Ravello: lunga querelle su stabile abusivo in Torre Scarpariello si conclude con ingiunzione di demolizione

Un’ordinanza dell’ufficio tecnico del Comune di Ravello chiude una lunga querelle, che ha avuto per oggetto un manufatto in muratura con solaio di copertura piano, destinato a servizio igienico, individuato un anno fa in seguito ad un sopralluogo dal Vice Brigadiere Stefania Russo e l’Appuntato Sergio Siano della Locale Stazione dei Carabinieri di Ravello. L’edificazione era difatti stata realizzata senza alcun atto abilitativo e secondo la documentazione cartografica in possesso dell’Ente, risulta essere costruita anteriormente al 2011.

La proprietaria a risposto a tale atto con una nota che il manufatto sul fondo era in realtà già preesistente, essendo stato oggetto di sequestro nel 2007 da parte dal Comando Sezione Operativa Navale di Salerno della Guardia di Finanza, che ha scaturito un procedimento penale nel 2011, in cui si evince che l’edificazione era stata realizzata posteriormente all’anno 2000. Nei fatti del 2007, i militari verbalizzavano che il manufatto era occultato da vegetazione. La donna proprietaria del fondo ha poi apportato anche testimonianze relative alla precedente presenza del piccolo edificio, adibito per servizi igienici e utilizzato negli anni ’50 come porcilaia. Le dimostrazioni della precedente esistenza del manufatto cozzano con l’assenza di un permesso di costruzione, oltre che con le vigenti norme paesaggistiche che vincolano l’edificazione a Ravello e in Costa d’Amalfi: il Comune ha ordinato delle opere a spese della proprietaria.

Commenti

Translate »