Vico Equense senza telefoni, la replica di Argosid “Ecco come stanno le cose”
Vico Equense senza telefoni, la replica di Argosid “Ecco come stanno le cose” . La società di Piano di Sorrento, che opera in Campania e in Italia, ha risposto all’articolo di Enrico Di Palma, il nostro giornalista ha avuto il merito di sollevare la questione, sulla quale Positanonews sta intervenendo, sulla base di fonti sulla vicenda, ora interviene il diretto interessato che ci svela tutti i particolari.
Gentile Sig. Di Palma Enrico,
lo scrivente è Umberto Palomba, Responsabile del progetto BLINK (Broadband Linked Infrastructure
Network Keystone) di Argosid Network srl.
Sebbene, a prima vista, le informazioni fornite nell’articolo sembrerebbero basate su una approfondita
ricerca, va, invece, rilevato che diverse sono inesatte e/o incomplete. Inoltre sono stati mischiati diversi
argomenti, anche temporalmente, non in diretta relazione tra loro ottenendo, come effetto, una visione
distorta del tutto.
Ma andiamo con ordine: Argosid Network srl, nata nel 2010 da persone operanti nel settore delle
telecomunicazioni dal lontano 1987, è un operatore di telecomunicazioni con licenza nazionale di fonia e
di reti e sottoreti. Risulta, pertanto, non solo non corretta la definizione di “ditta locale” ma,
all’apparenza, addirittura faziosa.
Nell’aprile 2010, Argosid Network e Digitel Italia sottoscrivono un accordo per l’installazione e la
manutenzione di apparati DSLAM in colocazione nelle centrali Telecom Italia ubicate in via Nicotera e in via
Cirignano. Per quanti non fossero addentro al linguaggio delle telecomunicazioni, l’accordo implicava che la
Digitel installasse nuovi apparati nelle centrali Telecom che, collegati ai doppini in rame esistenti,
garantissero la fornitura di servizi dati (adsl) e voce. In gergo tecnico: ULL (Unbundling Local Loop) o, in
italiano, il famoso “ultimo miglio”. Tuttavia, come molti cittadini ricorderanno, per la scarsa qualità
dell’infrastruttura esistente, i servizi erogati risultarono meno che scadenti. Per porre rimedio e non
abbandonare il progetto anti digital divide messo in campo, Argosid decise di dotarsi di una propria
infrastruttura in fibra ottica e, nel maggio 2012, sottoscrisse con il Comune di Vico Equense una
convenzione onerosa per l’utilizzo di cavidotti, cavedi e quant’altro necessario alla posa di fibra ottica.
Trattandosi di documenti pubblici, sono certo che non sarà sfuggito all’autore dell’articolo il fatto che tale
convenzione prevede, a carico di Argosid, un onere di euro #24,00# (ventiquattro/00) al metro a ristoro dei
costi sostenuti dal Comune per la posa dei cavidotti “utilizzando gli scavi in atto per la metanizzazione del
territorio”.
Nel 2013, accertata l’impossibilità di poter erogare servizi di qualità attraverso il meccanismo dell’ULL,
l’accordo tra Argosid e Digitel viene rescisso con l’obiettivo di migrare tutti i servizi sull’infrastruttura in
fibra ottica di proprietà di Argosid Network srl. La dismissione delle centrali, pertanto, sarebbe avvenuta
gradualmente man mano che le utenze venivano raggiunte dalla fibra ottica. Una volta private dei servizi
attivi, era ed è nella facoltà di Digitel, proprietaria degli apparati, mantenerli in funzione o disattivarli
definitivamente.
Cosa questa che, comunque, non è attinente al problema che si è presentato nello scorso mese di
novembre.
Prima, tuttavia, di affrontare la questione, è utile dare qualche informazione sulle possibili modalità
previste dalla legislazione vigente per l’erogazione di servizi nel campo delle telecomunicazioni. Esistono,
infatti, diversi meccanismi di erogazione del servizio quando “si cambia operatore”. Vediamoli nel dettaglio:
– modalità CS o CPS (acronimi di Code Sharing e Code Pre Sharing): questa modalità non è più molto
in voga ma è ancora utilizzata. In pratica, quando si effettua una chiamata, prima di digitare il
numero dell’utente a cui ci si vuole collegare, bisogna digitare il codice dell’operatore di riferimento
(CS). In questo caso, si paga il canone per il servizio ad un operatore ed il costo della chiamata ad un
altro operatore. Nel caso del CPS il codice dell’operatore viene aggiunto automaticamente al
numero chiamato. Diversi gestori multiservizi ricorrono a questa modalità;
– Modalità WLR (acronimo di Wholesale Line Rental): come recita la traduzione, trattasi di linee
fittate all’ingrosso. Tecnicamente vengono utilizzati lo stesso doppino e gli stessi apparati di
centrale. L’unica cosa che cambia è il nome del gestore che eroga il servizio. Grazie all’accesso a
condizioni economiche più vantaggiose, è possibile offrire all’utenza condizioni economiche
migliorative. Va ribadito che, con questa modalità, l’utente non ricava alcun beneficio tecnico;
– Modalità ULL (acronimo di Unbundling Local Loop): modalità di cui abbiamo parlato in precedenza.
Si differenzia dal WLR in quanto, pur utilizzando lo stesso doppino di rame, questo viene attestato
ad apparati diversi in centrale;
A queste modalità “amministrative” vanno aggiunte alcune modalità tecniche:
– Linea RTG (acronimo di Rete Telefonica Generale): è la tradizionale linea in rame così come la
conosciamo tutti. Per poter funzionare, ha bisogno di essere alimentata a 48volt. Viene terminata a
mezzo di una borchia ed è in grado, sfruttando un apposito filtraggio, di fornire il classico servizio
adsl;
– Linea ISDN (acronimo di Integrated Services Digital Network): consente di trasmettere
contemporaneamente, su doppino di rame, fonia su più canali (sia mononumero che multinumero)
fino ad un massimo di 8. Necessita di essere terminata con una borchia attiva (NT1, NT1plus) ma,
causa l’utilizzo delle diverse frequenze per l’uso di più canali fonia, non consente l’attivazione sullo
stesso doppino del servizio dati che, pertanto, può essere attivato solo mediante un altro doppino.
La linea ISDN è alimentata a 110 volt. La borchia attiva ha una funzione di
modulazione/demodulazione del segnale che trasforma il segnale analogico (voce) in segnale
digitale (pacchetti dati). Viene terminata in centrale su un apparato che svolge la funzione inversa
(modulazione/demodulazione)
– Linea VoIP (acronimo di Voice over Internet Protocol): in termini pratici, una linea VoIP non si
discosta molto da una linea ISDN trattandosi di una linea digitale. La differenza sostanziale consiste
nello sfruttare la presenza di una linea dati (quindi il MOdulatore/DEModulatore) e inviare/ricevere
i pacchetti mediante l’accesso ad Internet. Per le sue caratteristiche, questo tipo di linea è tanto più
affidabile quanto più è stabile il servizio dati su cui viene veicolata.
Chiariamo, inoltre, come una chiamata arriva a destinazione: l’utente A decide di chiamare l’utente B, suo
vicino di casa. Nell’immaginario collettivo la chiamata va direttamente dal punto A al punto B. In realtà il
tutto è molto più complesso ma ha una sua logica: la chiamata viene inviata in centrale dove apparati
appositi indicano il percorso da seguire verso altri apparati e così via fino a destinazione. Evitando di
addentrarsi in spiegazioni eccessivamente tecniche e poco comprensibili ai non addetti, immaginiamo che i
cavi telefonici siano come tubi in grado di portare acqua e che questi tubi siano costituiti da più sezioni,
ognuna di proprietà di un gestore. Così la chiamata dall’utente A all’utente B la si può immaginare in questo
modo: A-c-d-e-f-B in cui c-d-e-f sono pezzi di tubo appartenenti a gestori diversi. Appare evidente che, se
viene eliminata una porzione di tubo (esempio: A-c-d- -f-B) senza sostituirla, la chiamata non arriva a
destinazione. Analogamente può accadere per la chiamata che dall’utente B va all’utente A anche se il
percorso risultasse diverso (esempio: B-g-h-e-m-A). Mancando la parte “e” (B-g-h- -m-A) anche in questo
caso la chiamata non andrebbe a buon fine.
Queste spiegazioni si sono rese necessarie per far comprendere bene cosa è realmente accaduto e perché
le informazioni riportate nell’articolo non sono né complete né del tutto veritiere.
Veniamo al problema verificatosi nello scorso mese di novembre: TIM, per motivi apparentemente
economici ma che sono ancora tutti da verificare (e dovrà esprimersi la magistratura ordinaria in merito),
decide di interrompere i flussi di interconnessione che la collegano con Digitel (tanto per richiamare quanto
scritto sopra, il famoso pezzo “e” del tubo). È facile immaginare che tutti i clienti (circa 60000) direttamente
connessi a Digitel e/o a suoi Reseller, in WLR,ULL, etc., siano andati in disservizio, ed è anche vero. Solo che
la faccenda è più complicata. Infatti, le utenze coinvolte sono risultate circa 200000 su tutto il territorio
nazionale ed il motivo è semplice: anche gli apparati di Digitel venivano utilizzati per instradare le chiamate.
Non essendo più raggiungibili quegli apparati ecco che i clienti disserviti risultavano essere molti di più
dell’immaginato. La parte comica, se non fosse tragica per gli utenti disserviti, è che anche utenze afferenti
a TIM oltre che ad altri Operatori sono rimaste coinvolte. Utenze che, in parte, risultano ancora oggi
disservite.
Premesso che tutto questo poteva essere evitato semplicemente con il rispetto delle norme in vigore da
parte dell’Operatore Digitel (il cui AD dovrà, probabilmente, rispondere del reato penale di interruzione di
pubblico servizio), va detto che l’unica soluzione effettivamente valida per risolvere il problema in breve
tempo sarebbe stata quella di imporre in capo a TIM, da parte di AGCom, l’obbligo del ripristino immediato
dei servizi almeno per un periodo limitato di tempo. Per motivi legali oltre che tecnici, non è, però, stato
possibile assumere questa decisione e il ripristino dei servizi è slittato alla prima metà di dicembre.
Il coinvolgimento di Argosid Network. Differentemente da quanto asserito dall’autore dell’articolo (e per
nostra fortuna aggiungo io), il numero di utenze contrattualizzate con Argosid e coinvolte nel problema
sono risultate meno di 100 e solo per la parte attinente la fonia (alcuni in ricezione e alcune in trasmissione)
mentre le altre utenze e tutte le utenze dati hanno continuato regolarmente a fruire del servizio. Questo a
dimostrazione che il legame asserito dall’autore dell’articolo tra Argosid e Digitel non era così stretto come
si è cercato di far passare. Inoltre le numerazioni provvisorie, alcune riportate anche nell’articolo, sono
state fornite da Argosid non solo al Comune di Vico Equense ma a tutti gli utenti coinvolti. Argosid se ne è
sobbarcata i costi nonostante, come riportato nei provvedimenti e nei verbali di audizione di AGCom, non
fosse minimamente responsabile di quanto accaduto, con l’intento di limitare il danno, per quanto
possibile, degli Utenti coinvolti. Argosid si è anche fatta parte proattiva in AGCom per la convocazione in
audizione di tutti gli Operatori coinvolti (27/11/2017 e 23/12/2017) con l’obiettivo di tracciare una road
map e porre fine ai disservizi non solo dei propri Utenti (le numerazioni originali in carico ad Argosid sono
state ripristinate per la quasi totalità in data 07/12/2017) ma anche e soprattutto per tutte le altre Utenze
coinvolte a livello nazionale.
Risulta, perciò, destituita di ogni fondamento e decisamente denigratoria la parte dell’articolo che recita:
“riassumendo, tutta la fonia di Argosid non sono raggiungibili visto il subappalto ad altra ditta (Digitel)”.
Tale affermazione, unitamente alle altre, è stata già sottoposta ai nostri studi legali per accertare se
esistono gli estremi per un’azione nei confronti di chi ha redatto l’articolo.
Argosid Network e il Comune di Vico Equense. Nel 2010 tra Argosid e il Comune di Vico Equense, a fronte
di un’offerta commerciale ritenuta decisamente conveniente da parte dell’Ente, è stato stipulato un
accordo per la fornitura di servizi voce e dati. Nel tempo, parallelamente allo sviluppo dell’infrastruttura in
fibra ottica di Argosid e della rete civica del Comune, tale accordo è stato oggetto di modifiche che hanno
portato ad una sostanziale contrazione del numero di linee dati e fonia oggetto dell’accordo stesso. Infatti,
grazie allo sviluppo della rete civica cittadina (fibra ottica, server farm e centralino digitale), molti servizi
vengono attualmente erogati direttamente attraverso l’infrastruttura comunale con relativo beneficio
economico per l’Ente. Diversi uffici risultano collegati alla Sede Comunale e possono utilizzare gli interni del
centralino per comunicare tra di loro; la capacità di banda complessiva, pari a 200Mb simmetrici, consente
la trasmissione dati verso internet e gli Uffici, tra di loro, possono comunicare con capacità fino a 1Gb
simmetrico. Allora cosa è successo ai numeri del Comune? La risposta è semplice. Le numerazioni che
prevedevano un passaggio sui sistemi Digitel (in molti casi limitatamente alla sola fonia in uscita) sono
rimaste coinvolte nel disservizio. Tuttavia, molti dei numeri, ad eccezione di quelli che iniziano con il
prefisso 0818019xxx, sono stati ripristinati nella prima metà del mese di dicembre e sono operativi da allora
anche se sul sito dell’Ente vengono ancora riportati i numeri provvisori. Ma questo, all’autore dell’articolo,
deve essere sfuggito. Così come deve essere sfuggito all’autore dell’articolo la parte in cui il Comune di Vico
Equense ha deciso (ma questo ancor prima che si verificasse il disservizio) di migrare la numerazione
0818019xxx ad altro Operatore in ottemperanza alle nuove convenzioni Consip. Questa migrazione, in un
momento delicato delle telecomunicazioni italiane, ha portato al procrastinarsi del disservizio in quanto
Argosid non ha potuto occuparsi del ripristino di tali numerazioni. In merito – altra notizia che non deve
essere arrivata all’autore dell’articolo – il Comune ha adito l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni a
tutela dei propri interessi. L’istruttoria è ancora in corso ma sono lieto di informare l’autore dell’articolo
che è già stata esclusa la responsabilità di Argosid nel frangente.
Vico Equense e la Città Digitale. Vico Equense è realmente una Città Digitale – e non perché lo afferma il
sottoscritto ma perché lo attesta il Ministero dello Sviluppo Economico e tutti gli Enti preposti a tale
controllo – sebbene tale risultato possa risultare non gradito a qualcuno. A tutt’oggi, sono ben pochi i
Comuni Italiani che possono vantare una infrastruttura come quella presente nel territorio di Vico Equense.
Tanto vero che diversi Enti del territorio e di altre Regioni hanno chiesto ad Argosid, direttamente e/o per il
tramite di altri Operatori, che venisse realizzata una infrastruttura analoga sui loro territori.
Ora credo che una domanda sia concessa anche al sottoscritto: ma non sarebbe preferibile, prima di dare
notizie, se non totalmente almeno parzialmente destituite di fondamento, contattare tutte le parti
coinvolte per avere un quadro completo e fornire un’informazione corretta ai lettori? A meno che non si
voglia condividere il pensiero di Pio XI: “a pensar male si fa peccato ma spesso si indovina”.
Resto a disposizione per ogni ulteriore chiarimento
Cordiali saluti
Umberto Palomba
Resp.le Progetto BLINK
Argosid Network srl