Calcidesi nel Golfo di Napoli – conferenza di Mario Lombardo

5 marzo 2018 | 17:30
Calcidesi nel Golfo di Napoli – conferenza di Mario Lombardo
Calcidesi nel Golfo di Napoli – conferenza di Mario Lombardo
Calcidesi nel Golfo di Napoli – conferenza di Mario Lombardo

Sabato 10 marzo dalle ore 18:00 a Piano di Sorrento, presso il Centro Culturale Comunale di  via delle Rose, la conferenza Calcidesi nel Golfo di Napoli – conferenza di Mario Lombardo.

Riflessioni sulla colonizzazione greca in Occidente, con particolare riferimento alle fondazioni calcidesi nel Golfo di Napoli (Pithekoussai e Cuma) e sul recente dibattito storiografico.

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Mario Lombardo, nato ad Agrigento l’11.7.1948, ha compiuto gli studi universitari e di perfezionamento presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, dove è diventato Assistente di ruolo nel 1977 e quindi Professore Associato di Epigrafia e Antichità Greche nel 1982. Trasferitosi presso l’Università di Lecce nel 1987, come Professore Associato di Epigrafia Greca, e vinto il concorso per Professore Universitario di I fascia nel 1994, vi detiene attualmente come Professore Ordinario la cattedra di Epigrafia Greca e Storia Greca (L-ANT/02).
Ha altresì tenuto gli insegnamenti di “Epigrafia ed Antichità greche” e/o di “Esegesi delle fonti” presso la Scuola di Specializzazione in Archeologia e ha fatto parte del Collegio docenti del Dottorato di Ricerca in Storia Antica di cui è stato Coordinatore dal 2007 al 2012.
Dal 2002 è anche Professore di Epigrafia e Antichità Greche presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene.

La sua produzione scientifica si è sviluppata principalmente sulle problematiche riguardanti la colonizzazione greca e i rapporti tra Greci e non greci nelle diverse aree ‘coloniali’, oltre che sulla storiografia greca e la storia sociale ed economica del mondo antico. Le sue pubblicazioni comprendono l’edizione di nuovi materiali epigrafici (greci e messapici), numerose relazioni, sia in Italiano che in Inglese e in Francese, a Congressi e seminari, in Italia  e all’estero, diversi articoli su riviste scientifiche e contributi in opere collettive, nonché alcuni saggi sui Messapi, sui Brettii, sui rapporti tra Greci e indigeni in Calabria, in Basilicata, in Puglia, sulle colonie greche in Italia Meridionale e in Adriatico.
E’ stato co-curatore della pubblicazione di diverse opere, sia volumi miscellanei, come I Greci in Terra d’Otranto del 1999, sia Atti di Convegni, come quello su Atene e l’Occidente (Atene 2007). E’ stato inoltre co-autore di un Manuale di Storia Greca (Bologna 1999) e di un volume Storia Greca. Lineamenti essenziali (Bologna 2006).
E’ stato coordinatore nazionale di tre PRIN (1999,  2003 e 2006) su tematiche relative alla colonizzazione greca, nonché di un Progetto Interreg Grecia-Italia III A 2000-2006 (Progetto Sosipolis) su tematiche relative alla  storia del mondo greco antico.
Dal 1994 è membro del Comitato Scientifico e Organizzatore dei Convegni Internazionali sulla Magna Grecia di Taranto, di cui è diventato Presidente dal 2010; dal 2001 membro del Consiglio Direttivo dell’Istituto per la Storia e l’Archeologia della Magna Grecia di Taranto, di cui è diventato Vicepresidente dal 2010. E’ membro del Comitato scientifico di alcune riviste e di alcune Collane, italiane e straniere.

Dal 1997 al 2002 ha esercitato il mandato di Direttore del Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Lecce e lo esercita di nuovo dal 2009.
Dal 2006 al 2009 è stato Vicepresidente del Nucleo di Valutazione dell’Ateneo salentino.
Nell’ambito dei progetti di ricerca e valorizzazione del patrimonio dei Beni storico-archeologici del territorio salentino promossi dal  PASTIS-CNRSM di Brindisi, è stato, tra il 1994 e il 2002, responsabile scientifico del Progetto P 5 e di un Sottoprogetto LINK (capofila la Scuola Superiore S. Anna di Pisa),  nonché Presidente del Comitato tecnico-sientifico del Progetto Dedalo.
E’ stato altresì responsabile scientifico di progetti di ricerca e di formazione dell’Università di Lecce nel settore delle Tecnologie per i Beni Culturali (Responsabile del Progetto Tandetron, da cui è nato il CEDAD), nonchè nel settore dei Beni storico-archeologici: Progetto “Hydrous-Andar per Mare. Otranto e il Salento dalla Preistoria al Medioevo”; Progetto “Il tempo e le sue orme”.
Nell’ambito del Progetto S.I.D.Art, è stato Responsabile scientifico del Master biennale per la formazione di “Ricercatori esperti nel monitoraggio e nella diagnostica dei beni culturali” (2004-2007), che ha portato fra l’altro alla pubblicazione, a sua cura, di un volume su “Tecnologie per i beni Culturali” (Lecce 2007). Dal 2011 è Responsabile scientifico del Progetto IT@CHA, per la formazione di “Ricercatori esperti nel monitoraggio e nella diagnostica dei beni culturali”

E’ stato responsabile della progettazione e realizzazione di un Museo storico-archeologico dell’Università di Lecce (MUSA), inaugurato nel 2007, di cui è attualmente Direttore.
Ha infine collaborato al riallestimento delle sezioni storico-epigrafiche del Museo Archeologico Provinciale  Castromediano di Lecce (2006) e del Museo Archeologico Provinciale Francesco Ribezzo di Brindisi (2008-2009).

DELFI E LA COLONIZZAZIONE IN OCCIDENTE
Mario Lombardo1.
 Quello del ruolo svolto da Delfi, e più precisamente dall’oracolo delfico, nella colo-nizzazione greca di età arcaica, e in particolare nella colonizzazione dell’Occidentemediterraneo, costituisce un problema complesso e difficile, che ha trovato risposteassai diverse sia nell’800 – basterà qui rinviare a
).In effetti, disponiamo in proposito di una documentazione ‘diretta’ assai proble-matica, in primo luogo per la distanza, rispetto agli eventi ‘narrati’, delle fonti chece ne offrono in qualche modo testimonianza, ma anche per la natura intrinseca del-le fonti e delle tradizioni in questione. Tra queste è opportuno distinguere da subito:a) Le tradizioni, più o meno seriori, che attribuiscono, o almeno lasciano evincere,un ruolo più o meno generalizzato – qualificato in termini peraltro non univoci:
semeia,
omina
, istruzioni religiose, indicazioni geo-topografiche –, svolto daglioracoli, prevalentemente, ma non solo apollinei, e in particolare dall’oracolo delfi-co, nella colonizzazione greca, dall’orizzonte ‘mitico’ e delle ‘migrazioni’ a quelloellenistico. Se da un lato Erodoto e Tucidide, nel raccontare due precise vicende‘coloniali’ – quella che vede protagonista lo spartano Dorieo verso il 510 a.C.
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Hdt. 5, 42-43 (P.-W., 72): ὁ Δωριεὺς δεινόν τε ποιεύμενος καὶ οὐκ ἀξιῶν ὑπὸ Κλεομένεοςβασιλεύεσθαι, αἰτήσας λεὼν Σπαρτιήτας ἦγε ἐς ἀποικίην, οὔτε τῷ ἐν Δελφοῖσι χρηστηρίῳ χρησάμενοςἐς ἥντινα γῆν κτίσων ἴῃ, οὔτε ποιήσας οὐδὲν τῶν νομιζομένων· οἷα δὲ βαρέως φέρων, ἀπίει ἐς τὴνΛιβύην τὰ πλοῖα· κατηγέοντο δέ οἱ ἄνδρες Θηραῖοι. Ἀπικόμενος δὲ ἐς τὴν Κίνυπα οἴκισε χῶρονκάλλιστον τῶν Λιβύων παρὰ ποταμόν. Ἐξελασθεὶς δὲ ἐνθεῦτεν τῷ τρίτῳ ἔτεϊ ὑπὸ Μακέων τε [καὶ]Λιβύων (43.) καὶ Καρχηδονίων ἀπίκετο ἐς Πελοπόννησον. Ἐνθαῦτα δέ οἱ Ἀντιχάρης ἀνὴρ Ἐλεώνιοςσυνεβούλευσε ἐκ τῶν Λαΐου χρησμῶν «Ἡρακλείην γῆν ἐν Σικελίῃ» κτίζειν, φὰς τὴν Ἔρυκος χώρηνπᾶσαν εἶναι Ἡρακλειδέων, αὐτοῦ Ἡρακλέος κτησαμένου. Ὁ δὲ ἀκούσας ταῦτα ἐς Δελφοὺς οἴχετοχρησόμενος τῷ χρηστηρίῳ, εἰ αἱρέει ἐπ’ ἣν στέλλεται χώρην· ἡ δὲ Πυθίη οἱ χρᾷ αἱρήσειν.