L’analisi della sconfitta granata ad Empoli:buona prova ma zero punti

31 marzo 2018 | 14:31
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L’analisi della sconfitta granata ad Empoli:buona prova ma zero punti

Dopo trequarti abbondanti di gara giocati alla pari contro la prima in classifica, la Salernitana paga la minore qualità alla resa dei conti imposta dai dettagli, quelli che risultano sempre determinanti quando le risorse atletiche e la lucidità mentale vengono inevitabilmente meno. L’Empoli, pur limitato dai granata, non ha mai smesso di sviluppare con continuità la sua azione ed alla fine, grazie anche ad i mezzi tecnici dei singoli, ha trovato il guizzo decisivo. Sconfitta che non lascerà strascichi, perché quella toscana è una grande squadra e, soprattutto, perché i ragazzi di Colantuono hanno dato tutto e confermato di essere un gruppo in crescita dal punto di vista motivazionale e tattico.
Squadre in campo con assetti speculari (4-3-1-2), con l’Empoli che preferisce Lollo a Brighi nel ruolo di mezzala sinistra, mentre Colantuono rinuncia a Di Roberto per giocare con Kiyine trequartista ed Odjer mezzala sinistra. In difesa, a causa della colica renale che ha colpito Tuia nella notte tra mercoledì e giovedì, il trainer granata inserisce Schiavi al fianco di Monaco al centro della difesa. I campani se la giocano uomo contro uomo in mezzo al campo, attuando un pressing asfissiante e ben sapendo che non possono concedersi il lusso di subire il possesso di palla qualitativo dei padroni di casa. I ragazzi di Colantuono sono applicati e disciplinati, eseguono bene i compiti difensivi assegnati loro dall’allenatore, riuscendo anche a creare i presupposti per portare qualche insidia nella metà campo dei calciatori locali. Kiyine ha il compito di contrastare la regia dal basso di Castagnetti, Odjer è sulle tracce di Bennacer, Minala è impegnato a destra contro Lollo, mentre Ricci ha il compito di seguire i movimenti di Zajc tra le linee. Funzionano ottimamente anche le contromisure adottate nei momenti in cui il pressing viene eluso dai palleggiatori empolesi. Infatti, quando la manovra toscana sfocia sulle corsie esterne, Casasola e Vitale vanno in pressione alta, oppure scalano le mezzali mentre i terzini granata seguono a vista i movimenti laterali delle mezzali di Andreazzoli. Transizioni dinamiche ben eseguite, che impediscono di attivare nitidamente gli insidiosi Donnarumma e Caputo, sui quali Colantuono non teme di giocare in parità numerica con Schiavi e Monaco. L’Empoli ha personalità da vendere, pressato dai granata è più impreciso del solito, ma non abbandona mai la volontà di gestire il pallone. Colantuono sa perfettamente che i locali non possiedono continuità agonistica e mentale per ripiegare sempre in difesa con i tanti talentuosi centrocampisti presenti in campo, ed allora ordina a Ricci e compagni di cercare il fraseggio per arrivare con il giropalla sulle corsie esterne. Casasola a destra offre spesso un riferimento, ma è soprattutto a sinistra che si cerca di creare problemi, con Sprocati, Vitale ed Odjer spesso in superiorità numerica contro Bennacer e Di Lorenzo. Sprocati in almeno tre occasioni arriva sul fondo, ma i suoi cross sono prevedibili e diventano facile preda per i difensori centrali empolesi. L’Empoli sa di avere qualche limite in fase di non possesso ed allora spesso ricorre scaltramente ai falli tattici, sui quali l’arbitro potrebbe essere un po’ più intransigente. Andreazzoli, intanto, comprende che i suoi uomini riescono ad essere più pericolosi nei frangenti di gara in cui Zajc e Bennacer invertono le posizioni in campo, con il primo ad agire da mezzala ed il secondo ad indossare i panni di regista avanzato. Questo positivo riscontro tattico, che troverà piena attuazione nella seconda frazione di gioco, aiuta i padroni di casa a far scivolare rapidamente l’azione sul versante sinistro, dove il piede mancino di Pasqual produce sempre interessanti traversoni. Però la Salernitana è attenta, concede quasi nulla, rischiando solo nel finale del tempo quando Donnarumma esce dai blocchi difensivi, punta la porta granata e scaglia una sassata che viene respinta da Radunovic sui piedi di Caputo, il quale però è sfortunato nella ribattuta a colpo sicuro che si stampa sul palo.
Il secondo tempo si apre con un erroraccio di Vitale che consente a Donnarumma di involarsi verso l’area di rigore granata; Ricci si sacrifica con un fallo da dietro che gli costa l’ammonizione. La punizione di Zajc è centrale e non sorprende Radunovic. Intanto Bocalon deve fermarsi per un infortunio muscolare, al suo posto lo scalpitante Palombi. La Salernitana si difende con ordine, ma potrebbe essere maggiormente incisiva se la sua capacità di arrivare sugli esterni fosse premiata da maggiore precisione al momento del cross (Casasola). A questo punto della gara sale in cattedra l’acume tattico di Andreazzoli, che ripropone in maniera costante la strategia tattica attuata a sprazzi nel primo tempo: Bennacer regista avanzato e Zajc mezzala destra. E’ la svolta del match, perché l’Empoli da questo momento in poi riesce a sviluppare con continuità e velocità il suo gioco ed a spostare frequentemente il pallone a sinistra, dove gli spioventi di Pasqual creano sempre apprensioni alla difesa granata, che però tiene botta e non si disunisce. Schiavi e compagni subiscono la maggiore qualità ed intraprendenza dei locali, ma continuano a pungere di rimessa ed a trovare spazio quando giocano il pallone con razionalità e personalità. Purtroppo Sprocati e Kiyine sono sempre un po’ leziosi e mai determinatissimi al momento della rifinitura e nella ricerca della giocata individuale, mentre la leggerezza fisica di Palombi non riesce a scalfire minimamente la prestanza di Maietta e Luperto. Andreazzoli è un ottimo stratega e cambia ancora: prima inverte le posizioni di Zajc e Lollo, poi inserisce Brighi al posto dell’ex centrocampista del Carpi. Però è anche fortunato, perché l’infortunio di Donnarumma spalanca le porte del terreno di gioco al motivatissimo Rodríguez, ex che ha voglia di farsi rimpiangere. L’Empoli macina gioco, spesso riesce ad eludere il pressing campano, ma non si rende mai particolarmente pericoloso, ed allora è costretto ad affidarsi a qualche soluzione estemporanea, come il tiro dalla distanza di Castagnetti che termina lontano dal palo sinistro di Radunovic. Colantuono rinforza gli argini difensivi sostituendo Vitale con Popescu. La gara è sostanzialmente equilibrata, con l’Empoli che detta le danze ed i granata che provano a rendersi minacciosi di rimessa, con l’ottimo passaggio di prima intenzione di Sprocati (una delle poche giocate concrete effettuate dall’ex perugino) che raggiunge Palombi, il quale avanza qualche metro prima di calciare il pallone sullo stinco di Luperto. L’Empoli è una grande squadra perché non rinuncia mai all’idea di trovare il gol attraverso il gioco, senza lasciarsi imbrigliare dal nervosismo e dalla tentazione di velocizzare le operazioni con qualche pallone lanciato in avanti dalle retrovie. L’azione è quasi monotematica, ma continua e sfiancante per l’avversario che deve fronteggiarla. Ennesima giocata importante del lucidissimo Bennacer, lesto e preciso nello spostare il fronte del gioco a sinistra, dove il cross chirurgico di Pasqual diventa una sorta di cioccolatino già scartato per la testa del famelico Rodríguez. Azione che mette in luce alcuni errori compiuti dalla fase difensiva granata, figli soprattutto della stanchezza fisica e nervosa cagionata dal gioco manovriero dei padroni di casa; imperfezioni non imputabili ad un deficit di concentrazione. Minala infatti, costretto a ciondolare tra centro del campo e fascia, non è riuscito a chiudere lateralmente, e non del tutto tempestivo è apparso anche Casasola sull’avanzata a sinistra dell’ex viola. Stanchezza da pressione che ha colto in flagrante pure Schiavi e Radunovic, che avrebbero potuto fare sicuramente meglio in marcatura su Rodríguez. Sbavature, va detto, evidenziate anche per ‘colpa’ della parabola perfetta di Pasqual: se il suo traversone fosse stato meno calibrato, esse sarebbero passate quasi inosservate. Colantuono non si arrende, tira fuori dalla mischia l’involuto Sprocati ed inserisce Rossi al fianco di Palombi. La Salernitana prova il tutto per tutto, partecipa all’azione con i laterali bassi, mentre Kiyine attacca spesso e bene lo spazio a destra. Diversi sono i cross effettuati dai calciatori granata, ma Rossi e Palombi nulla possono contro l’esperienza di Maietta e la fisicità di Luperto. Andreazzoli non smette di modificare le sue strategie tattiche, inserisce Polvani al posto di Zajc e conclude il match con un solidissimo 5-3-2. I granata si gettano generosamente in avanti e subiscono il secondo gol in contropiede, con Caputo che serve a Rodriguez l’assist per realizzare la personale doppietta. L’Empoli non ha rubato nulla, contro una Salernitana che meritava di uscire dal campo con un risultato meno severo, se non addirittura con un punto in tasca. Ma si sa, nel calcio i dettagli fanno spesso la differenza, premiando quasi sempre chi possiede la qualità tecnica e la personalità per condurli dalla propria parte.