I Greci , il bacino del Sarno, la Villa Augustea di Somma Vesuviana , i riti orgiastici e l’inquinamento della penisola sorrentina e del sarnese vesuviano.

26 marzo 2018 | 12:47
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Certe volte mi viene da pensare che l’inquinamento del bacino sarnese vesuviano sia colpa dei Greci .

E si,  perché secondo me i Greci  lungo il Sarno , hanno avuto una influenza importate , analoga a quella che hanno avuto sulla sponda sinistra del Sele .  E’ difficile oggi trovare le tracce della loro presenza,  come quella lasciate a Paestum , perché  il Vesuvio e  la forte urbanizzazione delle area sarnese  l’hanno cancellate , ma c’è una traccia indelebile che è difficile  nascondere  : fra Castellamare , Rovigliano , Torre Annunziata e Sant’Antonio Abate  , le impronte dei Greci sono rimaste nel DNA e nel dialetto : basta guardare le persone per incontrane alcune  alte e muscolose , , e ascoltare alcuni dialetti , così diversi e caratteristici , per immaginare che i discendenti degli  Achei sono ancora fra noi . Tanti indizi non fanno una prova  e in attesa che le indagini storiche vengano integrate con lo studio del DNA ,  confesso pur  avendo  tentato di localizzare una consistente  presenza  dei Greci in quest’area ,  non ci sono riuscito .

Ma non ho mai rinunciato a seguire questa suggestione :e così nel mio inquieto pellegrinare lungo il  Sarno, dovuto prevalentemente un interesse ambientale, non manco mai di guardarmi intorno alla ricerca di indizi archeologici che possano confermare questa mia ipotesi .

Pochi giorni fa sono stato a Palazzo Capua a Sarno per seguire un Convegno avente per oggetto ‘ Il fiume Sarno da venerato a negato ‘  .

La Conferenza si è svolta al piano terra del Palazzo Capua  , edificio dove è anche ospitato il Museo Archeologico Nazionale della Valle del  Sarno . E così finita la conferenza sono salito al piano superiore per vedere cosa c’era .

E la prima cosa che ho visto è stato un plastico che riproduceva il Tetro Greco di Sarno : ci siamo, ho pensato soddisfatto , ecco una prima prova  della presenza dei Greci. Probabilmente  i Greci si sono stabiliti qui , vicino alle sorgenti e non alla foce come è successo a Paestum . E’ da qui che devo ripartire la mia ricerca.

Poi ho guardato meglio il plastico del teatro.   E meraviglia delle meraviglie  il Teatro Greco scoperto a Sarno mi sembra somigli moltissimo ,  all’edificio scoperto a Somma  Vesuviana

Avevo già avanzato circa un anno fa  una mia ipotesi , che l’edificio monumentale , genericamente detto

‘ Villa Vesuviana ‘  non fosse altro che un teatro e specificatamente un tempio dedicato a Dionisio,  e  mi ero premurato di comunicarla agli studiosi che indagano sul sito . Finora non  ha avuto né conferme né smentite ,  ed  è del tutto logico che sia così , perché  io che non ho competenze , posso permettermi anche di sbagliare , ma documentare una ipotesi da  parte di chi segue il rigore della ricerca scientifica richiede tempo e prove a supporto.  Ma adesso mi sembra di poter aggiungere questo altro elemento a supporto della mia ipotesi altri elementi , e di  suggerire un interessante spunto per ulteriori ricerche : a Somma Vesuviana , molto probabilmente a pochi metri dal palco , c’è la gradinata da cui gli spettatori assistevano alle rappresentazioni  , così come c’è a Sarno. Forse è ancora coperta dal lapillo, vale la pena di effttuare dei saggi per verificare questa ipotesi.

Di seguito potete vedere le foto della struttura di Somma Vesuviana e di Sarno

Detto ciò Io sono un Chimico e  non un  archeologo, lascio agli studiosi il compito di investigare queste mie ipotesi , rientro nelle mie competenze  e vorrei ritornare da dove sono partito  : cercare di capire quali sono le cause dell’inquinamento del Sarno ,e stabilire quali sono le azioni che si possono fare  per ridurre l’inquinamento , oltre alla ovvia considerazione  che bisogna garantire il controllo degli scarichi industriali e realizzare le fogne e collettori che presentano  gravissime  carenze  in tutta l’area.

Io faccio parte della   Grande Onda,   movimento per la tutela dell’acqua,  nato in penisola sorrentina grazie alla passione di Laura Cuomo , e  partecipiamo attivamente insieme a tanti altri Comitati spontanei  alla Rete a Difesa del Sarno.  E la Rete  Difesa del Sarno, per mettere in evidenza il fatto che non ci può essere recupero ambientale, senza la conoscenza del territorio,  ha emesso e  si impegna a diffondere  la Carta dei Valori del Sarno

La Carta inizia ricordando a tutti che In questa vasta area non ci sono solo grandi attrattori come Pompei e Sorrento , ma tante perle , che formano tutte insieme una collana E la collana è più importante di ogni singolo grano e perciò per risanare l’area sarnese vesuviana  bisogna   valorizzare ogni singola perla . Bisogna   far crescere la ricchezza prodotta dal turismo, ma anche porsi l’obiettivo di  ridistribuirla equamente,  valorizzando l’intera area  :  continuare a puntare solo sui grandi attrattori non solo non produce questo riequilibrio , ma porta ad una concentrazione di flussi, e conseguentemente all’antropizzazione e al consumo di poche aree . Questo non ci sembra uno sviluppo sostenibile e ovunque si notano già i segnali dei danni che si stanno producendo all’ambiente a alla salute  dei Cittadini

Siamo invece conviti che ridistribuire il turismo su tutta l’area, non solo farà crescere la ricchezza , me contribuirà a ridistribuirla più equamente , e  contribuirà  a risanare molte ferite.

Le scoperte fatte a Somma Vesuviana e a Sarno sono importanti anche per questo . Adesso abbiamo non uno ma due nuovi teatri   : bisogna dare risalto a questi ritrovamenti , inserirli in un circuito turistico e magari  celebrare la Natura in questi luoghi …

Ma dobbiamo anche  riflettere su come in questa area si continuino a celebrare riti orgiastici di lontanissima memoria, dove dietro una apparente celebrazione della Natura , se ne pratica il consumo , e la distruzione. C’ è un frattura da sanare : io  non arrivo a proporre che come accade in tante civiltà , ci debbano essere alberi sacri da celebrare , né rocce sacre da venerare , anche se apprezzo tali civiltà  , ma certamente penso che non si possa  accettare che l’uomo distrugga se stesso in riti orgiastici , né tantomeno,  a suo piacimento, tutto ciò che lo circonda .

E per realizzare questo cambiamento dobbiamo partire da molto lontano . dobbiamo  sostituire al consumismo  una  diversa visione : quello che ci deve guidare  è l’amore per ciò che ci circonda  perché siamo custodi e non padroni della Natura.

Anche noi dobbiamo cambiare  e per questo, mentre dobbiamo far crescere il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei cittadini , affinchè si realizzino le opere necessarie alla depurazione ed i controlli sugli scarichi industriali , dobbiamo anche impegnarci affinchè si affermi e si applichi il principio che per  tenere pulito è sufficiente non sporcare .

Dobbiamo essere consapevoli  che  non esiste un impianto di depurazione o sistema di raccolta dei rifiuti che possa risolvere tutti i problemi .

Raffaele Attardi

PS

Se volete leggere la puntata precedente dove è descritta la struttura trovata a Somma Vesuviana e dove  ci sono le motivazioni che mi hanno spinto ad ipotizzare  che la struttura scoperta è  un teatro e più precisamente tempio dedicato a Dionisio  utilizzate  questo è il link

http://www.positanonews.it/articolo/3196836/cronache-eco-antro-archeologiche

Raffaele Attardi

UNITRE incontra Satoshi Matsuyama direttore scavi