Il libro “Francesco il ribelle “ di Enzo Fortunato si presenta a Cava de’ Tirreni
“Francesco vuol dire sognare oggi una società migliore, solidale e aperta ai più deboli. E, soprattutto sognarla nel segno della pace.”questo è un po’ il sunto dell’ultimo libro di padre Enzo Fortunato, direttore della Sala stampa del Sacro convento di Assisi e della rivista San Francesco patrono d’Italia: “Francesco il ribelle, che sarà presentato venerdi 6 aprile alle ore 17.00 presso la Sala convegni della Curia Arcivescovile di Cava de’ Tirreni . L’evento è organizzato dall’Associazione Giornalisti Cava e Costa d’Amalfi ” Lucio Barone”,e l’autore discorrerà del suo ultimo lavoro con Francesco Romanelli, giornalista, vicepresidente dell’Assogiornalisti “Lucio Barone”. Porteranno i loro saluti: Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo Diocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni, Emiliano Amato, presidente dell’Assogiornalisti “Lucio Barone”, Vincenzo Servalli, sindaco di Cava de’ Tirreni. Interverrà Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana,con la voce voce narrante di Valeria Palladino. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia, sono le parti salienti di “Francesco il ribelle” edito da Mondadori ,ed è una nuova biografia del Santo di Assisi, con la prefazione del Segretario di Stato Vaticano, il Cardinale Pietro Parolin. “Il volume – sottolinea una nota della Sala stampa del Sacro convento di Assisi – risponde alla domanda sul perché tutti sono affascinati dalla figura di San Francesco, dalla sua vita e dalle sue azioni”.“Francesco è l’uomo moderno, come moderna è la lingua che usa. L’attualità del pensiero e dell’azione del Santo di ieri sono le stesse di Papa Bergoglio oggi in un’epoca, la nostra, che non è tanto dissimile da quel medioevo”, continua la nota dei frati.Nella prefazione il Cardinale Pietro Parolinsottolinea: “Quest’uomo semplice, Francesco, come scrive l’autore, ha segnato la storia. Anzi ha fatto della sua semplicità una straordinaria arma contro i benpensanti di ogni orientamento. Perché la semplicità di Francesco non è altro che la semplicità evangelica”.
Il Segretario di Stato Vaticano racconta quindi una storia del poverello di Assisi: “Il piccolo Francesco ha cambiato il mondo partendo dai piccoli, dai poveri, dagli scartati. Basta pensare alla pagina, straordinaria, del consiglio da lui dato ai frati di Montecasale, che non sapevano come comportarsi con alcuni briganti che abitavano le selve vicine al convento. Consigliò loro di avvicinarsi a quei briganti offrendo «del buon pane e del buon vino» e chiedendo loro in cambio «di non percuotere nessuno e di non fare del male ad alcuno nella persona. Poiché, se domandate tutte le cose in una sola volta, non vi daranno ascolto; invece, vinti dall’umiltà e carità che dimostrerete loro, ve lo prometteranno”.
“Un ribelle, certo, ma un ribelle obbediente – conclude il Segretario di Stato – Un uomo obbediente, certo, ma un obbediente sempre libero. Questo libro ripercorre le parole, i luoghi e gli incontri di un uomo allo stesso tempo libero e obbediente. Così facendo non solo si descrive il percorso personale di un uomo, ma si delinea una cultura ispirata al Vangelo, in grado di dialogare con tutti”.
Antonio Di Giovanni