Maiori, affido servizi igiene urbana: azienda lombarda ricorre al Tar di Salerno
L’A.M. Tecnology srl aveva partecipato al bando di gara, che poi è stato sospeso lo scorso febbraio
La costituzione e l’affido dei servizi di igiene urbana alla Miramare Service srl ritorna a far discutere in quel di Maiori. Infatti, la questione non è andata giù all’azienda lombarda A.M. Tecnology srl, che ha deciso di agire legalmente, aprendo un ricorso al Tar di Salerno. I ricorrenti infatti rivelano negli atti di non essere stati messi a conoscenza della stipula del contratto di servizio con la società in house maiorese, apprendendo solo dal sito istituzionale del comune la convenzione con l’impresa, presentata pubblicamente lo scorso 2 ottobre 2017 in consiglio comunale e partorita per volontà dell’amministrazione di Antonio Capone.
Il sodalizio con sede legale a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano, ha partecipato al bando indetto ad aprile dello scorso anno con procedura aperta, che prevedeva l’affidamento dei servizi di igiene urbana per la durata di un anno, per l’importo di 1.368.756,28 € oltre Iva. Quel che evidenzia l’A.M. Tecnology, tramite atto protocollato il 18 gennaio 2018 (presente sull’Albo Pretorio), è che la suddetta gara non si è mai conclusa, sottolineando che la convenienza sbandierata dall’amministrazione Capone, viene ribaltata tenendo conto dell’illegittimità delle previsioni dei costi amministrativi e per l’acquisto di mezzi. Tra le tante criticità rilevate sul progetto, i ricorrenti evidenziano la mancata iscrizione all’Albo gestori ambientali e l’Albo trasportatori.
L’atto del ricorso è stato integrato con altre motivazioni, sopraggiunte con nota dei legali protocollata il 13 marzo, che oltre a segnalare l’impossibilità della Miramare Service nell’espletare l’attività di smaltimento dei rifiuti, rivela anche altri risvolti interessanti: il Comune di Maiori ha infatti revocato la gara il 13 febbraio e nello stesso mese ha prodotto la determina che prevedeva la consegna del servizio per il 19 marzo 2018 (ieri, ndr) alla Miramare. Lo stesso ente sostiene che l’affido è motivato per la costituzione della società in house, creata prima della diffusione del bando. Il contenzioso può rivelarsi doloroso per l’amministrazione maiorese, visto che impugnando tale questione l’azienda lombarda ha chiesto misure cautelari monocratiche. L’A.M. Tecnology essendo all’oscuro dei requisiti professionali della Miramare Service e subendo l’illegittima revoca del bando, su questi punti forzerà per chiedere l’opportuno risarcimento.