Appalta i lavori per il Centro di Igiene Mentale in chiusura, spiega e poi va agli arresti domiciliari il dirigente dell’Asl NA 3Sud.

28 marzo 2018 | 09:38
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Appalta i lavori per il Centro di Igiene Mentale in chiusura, spiega e poi va agli arresti domiciliari il dirigente dell’Asl NA 3Sud.

Si amplia, con nuovi imprevedibili risvolti,la vicenda del Centro di Igiene Mentale di via Del Mare, per il quale dopo la paventata chiusura, sono stati varati con un’ordinanza dirigenziale degli anomali lavori di ristrutturazione da parte dell’Azienda Sanitaria. Intanto ,con una inchiesta da parte della DDA di Firenze e della GdF, si scopre che il dirigente,che nel frattempo cerca di dare una spiegazione circa i lavori appaltati per la struttura sorrentina, sarebbe coinvolto in un grosso giro di corruzione a livello nazionale e relegato ai domiciliari con l’accusa  di corruzione, frode nelle pubbliche forniture e falso, circa l’aggiudicazione in modo illegittimo di decine di commesse dell’Asl 3NASud  per lavori di somma urgenza e cottimi fiduciari che vedrebbero coinvolta anche una società con base operativa a Casaluce (CE).

Con una nota datata 15/03/2018, indirizzata al sindaco di Meta di Sorrento, avente per oggetto Determina dirigenziale n.236 del 02/03/2018 il Dirigente dell’Asl Na3 Sud, dott. Sebastiano Donnarumma ha voluto, nei giorni scorsi, chiarire la  situazione circa i lavori previsti al Dipartimento di Salute Mentale  Penisola sorrentina. Iniziativa che ha sollevato una serie di polemiche ed il coinvolgimento dei sindaci della penisola, visto che l’unica struttura lungo il territorio sorrentino specializzata in tale materia non è altro che quella di via Del Mare a Sorrento, per la quale l’Azienda Sanitaria, come è noto ha previsto la chiusura. La determina in questione, bisogna ricordare, si riferisce all’appalto di circa 120 mila euro affidato ad una ditta di Isernia  che prevede lavori di manutenzione  edile straordinaria afferenti  Dipartimento Mentale – Penisola sorrentina.

Secondo il dirigente “l’appalto sarebbe relativo a lavori non programmatici ma bensì volti a sopperire alle continue richieste che pervengono dalle strutture  che insistono in penisola sorrentina , con particolare attenzione  alla struttura di Via Del Mare. Il cui contratto prevede anche la manutenzione straordinaria fino al prossimo rilascio ancora da definire nella modalità e percorso di nuova destinazione”. L’affidamento dell’appalto, si legge nella nota, prevede inoltre, “che allorquando non ci sono opere a farsi presso tale tipologia di struttura della penisola sorrentina  lo stesso affidamento /appalto  viene impegnato per la realizzazione  di altre opere  di manutenzione  presso altre strutture  ricadenti nell’area  sud dell’Azienda” . Un po’ complicato da recepire, soprattutto per quei cittadini che con tenacia e disperazione, hanno lottato e continuano a lottare affinché  il Centro non sia chiuso o quanto meno la stessa Azienda Sanitaria trovi una adeguata sistemazione sul territorio sorrentino. Sia in tal senso che sull’appalto varato dal Dirigente continua tuttavia l’anomalo silenzio della Direttrice Generale che un chiarimento definitivo dovrebbe pur farlo!  Nell’ attesa, a mantenere alla ribalta delle cronache l’Asl NA3 Sud  e lo stesso Dirigente Donnarumma ci ha pensato la Magistratura. Relegando agli arresti domiciliari l’ormai famoso dirigente con l’accusa di corruzione, frode nelle pubbliche forniture e falso commesso da pubblico ufficiale. Sviluppatosi in  Toscana, l’inchiesta della Guardia di Finanza e Direzione Distrettuale Antimafia di Firenze, insieme al dirigente Asl, vede coinvolti alcuni imprenditori di Lucca e di Caserta a cui viene contestata anche l’associazione a delinquere.L’organizzazione, grazie ad “accordi di cartello”, si sarebbe aggiudicato oltre 50 commesse dell’Asl 3 NA Sud per lavori di somma urgenza e cottimi fiduciari. Infatti , secondo la GdF, “il gruppo”con base in Toscana stabiliva consolidati rapporti corruttivi con il,funzionario dell’Azienda Sanitaria. A tale scopo – si spiega – il sodalizio stabiliva consolidati rapporti corruttivi col funzionario della Asl. Il quale non solo aggiudicava l’appalto in violazione delle norme di trasparenza, correttezza e imparzialita’, ma consentiva al gruppo “di conseguirne il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori”. In questo modo lo stesso sodalizio negli ultimi anni sarebbe riuscito “a incamerare illecitamente e a costo zero appalti per oltre 6 milioni di euro che venivano riciclati nello svolgimento delle attivita’ immobiliari” dello stesso gruppo. Una parte dei profitti veniva inoltre trasferita e, all’occorrenza, monetizzata attraverso pagamenti di forniture fittizie ad una società, con sede legale a Roma e base operativa a Casaluce (CE), Il dirigente dell’Asl NA3 Sud  dopo aver aggiudicato gli appalti, violando le più elementari norme circa la trasparenza sull’aggiudicazione degli stessi, consentiva all’organizzazione di conseguire il pagamento pur in assenza di qualsivoglia esecuzione dei lavori, che pur risultanti falsamente attestati, come avvenuti la maggior parte dei casi, non venivano realizzati. Il funzionario, secondo gli inquirenti, a fronte dei favori resi avrebbe ottenuto dall’organizzazione oltre 500mila euro negli ultimi cinque anni e finanche un appartamento nel centro di Caserta ad un prezzo ampiamente sottostimato e altre utilità a favore di suoi familiari. L’intera operazione è stata condotta, sotto l’egida della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, in stretto collegamento investigativo con la Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli e la Procura della Repubblica di Napoli Nord, la quale, nell’ambito di un distinto contesto di indagini, ha proceduto, con la Guardia di Finanza di Aversa, all’esecuzione di 34 misure cautelari personali. Un ‘ulteriore inchiesta che vede coinvolto  un funzionario  dell’Azienda sanitaria locale e probabilmente anche le strutture del nostro territorio. Indagine  che semmai le accuse fossero confermate contribuirà a rendere ulteriormente squallido uno scenario già di per sé (per usare un eufemismo) molto lacunoso. Circa il quale la Direttrice Sanitaria è chiamata ancora una volta in modo concreto a fare chiarezza. 28 marzo 2018 – salvatorecaccaviello

Fonte:cronache campania