’opera. Sempre tra i primi non si disdegnano affatto cavatelli o ravioli. Per un ragù che prevede tagli di maiale e vitello. Esistono le variabili naturalmente. E le alternative al «rosso»: la prima può essere rappresentata da un bel piatto di lagane e ceci. Oppure da una zuppa. In certi posti la minestra maritata si trova tutto l’anno, magari da accompagnare con pizza di mais. Regge anche il baccalà, ma a Montemarano non si può prescindere dalla carne con i pipicielli. Tocchetti di maiale soffritti con peperoni all’aceto: è il secondo d’inverno per eccellenza. Per il dolce di Carnevale ci sono le tradizionali chiacchiere, poi lungo i vari percorsi del centro storico si troverà tanto altro. Questo lo scenario delle tavole. Tra le strade la suggestione della musica e delle maschere, le radici affondano nei secoli. Quest’anno le novità abbondano, un po’ come il vino. Domenica è previsto l’arrivo del Treno di Carnevale. La stazione di Montemarano-Ponteromito, a valle del borgo, riapre infatti dopo diversi anni. Il mezzo messo a disposizione da Fondazione Fs e Regione giunge alle 11.00, con la collaborazione di Trenitalia, Comune e Touring Club. Treno che proviene dalla Puglia e attraversa uno dei versanti orientali della Campania, l’Alta Irpinia. E’ parte dell’antica linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio. Il matrimonio tra la mobilità dolce e l’enogastronomia è assicurato. A bordo dei vagoni il menù di benvenuto è a cura della Coldiretti: il cuoppo di montagna con selezioni di formaggi e salumi dell’azienda agricola Covino, tarallini olio e finocchietto. Si berrà l’Aglianico di cinque produttori montemaranesi: Salvatore Molettieri, Adelina Molettieri, Tenuta De Lisio, Rosa Boccella e Il Cencelliere. Tutto su una locomotiva diesel di fine anni 60, carrozze passeggeri «Corbellini» del decennio precedente. L’edizione 2018 del Carnevale di Montemarano è una sorta di anno zero. Si conservano le tradizioni e nel contempo ci si apre al futuro. «Nel nostro caso è la ricerca di un turismo lento, di visitatori che possano riflettere e naturalmente immergersi negli antichi sapori e nell’atmosfera con consapevolezza e con uno sguardo d’insieme su tutto il territorio», spiega il sindaco Beniamino Palmieri. «Una ferrovia aggiunge permette questo approccio». Mentre si lavora per riattivare la parte occidentale fino ad Avellino, il treno storico porterà i visitatori a scoprire un paese in festa, in cui sarà possibile visitare il Museo dei Parati Sacri, la Cattedrale, il Museo Etnomusicale, partecipare a lezioni di Tarantella. E per i giorni clou dell’appuntamento la macchina organizzativa ha già messo in piedi stand e piazzette del gusto con la collaborazione di aziende agricole, ristoranti e produttori di vino. Degustazioni presso il Palazzo Castello. Domenica 11 l’apertura del Carnevale è chiaramente all’insegna della musica, al mattino con il Gruppo Folcloristico Zompa Cardillo e la Scuola di Tarantella Montemaranese. Le sfilate dopo i lauti pranzi, dalle 15.00.