Via Crucis in costume di Ravello 2018: seconda riunione. Tutti i dettagli tecnici e i preparativi.

26 febbraio 2018 | 12:25
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Via Crucis in costume di Ravello 2018: seconda riunione. Tutti i dettagli tecnici e i preparativi.

Sul divano verde che fa da comoda seduta alla seconda riunione preparativa, e squisitamente tecnica, per la Via Crucis in Costume di Ravello 2018, stanno adagiate e pronte all’uso tre cartelline zeppe di note. Una rigorosamente appartenente al regista, al presidente dell’Associazione Ravello in scena, Alfonso Mansi, la seconda destinata al parroco, e una terza di cui non oso scoprire il contenuto.

All’interno della prima stanno ben ordinate le battute e i proprietari di quelle parole: è  un vero e proprio copione sacro destinato ai personaggi che, di qui a qualche settimana, trasformeranno i luoghi più suggestivi di Ravello, nelle location dei momenti principali della verità cristiana. La saletta sede del nuovo, necessario incontro,  si popola poco alla volta, nonostante il cielo minacci già gelo, come annunciato ovunque. E’ una riunione tecnica appunto, in cui non mancano i dettagli che vanno dal controllo e dall’assegnazione dei costumi che vestiranno non solo il popolo, ma anche  i carnefici e i soldati, alla necessità di rinvigorire con opportune  cuciture  stoffe  ed abiti  logorati dall’uso, dalla quantità di torce e  cherosene da acquistare, ai  pannelli e alle torrette da mettere in piedi. Saranno proprio queste ultime ad issarsi come obelischi nei prossimi giorni, castelli e torrette che muteranno  il volto di Ravello in attesa dell’evento.  La quantità delle cose a cui pensare è notevole: si fanno nomi e cognomi a seconda della disponibilità e dei mezzi che ciascuno può offrire per velocizzare i preparativi. Si pensa ai pannelli daacquistare, ai  palchi da cominciare o terminare, una  parata di “ altari”  sui quali, nella Domenica delle Palme, si alterneranno  “ le uscite” dei personaggi. E’ curiosa e suggestiva questa mutazione: una terrazza vista mare si coprirà della barba degli ulivi per ricostruire uno dei momenti più toccanti della manifestazione, la cappella di Sant’Agostino in Piazza Fontana Moresca, si preparerà  a diventare concava aula e sede di condanna, trasformandosi nell’austero e grigio Sinedrio; il sagrato di San Giovanni del Toro, pedana di fede  nella piazza dell’eleganza e delle prenotazioni cinque stelle lusso,  sarà il palco della trattativa Barabba  – Gesù, con un Pilato- battaglio infiammato dalla folla. C’è una tabella di marcia precisa  da rispettare, che include la speranza che il cielo conceda una tregua nella pioggia o nella neve, e ci sono  due date emblematiche, quella del 12 e del 19 marzo per completare gli allestimenti necessari. Si prendono appunti, appuntamenti: non c’è un giorno libero, sottolinea il presidente dell’Associazione, ogni cosa è ritmicamente concitata. Ma è questo forse il significato più proprio, autentico e sincero della Via Crucis in costume di Ravello: gli anni si susseguono vorticosi, senza sosta,  cambiano le gerarchie, le partecipazioni. Ma ci saranno sempre una data ed un orario per cherosene, barbe in crescita, compiti da affidare e location da allestire.  Il fascino della Via Crucis di Ravello è proprio questo, l’essere un’intatta creatura senza tempo. Tradizionale quanto una ricetta tramandata di cucina in cucina, quanto un aneddoto, costante ed attesa  come una festa di paese. Libera ma  di proprietà di una intera comunità.

Figlia di Ravello ma senza cognome.