Ravello-Chiunzi: ufficiale l’appalto dei lavori, ora resta da sciogliere il nodo tecnico
I lavori per mettere in sicurezza i valloni in frana sulla Chiunzi-Ravello e la riapertura della “strada della vergogna” sono stati consegnati ufficialmente la scorsa settimana. La ditta RTI – Mandataria SEA S.n.c. di Cascia (PG) si è aggiudicata l’appalto per l’importo netto di € 2.975.852,31 e dovrà realizzare per la Comunità Montana Monti Lattari, nella tempistica prevista di circa quattro mesi, anche delle opere finalizzate all’apertura controllata della provinciale che conduce a Tramonti. I lavori tuttavia tarderanno ancora ad iniziare, considerando che è in corso il bando per l’affido dei servizi tecnici professionali per la direzione dei lavori, per l’importo netto a base di gara di € 216.610,66. Il bando si chiuderà settimana prossima, il 4 aprile.
Stando all’attuale progetto, i lavori prevedono lo sbancamento del materiale presente sulla sede stradale, la posa di barriere frangicolate sul sito e di sistemi di controllo, prima delle operazioni di disgaggio (ovvero la rimozione dei frammenti a rischio di caduta) che precederanno la bonifica montana, consistente in opere di ingegneria naturalistica e regimazione dello scorrimento delle acque. Nel mentre, si attiverà sistema del transito veicolare controllato, che consiste in semafori attivati in funzioni di allerta meteo o con l’ausilio di sensori nel terreno e il sussidio di stazioni pluviometriche.
La situazione sulla “strada della vergogna” è divenuta ormai rischiosa per chi si avventura nonostante la chiusura, infatti qualche settimana fa un bus turistico ha rischiato di venire travolto da una frana. Nonostante l’ufficiale chiusura della SP1, ad ogni cedimento franoso la viabilità viene ripristinata per consentire a turisti e lavoratori di raggiungere a proprio rischio la Città della Musica: tutto questo è paradossalmente assurdo, specie per chi non è a conoscenza della chiusura, anche a causa della scarsissima presenza di segnaletica stradale che avverte di tale stato.